Trump attacca i suoi rivali al Dipartimento di Giustizia: "Chi mi ha perseguitato deve andare in prigione"

Nel suo storico discorso presso il Dipartimento di Giustizia, il presidente definisce "feccia" i suoi avversari e promette di "ripristinare la giustizia" negli Stati Uniti.

Trump attacca i suoi rivali al Dipartimento di Giustizia: "Chi mi ha perseguitato deve andare in prigione"

Il presidente Donald Trump ha tenuto oggi un controverso discorso presso il Dipartimento di Giustizia americano (DOJ), attaccando duramente gli ex funzionari che lo hanno indagato e definendoli "feccia" e persone che dovrebbero essere incarcerate.

Durante l'intervento, durato oltre un'ora, Trump ha dichiarato:

"Le persone che mi hanno fatto questo dovrebbero andare in prigione".

Davanti al logo del DOJ, il presidente ha quindi promesso di riformare l'agenzia federale e di perseguire ritorsioni contro i suoi oppositori, segnando una netta rottura con la tradizione dei suoi predecessori che hanno sempre evitato di politicizzare la più importante agenzia di applicazione della legge degli Stati Uniti.

Accuse di "weaponization" del Dipartimento

Trump ha accusato i precedenti leader del DOJ di aver fatto "tutto il possibile" per impedirgli di diventare presidente, sostenendo che il Dipartimento abbia spiato la sua campagna, perquisito la sua abitazione e perseguitato la sua famiglia, il suo staff e i suoi sostenitori.

"Dobbiamo essere onesti riguardo alle bugie e agli abusi avvenuti all'interno di queste mura", ha affermato Trump.

"Un gruppo corrotto di imbroglioni e radicali all'interno del governo ha distrutto la fiducia costruita nel corso di generazioni, abusando delle agenzie per opporsi alla volontà del popolo americano".

Trump ha assicurato che questi abusi "sono terminati e non si ripeteranno più", promettendo di esigere "piena responsabilità per quanto accaduto".

Elogio alla giudice Cannon e attacchi ai media

Il presidente ha rivolto particolari elogi alla giudice distrettuale Aileen Cannon, che aveva archiviato il processo contro di lui relativo ai documenti classificati, lodandola come "brillante" e "modello assoluto" di giudice.

Ha poi attaccato la copertura mediatica definendola "totalmente illegale", sostenendo che CNN e MSNBC operino come "bracci politici del Partito Democratico" e siano media "corrotti e illegali".

Tentato assassinio e lotta al fentanyl

Trump ha ricordato il tentato assassinio subito a Butler, in Pennsylvania, nel luglio 2024, definendo un "miracolo" il fatto di essere sopravvissuto all'attentato che gli ha sfiorato l'orecchio, causando la morte di un partecipante al comizio.

Il presidente ha ricevuto una standing ovation dai presenti dichiarando:

"Il mio orecchio sta ancora pulsando".

Trump ha inoltre annunciato l'impegno della sua Amministrazione nella lotta al fentanyl, con investimenti di milioni di dollari in campagne pubblicitarie anti-droga. Secondo il presidente, queste iniziative dovrebbero dimezzare le morti per overdose.

Le grazie ai "prigionieri politici" del 6 gennaio

Trump si è anche vantato di aver graziato centinaia di persone condannate per la fallita insurrezione al Campidoglio del 6 gennaio 2021, definendole "prigionieri politici gravemente maltrattati".

Ha inoltre affermato che il giorno migliore del suo mandato è stato quello del licenziamento del direttore dell'FBI James Comey, responsabile dell'apertura dell'indagine sui legami tra la sua campagna del 2016 e la Russia.

Nonostante le critiche, Trump ha suggerito che non intende dirigere esplicitamente i suoi nominati contro gli avversari politici, lasciando intendere che dovranno agire autonomamente.

Concludendo il discorso, Trump ha brevemente citato il filosofo John Locke, le cui frasi sono incise sulle pareti dell'edificio del Dipartimento di Giustizia:

"'Dove finisce la legge, inizia la tirannia'. Ed io l'ho vissuto in prima persona".
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