Trump autorizza la vendita di dispositivi che rendono le armi simili a mitragliatrici

L'accordo del Dipartimento di Giustizia mette fine alla causa della National Association for Gun Rights e consente la vendita di strumenti che simulano il fuoco automatico. Le critiche: “Legalizzate le mitragliatrici”

Trump autorizza la vendita di dispositivi che rendono le armi simili a mitragliatrici
White House

L’amministrazione Trump ha raggiunto un accordo che segna una svolta significativa nella regolamentazione delle armi da fuoco: il Dipartimento di Giustizia non applicherà più il divieto federale sui forced reset trigger, dispositivi che permettono alle armi semiautomatiche di sparare raffiche ad altissima velocità, come fossero una mitragliatrice. La decisione è stata formalizzata in un’intesa con la National Association for Gun Rights, che aveva impugnato la regola dell’Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) che vietava tali dispositivi.

Il caso legale ha origine da un contenzioso portato avanti dal gruppo pro-armi, secondo cui il divieto imposto dall’ATF violava il diritto sancito dal Secondo Emendamento. “Questo Dipartimento di Giustizia crede che il Secondo Emendamento non sia un diritto di seconda classe”, ha affermato la procuratrice generale Pamela Bondi. “Siamo lieti di porre fine a un ciclo inutile di contenziosi con un accordo che migliorerà la sicurezza pubblica”.

Il Dipartimento di Giustizia si impegna "a tempo indeterminato, a non applicare il divieto di mitragliatrici contro qualsiasi dispositivo che funzioni come i forced reset trigger". Inoltre, l’ATF dovrà restituire migliaia di dispositivi già sequestrati ai precedenti proprietari.

Il provvedimento ha suscitato forti reazioni da parte dei gruppi che si occupano di prevenzione della violenza armata. Vanessa Gonzalez, portavoce di Giffords, ha criticato aspramente la scelta dell’amministrazione: “L’amministrazione Trump ha appena effettivamente legalizzato le mitragliatrici. A causa delle sue azioni si perderanno vite umane. Questa è una mossa incredibilmente pericolosa che consentirà ai tiratori di infliggere danni orribili”.

In questo modo i forced reset trigger non saranno considerati armi da fuoco, e quindi potranno essere acquistati senza controlli sui precedenti penali né limiti di età. Questo apre la strada alla loro diffusione anonima sul mercato. Le mitragliatrici sono vietate negli Stati Uniti dal 1986, una norma che finora anche i gruppi favorevoli al possesso di armi avevano generalmente accettato.

La decisione giunge dopo che la Corte d’Appello del Quinto Circuito, a maggioranza conservatrice, aveva mostrato aperture verso le tesi della National Association for Gun Rights. I giudici avevano fatto riferimento a una sentenza della Corte Suprema dell’anno precedente che aveva invalidato il divieto sui bump stock, dispositivi simili ai forced reset trigger, stabilendo che non soddisfavano la definizione legale di mitragliatrice.

Tuttavia, l’ATF aveva sostenuto che i forced reset trigger permettono a un fucile semiautomatico AR-15 di sparare alla stessa velocità di un M-16 militare in modalità automatica. Le cause giudiziarie in merito si erano moltiplicate negli ultimi anni, con sentenze contrastanti da parte dei tribunali inferiori.

La questione avrebbe potuto arrivare alla Corte Suprema, ma l’accordo siglato dall’amministrazione Trump mette fine al contenzioso. Un ex alto funzionario dell’ATF ha dichiarato che il governo aveva buone probabilità di vincere la causa: “Stavamo per vincere. Queste cose non sono come i bump stock”.

L'accordo prevede anche che venga archiviato un procedimento separato contro l’azienda Rare Breed Triggers, produttrice di alcune delle versioni più diffuse dei forced reset trigger. L’azienda accetta, nell’ambito dell’intesa, di non sviluppare dispositivi destinati all’uso con pistole e di promuovere l’uso sicuro dei suoi prodotti. Inoltre, si impegna a far rispettare i propri brevetti per prevenire imitazioni potenzialmente pericolose.

Il ruolo di David Warrington, consigliere della Casa Bianca e co-fondatore della National Association for Gun Rights, ha sollevato ulteriori preoccupazioni. Warrington ha svolto la funzione di consulente legale nel caso prima di entrare nell’amministrazione Trump. La Casa Bianca non ha chiarito se abbia avuto un ruolo nelle trattative. Un funzionario del Dipartimento di Giustizia ha tuttavia affermato che non è stato coinvolto nell’accordo.

Brady United, la più antica organizzazione americana per la prevenzione della violenza armata, ha denunciato l’intesa. “Questo pericoloso accordo a porte chiuse guidato dal consigliere generale di Trump — co-fondatore di uno dei più grandi gruppi per i diritti delle armi nel paese — non è solo un incredibile abuso di potere, ma mina decenni di politiche sensate sulla sicurezza delle armi e mette le comunità in immediato pericolo”, ha dichiarato in una nota il presidente del gruppo, Kris Brown.

Il dibattito sui dispositivi per il fuoco rapido ha avuto un’accelerazione dopo la strage del 2017 a Las Vegas, dove l’autore dell’attacco uccise 58 persone utilizzando bump stock montati sulle sue armi. L’ATF aveva introdotto il divieto di quei dispositivi durante la prima amministrazione Trump. Ma nel 2024 la Corte Suprema, con una maggioranza di 6 a 3, ha invalidato il divieto, stabilendo che tali strumenti non consentivano il fuoco automatico con una singola pressione del grilletto, e quindi non rientravano nella definizione di mitragliatrice.

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