Trump annuncia la vendita di TikTok a un gruppo di investitori statunitensi
Il presidente afferma di aver trovato un acquirente per la piattaforma cinese, a meno di tre mesi dalla scadenza fissata dalla legge per la cessione di TikTok negli Stati Uniti
Donald Trump ha dichiarato domenica di aver trovato un acquirente per TikTok. In un’intervista alla rete Fox News, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che il gruppo compratore è composto da “gente molto ricca” e che fornirà ulteriori dettagli “tra circa due settimane”. Secondo quanto riportato, l’operazione sarebbe soggetta all’approvazione delle autorità cinesi: “Penso che probabilmente avrò bisogno dell’approvazione della Cina, e credo che il presidente Xi lo farà”, ha aggiunto Trump.
La piattaforma è da tempo nel mirino del Congresso statunitense, che nel 2024 ha approvato una legge per obbligare la sua casa madre cinese, ByteDance, a cedere il controllo delle attività americane entro 270 giorni. In caso contrario, TikTok sarebbe bandita dal mercato statunitense. Il termine ultimo per la vendita è attualmente fissato al 17 settembre, dopo che Trump ha già concesso tre proroghe per consentire il raggiungimento di un accordo. La piattaforma conta oltre 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, inclusi 7,5 milioni di account aziendali, e secondo il sito specializzato Appfigures, è la seconda applicazione più scaricata nel Paese, subito dopo ChatGPT, sui dispositivi Android.
Le ragioni alla base della stretta su TikTok sono condivise da una parte trasversale del Congresso: parlamentari repubblicani e democratici temono un uso improprio dei dati da parte di Pechino o una possibile interferenza nella formazione dell’opinione pubblica americana. Il tema della sicurezza nazionale resta centrale nel dibattito, benché l’app resti popolare nel Paese.
A inizio aprile, secondo diverse fonti mediatiche statunitensi, le parti avevano raggiunto un primo protocollo d’intesa. L’accordo prevedeva la separazione delle operazioni statunitensi di TikTok da ByteDance, con una ricomposizione della struttura societaria: la quota detenuta da investitori non cinesi sarebbe passata dal 60% all’80%, mentre ByteDance avrebbe mantenuto una partecipazione del 20%. A guidare l’operazione sarebbe stato il gruppo informatico Oracle, già incaricato di ospitare i dati degli utenti americani sui propri server. Tra gli altri attori coinvolti figuravano il gestore patrimoniale Blackstone e l’imprenditore Michael Dell.
Tuttavia, l’iniziativa si è arenata in seguito all’introduzione di nuovi dazi da parte di Trump nei confronti di diversi partner commerciali, con tariffe particolarmente elevate imposte alla Cina. Questo sviluppo ha bloccato il processo di cessione, alimentando la tensione tra Washington e Pechino. Solo all’inizio di giugno, i due Paesi hanno annunciato un “quadro generale” per normalizzare le relazioni economiche, aprendo la strada alla ripresa del negoziato. Venerdì scorso, la Cina ha dichiarato di aver “confermato” con gli Stati Uniti questo accordo preliminare, che includerebbe da un lato la revoca di alcune restrizioni da parte americana, e dall’altro l’autorizzazione all’export di prodotti soggetti a controllo, come metalli strategici impiegati nella fabbricazione di tecnologie avanzate.
Nonostante la crisi, TikTok continua a mantenere una posizione di forza sul mercato statunitense. Con oltre 170 milioni di utenti e un’ampia penetrazione nel tessuto economico, la piattaforma si è consolidata come uno strumento di comunicazione e marketing tanto per i grandi gruppi quanto per le piccole e medie imprese. L’annuncio di Trump potrebbe ora segnare una svolta, a condizione che l’accordo sia formalizzato e riceva l’approvazione delle autorità cinesi entro i tempi previsti dalla legge.