Trump annuncia un possibile invio della Guardia nazionale a Chicago e New York

Il presidente ha annunciato che dopo Washington intende inviare la Guardia nazionale a Chicago e forse a New York. Sindaci e governatori democratici denunciano una “presa di potere autoritaria” e avvertono rischi per la fiducia tra cittadini e polizia.

Trump annuncia un possibile invio della Guardia nazionale a Chicago e New York
Army Staff Sgt. Tyrone Williams, Army National Guard

Il presidente Donald Trump ha dichiarato che Chicago sarà la prossima città nel mirino della sua campagna contro la criminalità, dopo l’intervento a Washington. Ha aggiunto che anche New York potrebbe rientrare tra le destinazioni future per l’invio della Guardia nazionale.

Parlando ai giornalisti, Trump ha affermato: “Quando saremo pronti, entreremo e sistemeremo Chicago, proprio come abbiamo fatto a Washington. Chicago è molto pericolosa”. Il presidente ha collegato le sue parole anche a esperienze personali, ricordando di possedere un edificio nella città.

Trump ha già dispiegato la Guardia nazionale nella capitale federale, assumendo anche il controllo della polizia locale. All’inizio dell’anno aveva ordinato l’invio di centinaia di uomini a Los Angeles, decisione oggi oggetto di un ricorso legale che contesta la federalizzazione della Guardia californiana.

Il presidente ha sostenuto che leader democratici di grandi città gli avrebbero chiesto aiuto “con chiamate riservate”. Ha citato San Francisco come esempio di degrado, proponendosi di “ripulire anche quella”.

A Washington, oltre al rafforzamento della sicurezza, Trump ha annunciato l’intenzione di spingere il Congresso a finanziare progetti di riqualificazione urbana. In giornata aveva menzionato la cifra di 2 miliardi di dollari, successivamente ridimensionata, parlando comunque di fondi per la “valorizzazione della città”.

Le autorità locali hanno reagito con durezza. Il sindaco di Chicago Brandon Johnson ha definito l’eventuale dispiegamento “non coordinato, ingiustificato e insensato”, avvertendo che una presenza militare rischierebbe di peggiorare i rapporti tra cittadini e forze dell’ordine. Il governatore dell’Illinois JB Pritzker ha parlato di “presa di potere autoritaria delle grandi città”, mentre la governatrice di New York Kathy Hochul ha denunciato un tentativo di “invocare poteri militari” che indebolirebbe gli sforzi statali contro la criminalità.

Trump ha anche lasciato intendere di poter prolungare la presenza federale a Washington oltre i limiti previsti dalla legge. La normativa stabilisce che dopo 30 giorni il Congresso debba approvare la continuazione di un’operazione, ma il presidente ha spiegato che potrebbe dichiarare uno stato di emergenza nazionale, estendendo così la permanenza dei militari.

Infine, interpellato sul possibile ampliamento del porto d’armi a Washington, Trump ha risposto che “le persone devono potersi difendere”, sottolineando che in una situazione di pericolo “avere una pistola in mano fa la differenza”.

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