Trump accusa l'ex direttore dell'FBI di incitamento all’assassinio per un post
Il presidente ha definito l’ex direttore dell’FBI un “poliziotto corrotto” e ha invocato l’intervento del Procuratore Generale. Il numero, composto con conchiglie su una spiaggia, è stato interpretato come un messaggio cifrato contro Trump

Il presidente Donald Trump ha pubblicamente accusato l’ex direttore dell’Federal Bureau of Investigation, James Comey, di aver invocato il suo assassinio attraverso un messaggio codificato diffuso sui social media. La vicenda è esplosa venerdì, dopo che Trump ha rilasciato un’intervista all’emittente Fox News, in cui ha commentato una fotografia postata da Comey: l’immagine mostrava la scritta “8647” tracciata con conchiglie sulla sabbia.
“Sta chiamando all’assassinio del presidente,” ha affermato Trump durante l’intervista. “Un bambino sa cosa significava quello. Se sei il direttore dell’FBI e non sai cosa significasse, significava assassinio, e lo dice forte e chiaro,” ha aggiunto, accusando inoltre Comey di essere un “poliziotto corrotto”.
Secondo l’interpretazione fornita dall’amministrazione e dagli ambienti vicini al movimento MAGA, il numero “8647” costituirebbe un messaggio implicito a favore della violenza politica. La Casa Bianca, anticipando l’intervista, aveva già reso nota l’apertura di un’indagine sull’accaduto, giudicato come una potenziale minaccia alla sicurezza del presidente.
Il significato attribuito alla sequenza numerica si basa su due elementi. Il numero “86” è un’espressione gergale che, in vari contesti, significa eliminare o disfarsi di qualcosa o qualcuno. Il numero “47”, invece, farebbe riferimento a Donald Trump nella sua attuale veste di 47° presidente degli Stati Uniti. L’unione dei due numeri, secondo gli ambienti trumpiani, equivarrebbe a un appello all’eliminazione fisica del presidente.

Dopo le polemiche, Comey ha rimosso il post dai suoi profili, spiegando che l’intento era politico, ma non violento. Ha negato qualsiasi invito implicito all’aggressione, sostenendo che il contenuto non era destinato a promuovere o giustificare atti di violenza. Nonostante le precisazioni, Trump ha dichiarato che la questione non si chiude con la cancellazione del post: “I prossimi passi spettano al Procuratore Generale Pam Bondi”, ha detto il presidente, lasciando intendere che l’indagine potrebbe sfociare in ulteriori azioni ufficiali.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulle forme di comunicazione simbolica e cifrata che circolano nei dibattiti politici online. Secondo quanto riportato nel corso dell’intervista, il codice “8647” è già comparso in rete e in alcune manifestazioni, impiegato come segnale di protesta contro Trump.