Trump attacca Zelensky dopo il rifiuto della cessione della Crimea: "Non ha carte da giocare, deve concludere un accordo"

Il presidente ucraino respinge la proposta di pace americana che includere il riconoscimento americano della Crimea come territorio russo. Trump insiste: "Siamo vicini a un accordo" ma fonti vicine a Kyiv vedono la proposta come fortemente sbilanciata a favore di Mosca.

Trump attacca Zelensky dopo il rifiuto della cessione della Crimea: "Non ha carte da giocare, deve concludere un accordo"

Il presidente Donald Trump ha rivolto nuovamente dure critiche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusandolo di voler compromettere i negoziati di pace con la Russia dopo il rifiuto parziale della proposta avanzata dagli Stati Uniti. Secondo Trump, Zelensky “non ha carte da giocare” e le sue dichiarazioni rischiano di prolungare inutilmente il conflitto.

La proposta americana e la risposta di Kyiv

La scorsa settimana, Washington ha presentato a Kyiv quella che è stata definita un’“offerta finale” per la pace. Il piano prevede, tra i punti principali, il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della Crimea come territorio russo e l’esclusione dell’Ucraina da qualsiasi prospettiva di adesione alla NATO. Due condizioni che Kyiv ha immediatamente respinto.

“L’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea”, ha dichiarato Zelensky ai giornalisti, ricordando che la Costituzione del suo Paese impedisce la cessione di territori ed obbliga anche a perseguire l’ingresso nell’Alleanza Atlantica.

Secondo il presidente ucraino, “non c’è nulla di cui discutere” su questi punti, che toccano principi fondamentali di sovranità nazionale.

La replica di Trump

Trump ha reagito con un lungo intervento pubblicato su Truth Social, in cui ha definito “molto dannose” le parole del leader ucraino. A suo giudizio, l’Ucraina “non sta realmente combattendo per la Crimea” e avrebbe perso il controllo della penisola “anni fa”.

“Non ha nulla di cui vantarsi!”, ha scritto il presidente americano, sottolineando la gravità della situazione per Kyiv.

“Può avere la pace ora o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese.”

Trump ha ribadito che non è dalla parte della Russia, ma ha sostenuto di voler “salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana” che, secondo lui, “stanno morendo senza alcuna ragione”.

Secondo Trump, inoltre, la proposta americana non obbliga Kyiv a riconoscere la sovranità russa sulla Crimea, ma solo Washington a farlo, lasciando quindi aperta una possibilità di compromesso formale.

“La dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky non farà altro che prolungare il ‘campo di battaglia’, e nessuno vuole questo!”, ha affermato il presidente, aggiungendo che “siamo molto vicini a un accordo” e che ora tocca a Zelensky “concluderlo”.

Il ruolo del vicepresidente JD Vance e la posizione ucraina

Il vicepresidente J.D. Vance ha sostenuto pubblicamente la proposta americana, spiegando che essa congelerebbe il conflitto lungo le attuali linee del fronte. Vance ha invitato entrambe le parti a prendere una decisione:

“Dire sì altrimenti gli Stati Uniti si ritireranno dai negoziati”.

Tuttavia, il rifiuto ucraino e l’assenza di segnali concreti di progresso indicano che un accordo appare ancora lontano.

Fonti vicine al governo ucraino ritengono che la proposta americana favorisca nettamente Mosca, offrendo vantaggi chiari alla Russia in cambio di promesse vaghe per Kyiv.

L’atteggiamento della Russia e il coinvolgimento europeo

Da parte sua, Vladimir Putin avrebbe espresso disponibilità a congelare le attuali linee del fronte come base per un accordo, pur respingendo altre componenti del piano americano, tra cui la presenza di una forza di peacekeeping internazionale sul territorio ucraino.

I funzionari europei rimangono però scettici riguardo a un autentico interesse del Cremlino per una risoluzione pacifica del conflitto.

Intanto sempre oggi, prima delle critiche espresse da Trump, il capo dello staff di Zelensky, Andriy Yermak, ha partecipato a Londra a un incontro con alti diplomatici di Regno Unito, Francia e Germania, incentrato proprio sulla proposta americana. Gli Stati Uniti non hanno preso parte alla riunione.

Yermak ha ribadito che l’Ucraina è impegnata negli sforzi di pace avviati da Trump, ma ha accusato Mosca di continuare a rifiutare un cessate il fuoco incondizionato, cercando al contempo di manipolare i negoziati.

Secondo quanto riferito da fonti americane, l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff dovrebbe incontrare il presidente russo Putin venerdì, in quello che potrebbe essere un nuovo tentativo di rilanciare i contatti diretti tra Washington e Mosca.

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