Trump accumula 200 milioni di dollari per le midterm

Il presidente ha raccolto fondi record attraverso il suo super PAC MAGA Inc., superando di gran lunga le risorse dei comitati ufficiali del partito. L'obiettivo dichiarato è battere i Democratici, ma la prima mira sembra essere interna al partito.

Trump accumula 200 milioni di dollari per le midterm
White House

Il presidente Donald Trump dispone attualmente di una cassa politica da 196 milioni di dollari, raccolti attraverso il super PAC MAGA Inc., destinati a essere spesi contro i suoi rivali politici. La cifra, mai vista prima per un presidente al secondo mandato e quindi impossibilitato a ricandidarsi, conferisce a Trump un'influenza inedita sul futuro del Partito Repubblicano.

Nei primi sei mesi del 2025, MAGA Inc. ha raccolto circa 177 milioni di dollari. Tra i principali donatori ci sono Elon Musk, in passato alleato del presidente, l'investitore in TikTok Jeffrey Yass e i dirigenti della Silicon Valley Ben Horowitz e Marc Andreessen. Il solo Yass ha versato 16 milioni, mentre Horowitz e Andreessen hanno contribuito con 11 milioni complessivi. Altri finanziamenti milionari sono giunti da aziende del settore delle criptovalute, incluso un versamento di 5 milioni da una società co-fondata dal capo di OpenAI, Sam Altman.

Il presidente ha organizzato almeno sei raccolte fondi per il suo super PAC nel corso dell’anno, con biglietti dal costo di sette cifre, spesso ospitati presso sue proprietà. In queste occasioni, dirigenti e lobbisti hanno avuto modo di discutere direttamente con Trump delle rispettive attività economiche.

Non esiste un precedente paragonabile. Per dare un termine di confronto, nel 2013 il gruppo Priorities USA, che sosteneva Barack Obama dopo la sua rielezione, raccolse appena 356.000 dollari nella prima metà dell’anno, con una disponibilità di cassa di 3,4 milioni. Una somma che rappresenta meno del 2% di quanto oggi possiede MAGA Inc.

La capacità di raccolta del super PAC di Trump ha ridisegnato il panorama del finanziamento politico repubblicano. Nei primi sei mesi del 2025, ha incassato quasi il doppio di quanto ottenuto dal Comitato Nazionale Repubblicano, che è soggetto a limiti sulle donazioni. E con una potenza di fuoco di quasi 200 milioni, l’organizzazione si prepara a giocare un ruolo determinante nelle primarie del partito in vista delle elezioni di metà mandato del 2026.

Le prime avvisaglie dell’uso di questi fondi si sono già viste: MAGA Inc. ha lanciato attacchi contro il deputato repubblicano del Kentucky Thomas Massie, colpevole di aver contestato la decisione di Trump di bombardare l’Iran e di essersi opposto a una legge interna. Gli assistenti del presidente sostengono che non avrebbe senso rinunciare a risorse così facilmente accessibili, e che saranno impiegate per colpire i rivali politici.

Il predominio finanziario di Trump mette in secondo piano le strutture ufficiali del partito. I fondi di leadership della Camera e del Senato, guidati rispettivamente dallo speaker Mike Johnson e dal capogruppo John Thune, dispongono di somme nettamente inferiori: 32,7 milioni per il primo e 29,7 per il secondo. È quindi prevedibile che MAGA Inc. superi tutti gli altri attori repubblicani per investimenti nella campagna elettorale del 2026.

A contendere il primato economico al gruppo di Trump c’è solo Fairshake, super PAC sostenuto dall’industria delle criptovalute, che ha chiuso il mese di giugno con circa 140 milioni di dollari a disposizione.

A MAGA Inc. si affianca anche un’organizzazione non profit collegata, che non è obbligata a rendere pubblici i nomi dei donatori né l’ammontare complessivo delle donazioni. Secondo quanto riportato dal New York Times nel mese di maggio, il super PAC e la non profit avrebbero raccolto insieme circa 400 milioni di dollari dalla vittoria elettorale di novembre.

Tra i grandi donatori, Elon Musk occupa un ruolo ambiguo. In un primo momento aveva promesso un impegno fino a 100 milioni di dollari, ma i contributi effettivi sono stati molto più modesti: 5 milioni a MAGA Inc., più altri 10 milioni divisi equamente tra i fondi di leadership del Congresso e del Senato. Questi ultimi versamenti sono avvenuti poco dopo la rottura pubblica con Trump e sembrano indicare un sostegno più ampio ai Repubblicani per le elezioni di medio termine.

Tuttavia, la riconciliazione non si è concretizzata. Dopo l’approvazione della legge di bilancio voluta da Trump, Musk ha annunciato l’intenzione di lasciare il Partito Repubblicano per fondare una propria formazione politica. Finora, però, non ha fatto progressi concreti in questa direzione.

I documenti depositati presso la Commissione Elettorale Federale rivelano anche che Musk ha speso circa 45 milioni di dollari attraverso il suo super PAC America PAC, principalmente per una campagna giudiziaria in Wisconsin. Due terzi dei fondi sono stati usati per offrire incentivi a cittadini che avevano firmato o promosso una petizione sponsorizzata dal comitato. Il candidato sostenuto da Musk ha poi perso nettamente le elezioni.

Altre donazioni rilevanti emerse nei documenti riguardano 10 milioni di dollari da parte di Yass per sostenere Vivek Ramaswamy nella corsa alla carica di governatore dell’Ohio; 1 milione da Larry Ellison, co-fondatore di Oracle, a favore del senatore Lindsey Graham; e diversi milioni da Paul Singer, John Paulson e un gruppo legato a Miriam Adelson destinati a un altro comitato anti-Massie. Elon Musk ha commentato queste ultime operazioni definendole “interessanti”.

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