Trump apre alla possibilità di un cambio di regime in Iran

Il presidente ha lasciato intendere che la caduta del governo iraniano potrebbe essere una conseguenza delle operazioni militari, smentendo i messaggi più cauti del suo stesso gabinetto

Trump apre alla possibilità di un cambio di regime in Iran
White House

Dopo l’attacco militare statunitense a tre siti nucleari e militari in Iran, il presidente Donald Trump ha pubblicamente ipotizzato un cambio di regime a Teheran, contraddicendo le dichiarazioni ufficiali dei suoi collaboratori più stretti. Il commento è arrivato tramite un post su Truth Social, nel quale Trump ha scritto: “Non è politicamente corretto usare il termine ‘Regime Change’, ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di MAKE IRAN GREAT AGAIN, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime?? MIGA!!!”.

Le parole del presidente rappresentano un chiaro scostamento dalla linea espressa poco prima dal segretario alla Difesa Pete Hegseth, che in una conferenza stampa aveva affermato con decisione che la missione statunitense non aveva l’obiettivo di rovesciare il governo iraniano. Trump, pur non invocando esplicitamente l’abbattimento del regime o un intervento diretto degli Stati Uniti in tal senso, ha minato la coerenza del messaggio della sua amministrazione.

Il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e lo stesso Hegseth avevano insistito, nelle ore successive all’attacco, che gli Stati Uniti miravano esclusivamente a smantellare le capacità nucleari dell’Iran. “Non vogliamo un cambio di regime. Vogliamo la fine del programma nucleare iraniano. Questo è ciò che il presidente ci ha incaricato di fare”, ha detto Vance a ABC. Sulla stessa linea, Rubio e Hegseth hanno sottolineato che i bombardamenti erano limitati e non avevano obiettivi politici interni.

Non tutti, sono convinti della strategia. Il deputato Darrell Issa ha ricordato che “non si entra in un Paese di quasi 90 milioni di abitanti pensando di uscirne rapidamente”, tentando di distinguere l’azione di Trump dalle guerre precedenti in Medio Oriente. Anche Matt Gaetz, ex deputato e alleato di Trump, ha cercato di ridimensionare la portata dell’attacco, paragonandolo all’uccisione del comandante Qasem Soleimani nel 2020, “che non era finalizzata al cambio di regime”.

Il senatore Lindsey Graham ha invece accolto con favore l’ipotesi di un cambio di leadership a Teheran. Intervistato a Meet the Press, ha detto che Israele avrebbe dovuto cercare di rovesciare il governo iraniano “molto tempo fa”. Dopo il post di Trump, Graham ha scritto su X che il presidente “ha ragione” nel voler “rendere grande l’Iran di nuovo” attraverso un cambiamento, sia nel comportamento che nella leadership.

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