Trump attacca duramente i leader europei: "Penso che siano deboli"

In un'intervista a POLITICO il presidente non offre rassicurazioni agli alleati sulla Russia, promette di sostenere candidati politici europei allineati alla sua visione e definisce l'Europa "in declino". Critiche durissime a Londra e Parigi per le politiche sull’immigrazione.

Trump attacca duramente i leader europei: "Penso che siano deboli"
Fonte: Flickr

Il presidente Donald Trump ha descritto l'Europa come un gruppo di nazioni "in declino" guidate da persone "deboli" in un'intervista pubblicata oggi da POLITICO, in cui ha criticato aspramente i tradizionali alleati degli Stati Uniti per non aver messo sotto controllo l'immigrazione e non aver posto fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Trump ha inoltre annunciato che intende continuare a sostenere candidati politici europei allineati con la sua visione per il continente.

L'intervista rappresenta l’attacco più violento del presidente americano contro i leader delle democrazie occidentali europee, e rischia di portare ad una rottura decisiva con Paesi come Francia e Germania che già hanno relazioni profondamente tese con l'Amministrazione Trump. "Penso che siano deboli", ha detto senza mezzi termini Trump riferendosi ai leader politici europei.

"Ma penso anche che vogliano essere così politicamente corretti. Penso che non sappiano cosa fare. L'Europa non sa cosa fare".

Trump ha rilasciato l’intervista lunedì alla Casa Bianca alla giornalista Dasha Burns di POLITICO per un episodio speciale di The Conversation. POLITICO ha definito oggi Trump come la figura più influente che potrebbe plasmare la politica europea nell'anno a venire, un riconoscimento conferito in precedenza a leader come il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la prima ministra italiana Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orbán.

Il contesto delicato

Le dichiarazioni sull'Europa arrivano in un momento particolarmente delicato nei negoziati per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina, mentre i leader europei esprimono un crescente allarme sul fatto che Trump possa decidere di abbandonare l'Ucraina e i suoi alleati continentali di fronte all'aggressione russa. Nell'intervista Trump non ha offerto alcuna rassicurazione agli europei su questo fronte ed anzi ha dichiarato che la Russia si trova ovviamente in una posizione più forte rispetto all'Ucraina.

Nei giorni scorsi le capitali europee sono rimaste shockate dalla pubblicazione della nuova Strategia di Sicurezza Nazionale di Trump, che pone l'Amministrazione Trump in netta opposizione all'establishment politico europeo mainstream e promette di "coltivare la resistenza" allo status quo europeo sull'immigrazione e altre questioni politicamente volatili. Nell'intervista Trump amplifica questa sua visione del mondo, descrivendo città come Londra e Parigi come schiacciate dal peso dell'immigrazione proviene te dal Medio Oriente e dall'Africa. Senza un cambiamento nella politica di immigrazione, ha detto Trump, alcuni Stati europei semplicemente "non esisteranno più”.

L’attacco sull’immigrazione

Usando un linguaggio volutamente incendiario, Trump ha definito il sindaco di sinistra di Londra, Sadiq Khan, figlio di immigrati pakistani e primo sindaco musulmano della città, come un "disastro" e ha attribuito la sua elezione all'immigrazione:

"É stato eletto perché sono arrivate così tante persone. Ora votano per lui".

Parlando con POLITICO, Trump ha aggiunto esplicitamente che intende continuare a sostenere i suoi candidati preferiti nelle elezioni europee, anche a rischio di offendere le sensibilità locali. "Darò il mio endorsement", ha detto Trump. "Ho sostenuto persone che a molti leader europei non piacciono. Ho sostenuto Viktor Orbán", il primo ministro ungherese di estrema destra che Trump ha detto di ammirare per le sue politiche di controllo dell‘immigrazione.

Le critiche a Zelensky

Ma è la guerra tra Russia e Ucraina, piuttosto che le prossime elezioni in Europa, che è sembrata essere l'oggetto su cui Trump è più immediatamente concentrato. Ieri Trump ha affermato di aver offerto una nuova bozza di un piano di pace che ad alcuni funzionari ucraini è piaciuta, ma che lo stesso Zelensky non aveva ancora esaminato. "Sarebbe bello se lo leggesse", aveva detto Trump. Zelensky ha incontrato sempre ieri i leader di Francia, Germania e Regno Unito e poi ha continuato a esprimere opposizione alla cessione di territorio ucraino alla Russia come parte di un accordo di pace.

Il presidente ha però detto di dare poco peso al ruolo dei leader europei nel cercare di porre fine alla guerra:

"Parlano, parlano ma non producono risultati, e la guerra continua all'infinito".

In una nuova sfida a Zelensky, che appare già politicamente indebolito in Ucraina a causa di uno scandalo di corruzione in corso, Trump ha rinnovato il suo appello affinché l'Ucraina tenga nuove elezioni. "Non hanno avuto elezioni da molto tempo", ha detto Trump, nonostante il divieto costituzionale di tenere elezioni in tempo di guerra in Ucraina.

"Zelensky potrebbe anche vincere. Sai, affermano di essere di una democrazia, ma a furia di non votare si arriva a un punto in cui non si è più una democrazia".

