Trump amplia l'uso di Guantanamo per gli immigrati
La base navale di Cuba ospita ora immigrati "ad alto rischio" provenienti da quattro continenti. I difensori dei diritti civili denunciano abusi e illegalità giurisdizionale.

L’amministrazione Trump ha iniziato a trasferire a Guantanamo Bay cittadini detenuti per immigrazione provenienti da paesi dell’Africa, dell’Asia, dell’Europa e dei Caraibi. Secondo documenti governativi interni ottenuti da CBS News, si tratta di un’estensione significativa del programma di detenzione migratoria, che finora aveva coinvolto quasi esclusivamente cittadini latinoamericani. A inizio settimana, i detenuti per immigrazione trattenuti nella base navale statunitense a Cuba includevano cittadini di Cina, Giamaica, Liberia e Regno Unito.
Questi detenuti, separati dai sospetti di terrorismo presenti nello stesso complesso ma in altre sezioni, sono considerati per lo più "ad alto rischio", una categoria usata dalle autorità statunitensi per indicare individui con precedenti penali violenti o gravi, storie di comportamenti problematici o presunti legami con bande criminali.
La decisione di allargare il bacino geografico delle nazionalità trattenute a Guantanamo riflette la volontà dell’amministrazione di estendere l’uso della base cubana come centro di detenzione per l’espulsione di stranieri giudicati pericolosi. La misura segue un ordine del presidente Trump, emesso all’inizio dell’anno, di detenere nella base individui stranieri "ad alta priorità" con precedenti penali. Fino a oggi, la struttura aveva principalmente ospitato detenuti di lingua spagnola provenienti da Nicaragua e Venezuela in attesa della loro espulsione formale.
Secondo un funzionario del Dipartimento della Difesa citato da CBS News, al momento ci sono 54 detenuti per immigrazione a Guantanamo Bay. I trasferimenti da Asia, Africa ed Europa non erano stati resi pubblici in precedenza. Non è chiaro quale sia la logica dietro la loro collocazione a Cuba, ma la rete di detenzione per immigrazione negli Stati Uniti avrebbe superato la capacità finanziata dal Congresso, mentre l’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ha intensificato su scala nazionale gli arresti di immigrati irregolari.
A inizio giugno, Politico aveva riferito di controlli in corso su migliaia di detenuti provenienti da diversi paesi, compresi stati alleati europei, per un potenziale trasferimento a Guantanamo. All’epoca, la Casa Bianca aveva negato tali piani. I Dipartimenti di Sicurezza Nazionale e di Stato non hanno risposto alle domande riguardanti il destino dei detenuti africani, asiatici ed europei presenti a Guantanamo.
L’iniziativa ha suscitato critiche e contestazioni legali da parte di organizzazioni per i diritti civili, che sostengono che il governo statunitense non abbia l’autorità legale per trattenere migranti fuori dal territorio degli Stati Uniti. La base navale di Guantanamo Bay, situata su territorio cubano, è da anni oggetto di controversie internazionali per la detenzione indefinita di sospetti di terrorismo, alcuni dei quali sottoposti a torture e maltrattamenti.
Funzionari dell’amministrazione, tra cui la segretaria alla Sicurezza Nazionale Kristi Noem e il vice capo di gabinetto della Casa Bianca Stephen Miller, hanno più volte citato pubblicamente il ruolo centrale di Guantanamo nella nuova strategia migratoria, ma hanno fornito pochi dettagli sulle operazioni nella base e sull’identità dei detenuti. Secondo diverse inchieste giornalistiche, l’amministrazione avrebbe trasferito nella base sia detenuti classificati come "ad alto rischio" sia soggetti "a basso rischio", come alcuni uomini venezuelani le cui famiglie hanno respinto le accuse di appartenenza a bande criminali.
I detenuti considerati "ad alto rischio" sono stati collocati nel Campo VI, una sezione della prigione costruita dopo l’11 settembre e che ancora ospita circa una dozzina di sospetti terroristi, sebbene separatamente. I detenuti "a basso rischio", ovvero senza precedenti penali gravi o privi di precedenti, sono stati invece sistemati presso il Migrant Operations Center, una struttura simile a una caserma, usata storicamente per accogliere richiedenti asilo intercettati in mare.
Nel mese di maggio, CBS News aveva ottenuto un memo governativo che mostrava come i criteri per il trasferimento a Guantanamo Bay non menzionassero la criminalità, nonostante le dichiarazioni del presidente Trump secondo cui nella base sarebbero stati inviati soltanto "i peggiori". In un’audizione al Congresso, il Dipartimento della Difesa ha comunicato di aver speso 21 milioni di dollari per il trasporto aereo dei detenuti fino all’8 aprile, con un costo superiore a 26.000 dollari per ogni ora di volo.
Al momento, secondo un funzionario della difesa, il Campo VI ospita 41 detenuti per immigrazione, mentre altri 13 si trovano nel Migrant Operations Center. L’amministrazione sembra intenzionata a utilizzare la detenzione a Guantanamo come misura deterrente, anche solo proponendo l’invio nella base come strumento dissuasivo nei confronti di chi viola le leggi sull’immigrazione.
A marzo, più di 200 venezuelani classificati come membri di bande criminali sono stati trasferiti in volo in El Salvador, dove sono stati imprigionati nel carcere di massima sicurezza CECOT. Più recentemente, l’amministrazione ha annunciato la collaborazione con le autorità della Florida per costruire un centro di detenzione nelle Everglades. Martedì, il presidente Trump ha visitato il sito, che i funzionari hanno soprannominato "Alligator Alcatraz".