Trump apre a possibili aumenti delle tasse sui più ricchi

Durante un incontro con i senatori repubblicani, l'ex presidente ha mostrato disponibilità a valutare l'aumento dell'aliquota per i contribuenti più abbienti. L’ipotesi potrebbe rientrare in una strategia politica per consolidare il consenso della classe lavoratrice.

Trump apre a possibili aumenti delle tasse sui più ricchi
Immagine creata dall'intelligenza artificiale

Donald Trump ha lasciato intravedere un cambiamento di rotta in materia fiscale. In un incontro riservato tenutosi la scorsa settimana con i senatori repubblicani della Commissione Bilancio e con il leader della maggioranza al Senato John Thune, l’ex presidente ha mostrato apertura all’idea di aumentare le tasse per gli americani con i redditi più elevati. Secondo quanto riferito da tre fonti a conoscenza della riunione al sito Semafor, Trump avrebbe reagito positivamente alla proposta avanzata dal senatore Lindsey Graham, repubblicano della Carolina del Sud, che gli ha chiesto della possibilità di rivedere al rialzo le aliquote per i contribuenti più ricchi.

Sebbene le dichiarazioni di Trump non siano state interpretate come un impegno fermo in questa direzione, la sua disponibilità a considerare un incremento delle imposte sui redditi più alti rappresenta un segnale significativo, spiega Semafor.

Nessun commento ufficiale è arrivato dalla Casa Bianca in merito all’incontro, ma l’ipotesi di modificare la struttura fiscale potrebbe avere risvolti strategici. Un allentamento delle posizioni tradizionalmente contrarie a qualsiasi aumento delle tasse potrebbe aiutare il Partito Repubblicano a contrastare le accuse dei democratici secondo cui l’agenda di Trump favorirebbe i ceti più abbienti a discapito degli elettori della classe lavoratrice, una delle principali basi elettorali dell’ex presidente.

Attualmente, i legislatori repubblicani sono impegnati sull’estensione della riforma fiscale del 2017, voluta da Trump e in scadenza alla fine dell’anno. La legge aveva abbassato l’aliquota marginale massima dal 39,6% al 37%, insieme a una serie di altri tagli. I repubblicani puntano a prorogare la maggior parte di questi tagli, evitando così aumenti sulle fasce di reddito medio-basse, ma lasciando aperta la possibilità di un’eccezione per lo scaglione più elevato o addirittura l’introduzione di un nuovo scaglione specifico per i redditi più alti.

Nonostante una linea generale ancora contraria a qualsiasi aumento fiscale, i vertici del partito sembrano disposti a considerare aggiustamenti se richiesti da Trump. Il presidente della Camera Mike Johnson ha dichiarato che i repubblicani sono “in generale… concentrati sulla riduzione delle tasse”, mentre il leader della maggioranza alla Camera, Steve Scalise, ha ribadito l’intenzione di “mantenere le aliquote dove sono”.

Anche il senatore John Barrasso del Wyoming, capogruppo della maggioranza repubblicana al Senato, ha sottolineato l’obiettivo di evitare un aumento delle tasse di “4 mila miliardi di dollari”, cifra che rappresenta il valore stimato dell’intero pacchetto di tagli fiscali del 2017 se venisse esteso integralmente.

Nonostante ciò, alcune voci interne al Partito Repubblicano si sono espresse favorevolmente a un’imposta leggermente più elevata per i redditi alti. È il caso del deputato Andy Harris del Maryland, presidente del Freedom Caucus della Camera, che in un’intervista ha dichiarato di essere aperto all’idea, pur specificando di parlare a titolo personale. “Se aumentiamo leggermente l'aliquota sui contribuenti con i redditi più alti o creiamo uno scaglione per chi guadagna un milione di dollari che sia un po' più alto dell'attuale livello massimo, per me andrebbe bene”, ha affermato.

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