Trump ammette possibili ambizioni russe oltre l'Ucraina e definisce Putin una "persona complicata"

Il presidente americano incontra Zelensky al vertice NATO e rivela difficoltà nei negoziati con Mosca. "Pensavo sarebbe stato più facile risolvere tutto", dichiara dopo aver mancato la promessa elettorale di porre fine al conflitto.

Trump ammette possibili ambizioni russe oltre l'Ucraina e definisce Putin una "persona complicata"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha riconosciuto per la prima volta pubblicamente che le ambizioni territoriali del presidente russo Vladimir Putin potrebbero estendersi oltre i confini dell'Ucraina. Interrogato direttamente sulla possibilità di ulteriori mire espansionistiche russe, Trump ha risposto chiaramente:

"Ritengo sia assolutamente possibile".

L'ammissione è giunta durante il vertice NATO tenutosi ohhi, a margine del quale Trump ha incontrato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente americano ha espresso sorpresa e delusione per le difficoltà incontrate nei negoziati con Mosca:

"Pensavo che avremmo risolto tutto facilmente. In realtà Putin si è rivelato una persona molto complicata".

Trump ha inoltre rivelato un recente contatto con Putin, che lo avrebbe chiamato offrendogli assistenza riguardo all'Iran. A questo Trump avrebbe replicato con ironia che sarebbe stato meglio se lo avesse aiutato "con la Russia stessa". "Credo sia una persona semplicemente confusa", ha detto Trump riferendosi al leader russo, aggiungendo che Putin desidererebbe comunque negoziare un'uscita dal conflitto, definito dal presidente americano "un completo disastro" per Mosca.

Nonostante le promesse elettorali, Trump non è riuscito finora a porre fine alla guerra in Ucraina. Interpellato sul perché di questo insuccesso dopo cinque mesi dal suo ritorno alla Casa Bianca, il presidente americano ha ammesso problemi non solo con Putin ma anche con Zelensky, descrivendo la situazione come complessa e difficile da gestire. Trump ha dichiarato di voler riprendere presto i contatti con Putin, senza però specificare una data precisa.

Durante l'incontro con Zelensky al vertice NATO, il presidente americano ha spiegato di non aver discusso direttamente un cessate il fuoco con il leader ucraino, limitandosi a chiedergli "come stava". Ha tuttavia sottolineato che, a suo avviso, Zelensky desidera porre fine rapidamente al conflitto. Trump ha commentato con preoccupazione la situazione sul terreno, definendola una "follia" e sottolineando che nella sola settimana precedente al summit erano morti circa 7.000 militari ucraini e russi.

Zelensky, dal canto suo, ha riferito di aver discusso con Trump l'acquisto di ulteriori sistemi di difesa aerea americani Patriot per proteggere le città ucraine e ha esplorato l'ipotesi di una produzione congiunta di droni. Il presidente ucraino ha inoltre informato Trump sui negoziati con la delegazione russa svoltisi a Istanbul, sugli scambi di prigionieri e sulla gestione dei caduti. "Putin certamente non sta vincendo. Ho presentato al presidente i fatti di quello che realmente accade sul terreno", ha affermato Zelensky.

Da fonti citate da Bloomberg, emerge però che Trump avrebbe definito la situazione in Ucraina "completamente fuori controllo" nel corso di un incontro riservato con altri leader NATO. Pubblicamente, Trump ha comunque dichiarato che valuterà attentamente la fornitura di ulteriori sistemi Patriot a Kyiv, ricordando però che anche gli Stati Uniti e Israele necessitano di tali equipaggiamenti, pur manifestando apertura verso ulteriori aiuti per l'Ucraina.

Sul piano retorico, Trump ha chiarito che la sua celebre promessa di risolvere il conflitto in sole 24 ore era "sarcasmo", ammettendo che questo conflitto si è rivelato "più difficile di tutte le altre guerre" affrontate dagli Stati Uniti recentemente. Secondo Trump, infatti, altri conflitti nel mondo sono stati risolti con successo, a differenza di quello ucraino.

Nel frattempo, militari e politici occidentali continuano ad avvertire riguardo al rischio che Putin stia preparando un eventuale attacco contro Paesi membri della NATO entro i prossimi 3-5 anni. Gli analisti occidentali indicano soprattutto i Paesi baltici come potenziali obiettivi di un’eventuale offensiva russa.

In tal senso, appare significativo il recente aumento delle spese militari russe, ora salite al 7% del PIL e rappresentanti oltre un terzo del bilancio statale. Sono inoltre in corso lavori per la realizzazione di nuove basi militari e depositi di armamenti nel distretto militare di Leningrado, vicino ai confini con Finlandia e Paesi baltici, elemento che conferma le preoccupazioni diffuse tra gli alleati NATO.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.