Trump annuncia nuovi dazi: “È il giorno dell’indipendenza economica”
Il presidente americano ha annunciato l'entrata in vigore dei dazi reciproci contro gli altri paesi per dare il via "all'età dell'oro americana".

In un evento nel giardino delle rose della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’introduzione di una serie di nuovi dazi all’importazione, definendoli “dazi reciproci” contro le principali economie mondiali.
La decisione, formalizzata tramite un ordine esecutivo, è stata presentata come “la dichiarazione d’indipendenza economica degli Stati Uniti” e inserita in una giornata ribattezzata “Liberation Day” dalla stessa Amministrazione.
La nuova misura prevede l’introduzione di un “dazio universale di base” del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti, che rappresenta il livello minimo applicabile a tutti i partner commerciali.
A questo si affiancano dazi più elevati per circa 60 Paesi che, secondo l’amministrazione, mantengono rapporti commerciali particolarmente squilibrati con Washington.
In questi casi, il dazio specifico sostituisce quello di base, non lo integra.
Ad esempio, la Cina sarà soggetta a un dazio del 54% (34% dei nuovi dazi reciproci che si vanno a sommare al 20% di dazi già esistenti), l’Unione Europea al 20%, il Giappone al 24%, l’India al 26%, la Svizzera al 31%, la Corea del Sud al 25%, il Vietnam al 46%, Israele al 17%, la Thailandia al 36% e Taiwan al 32%.
Anche il Regno Unito, nonostante abbia un avanzo commerciale a favore degli Stati Uniti, sarà colpito da un dazio del 10%.
Davanti a una platea di lavoratori dell’industria, sindacalisti e membri del suo gabinetto, Trump ha esibito un grafico con la dicitura “Reciprocal Tariffs”, che comparava i dazi applicati dagli altri Paesi agli Stati Uniti con quelli ora introdotti da Washington.
Qui sotto la lista completa dei dazi reciproci annunciati oggi.
Fonte: Casa Bianca




Tra i Paesi di una certa rilevanza che mancano nella lista ci sono Canada, Messico, per le quali è previsto un dazio del 25% per le sole merci non sottoposte all’accordo commerciale UMSCA, nonché la Russia, su cui invece sarà applicato solo il dazio base del 10%, valido per le importazioni da tutti i Paesi non inclusi in questa lista.
“Loro ci tassano, e noi anche li tassiamo. Come si fa a non essere d’accordo?”, ha spiegato Trump dopo aver fatto vedere la lista dei Parsi soggetti ai dazi reciproci, suscitando applausi tra il pubblico.
Tra i presenti all’evento anche il vicepresidente JD Vance e lo Speaker repubblicano della Camera Mike Johnson.
Trump ha motivato la mossa definendo il disavanzo commerciale statunitense una “emergenza nazionale” che “minaccia la sicurezza e lo stile di vita americano”.
Ha poi aggiunto che l’obiettivo è riportare in patria la produzione industriale, in particolare nei settori dell’auto, dell’elettronica e della farmaceutica.
“Importiamo quasi tutti i nostri computer, telefoni, televisori e antibiotici. Una singola compagnia in Cina produce più navi dei nostri cantieri messi insieme”, ha affermato.
Nel corso del discorso, Trump si è lamentato che gli Stati Uniti sono stati “saccheggiati” da altri Paesi per oltre cinquant’anni.
“Ci hanno portato via la nostra ricchezza. Non lo permetteremo più”, ha detto. “È ora che gli Stati Uniti si prendano cura del proprio popolo”.
Il presidente ha poi criticato apertamente alcune misure commerciali adottate dai partner, tra cui il rifiuto di importare carne bovina statunitense da parte dell’Australia, le elevate barriere all’ingresso nel mercato asiatico per il riso americano, e le tariffe del 200-250% imposte dal Canada sui prodotti lattiero-caseari.
Anche l’Unione Europea è stata accusata da Trump di non accettare pollame statunitense e di ostacolare l’ingresso delle auto americane.
Un momento simbolico dell’evento è stato l’intervento di Brian, un operaio del settore automobilistico del Michigan, invitato a parlare accanto al presidente.
“Ho visto chiudere fabbriche per tutta la mia vita. Le politiche di Trump stanno riportando investimenti e impianti di produzione”, ha dichiarato, sottolineando il sostegno dei lavoratori sindacalizzati al presidente.
Trump ha respinto le critiche, definendo le nuove misure un passo verso “un’età dell’oro americana”, con la promessa che “posti di lavoro e fabbriche torneranno in forze”.
Ha inoltre indicato l’intenzione di usare le entrate generate dai dazi – che ha quantificato in “mille miliardi di di dollari” – per ridurre le tasse e il debito pubblico. “Abbiamo tagliato le nostre barriere per decenni. Ora tocca a noi prosperare”.
Qui sotto potete rivedere il video completo dell’annuncio pubblicato sul canale ufficiale YouTube della Casa Bianca.