Trump blocca i visti per studenti esteri: nuove restrizioni legate ai social media
Il Dipartimento di Stato ha sospeso temporaneamente i colloqui per i visti studenteschi e di scambio, mentre l’amministrazione Trump intensifica il controllo sui contenuti social dei richiedenti.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato la sospensione temporanea dei colloqui per il rilascio di visti studenteschi e di scambio destinati a cittadini stranieri. La misura è stata ufficializzata con un messaggio inviato martedì alle ambasciate e ai consolati statunitensi da parte del segretario di Stato Marco Rubio. L'obiettivo è consentire l’implementazione di nuove procedure per il controllo dei profili social degli aspiranti studenti.
Già dal 2019, i richiedenti visti sono tenuti a fornire informazioni relative ai loro account social, ma l’amministrazione Trump ha intensificato l’attenzione su questo aspetto, in particolare in risposta al clima di proteste filopalestinesi nei campus universitari statunitensi. In questo contesto, l’annuncio della sospensione si inserisce in una strategia più ampia volta a monitorare e limitare l’accesso agli Stati Uniti per individui ritenuti ideologicamente pericolosi.
Nel comunicato ufficiale, il Dipartimento di Stato ha giustificato la sospensione con la necessità di garantire che i richiedenti non rappresentino un rischio per la sicurezza. Tuttavia, non è stato specificato quali elementi, tra i contenuti social, potrebbero determinare un rifiuto del visto. A marzo, Rubio aveva già ordinato ai consolati di inoltrare i profili sospetti di studenti alla “fraud prevention unit” per un controllo obbligatorio sui social media.
Queste restrizioni si aggiungono a una serie di provvedimenti che l’amministrazione Trump ha adottato nel tentativo di reprimere le voci critiche all’interno del mondo accademico. In particolare, l’amministrazione ha cercato di revocare alla Harvard University la possibilità di accogliere studenti internazionali, misura sospesa da un giudice federale con un’ordinanza temporanea. Trump ha giustificato questa azione come una risposta all’atteggiamento tollerante dell’ateneo verso le manifestazioni studentesche a favore della Palestina.
Secondo i dati del Dipartimento della Sicurezza Interna, nel 2023 oltre 1,3 milioni di titoli accademici sono stati conseguiti da studenti internazionali negli Stati Uniti. Questi studenti rappresentano una risorsa economica cruciale per le università americane, poiché spesso pagano la retta per intero e costituiscono la maggioranza dei ricercatori in alcuni settori scientifici. Le nuove restrizioni, che colpiscono anche i docenti in visita, potrebbero compromettere gravemente la sostenibilità economica e scientifica di molti istituti.
Il provvedimento riguarda solo i nuovi appuntamenti, mentre coloro che hanno già ricevuto una convocazione per il colloquio dovrebbero poterlo sostenere regolarmente. Il Dipartimento ha definito il blocco una misura temporanea, coerente con la gestione “dinamica” delle tempistiche di rilascio dei visti, adattata alla necessità di garantire controlli approfonditi in linea con la legge statunitense.
Il segretario di Stato Rubio ha giustificato l’irrigidimento delle politiche sui visti con la necessità di contrastare comportamenti che, a suo dire, metterebbero a rischio la sicurezza nazionale. A marzo, ha affermato di aver revocato oltre 300 visti, molti dei quali concessi a studenti, e di proseguire quotidianamente con nuove cancellazioni. Tra i casi più noti c'è quello di Mahmoud Khalil, ex studente palestinese della Columbia University, privato del permesso di soggiorno permanente e arrestato da agenti dell’immigrazione per presunte attività ostili alla politica estera statunitense.