Le operazioni militari in Sud America

Nonostante abbia detto di voler perseguire un'agenda di pace all'estero, nell’intervista Trump ha affermato che potrebbe ampliare ulteriormente le azioni militari che la sua Amministrazione ha già intrapreso in America Latina contro obiettivi che lui ritiene siano collegati al traffico di droga. Trump ha già dispiegato una massiccia forza militare nei Caraibi per colpire presunti trafficanti di droga e fare pressione sul regime autoritario in Venezuela. Nell'intervista Trump ha ripetutamente rifiutato di escludere l'invio di truppe americane in Venezuela come parte di uno sforzo per rovesciare il leader autoritario Nicolás Maduro, che Trump accusa di esportare droga e persone pericolose negli Stati Uniti.

"Non voglio escludere o includere nulla. Non ne intendo parlare", ha detto Trump riguardo all'invio di truppe di terra, aggiungendo: "Non voglio parlare di strategia militare". Ma il presidente ha aggiunto che prenderebbe sicuramente in considerazione anche l'uso della forza contro obiettivi in altri Paesi dove il traffico di droga è molto attivo, inclusi Messico e Colombia. "Certo, lo farei", ha detto.

La situazione economica americana

Interrogato sulla valutazione dell'economia sotto la sua Amministrazione, Trump l'ha giudicata come un successo schiacciante. Alla domanda sul perché allora gli elettori fossero ancora frustrati per i prezzi alti, Trump ha detto che la colpa è tutta dell'Amministrazione Biden:

"Ho ereditato un disastro. Ho ereditato un disastro totale".

Il presidente sta affrontando un ambiente politico difficile a causa delle difficoltà degli elettori con l'accessibilità economica, con circa la metà degli elettori complessivi e quasi 4 su 10 persone che hanno votato per Trump nel 2024 che hanno dichiarato in un recente sondaggio di POLITICO che il costo della vita era il peggiore che avessero mai visto nelle loro vite.

Trump ha detto che potrebbe apportare ulteriori modifiche alla politica dei dazi per aiutare a ridurre il prezzo di alcuni beni, come ha già fatto, ma ha insistito nel complesso che la tendenza sui costi sta andando nella giusta direzione. "I prezzi stanno tutti scendendo", ha detto Trump, aggiungendo: "Tutto sta scendendo". In realtà i prezzi sono aumentati del 3% nei 12 mesi terminati a settembre, secondo l'indice dei prezzi al consumo più recente pubblicato.

Le difficoltà politiche di Trump stanno influenzando anche la sua prossima decisione sul prossimo candidato a presiedere la Federal Reserve, una carica che finirà per modellare il contesto economico per il resto del mandato di Trump. Alla domanda se stesse facendo del sostegno a un taglio immediato dei tassi di interesse un requisito fondamentale per la sua scelta del candidato alla Fed, Trump ha risposto con un rapido "sì".

La battaglia sui sussidi ObamaCare

La minaccia più immediata al costo della vita per milioni di famiglie americane è però la scadenza dei sussidi sanitari potenziati per i piani di assicurazione sanitaria previsti da ObamaCare approvati dai democratici durante l’Amministrazione dell'ex presidente Joe Biden ed in scadenza alla fine di quest'anno. Si prevede che i premi dell'assicurazione sanitaria aumenteranno vertiginosamente nel 2026 se non sarà votata questa estensione, che é stata anche il motivo chiave per cui i democratici si sono opposti per settimane al finanziamento del governo federale durante lo shutdown.

Trump è stato in gran parte assente dai negoziati su questo argomento in corso a Washington. Eppure, alla domanda se fosse pronto a sostenere una proroga temporanea dei sussidi ObamaCare nel frattempo che il Congresso sta elaborando un piano alternativo su larga scala, Trump non si è impegnato. "Non so. Dovrò vedere", ha detto, prima di passare ad un nuovo attacco ai democratici per essere stati troppo generosi con le compagnie assicurative nell'Affordable Care Act.

La Corte Suprema

Ampie porzioni dell'agenda interna di Trump sono attualmente ferme davanti alla Corte Suprema, con una maggioranza conservatrice di 6-3 che ha votato generalmente a suo favore ma che ha anche sollevato alcuni ostacoli alle norme più sfacciate che il presidente ha cercato di implementare nella sua visione espansa del potere esecutivo. Trump ha parlato con POLITICO alcuni giorni dopo che la Corte Suprema ha accettato di decidere sulla causa riguardo alla costituzionalità della cittadinanza per diritto di nascita, vale a dire il conferimento automatico della cittadinanza alle persone nate negli Stati Uniti previsto dal 14esimo Emendamento. Trump sta tentando di annullare quel diritto e ha detto che sarebbe "devastante" per il futuro degli Stati Uniti se la Corte glielo impedisse.

Trump si è però discostato da alcuni membri del suo Partiti che speravano che facesse pressione affinché i due giudici conservatori più anziani della corte, Clarence Thomas e Samuel Alito, potessero considerare di ritirarsi prima delle elezioni di midtern in modo che Trump possa nominare un altro giudice conservatore più giovane al loro posto mentre i repubblicani hanno ancora la garanzia di controllare il Senato. Il presidente ha invece detto che preferirebbe che Alito, 75 anni, e Thomas, 77 anni, i due giudici conservatori più affidabili della corte, rimangano al loro posto: "Spero che rimangano", ha detto, "perché penso che siano fantastici".

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