Trump: “Abbiamo ricostruito l’esercito, ora difende solo l’America”
Nel discorso a West Point, il presidente celebra la fine di “esperimenti ideologici” e proclama una nuova era per le forze armate statunitensi

Durante la cerimonia di laurea all’United States Military Academy di West Point, il presidente Donald Trump ha dichiarato che i cadetti diplomati nel 2025 entreranno in servizio in una nuova “età dell’oro” per la nazione, frutto del suo impegno nel ricostruire le forze armate e riformare la società americana. Parlando a circa 1.000 cadetti, Trump ha rivendicato la fine delle “crociate di nation-building” in paesi “che non ci volevano” e l’eliminazione di “assurdi esperimenti ideologici” imposti ai militari e alla società.
Indossando il cappellino rosso Make America Great Again, il presidente ha insistito sulla sua campagna contro i programmi di diversity, equity and inclusion, presentandola come una rinascita del patriottismo e del merito nelle istituzioni pubbliche, a partire dall’esercito. Secondo Trump, sotto la sua guida il morale delle truppe è migliorato, i numeri delle reclute sono aumentati e l’impegno a difendere prioritariamente l’America è stato rafforzato. Applausi sono arrivati anche quando ha criticato la partecipazione di atlete transgender agli sport femminili e ha promosso l’assunzione basata sul merito.
Trump ha ricordato che all’inizio del suo secondo mandato ha firmato numerosi ordini esecutivi volti a smantellare programmi considerati divisivi e “non patriottici”, pensati per contrastare il razzismo sistemico. Ha accusato i suoi predecessori di aver usato le forze armate come strumenti di ingegneria sociale e di aver indebolito la sicurezza nazionale per impegnarsi in conflitti esteri. “Tutto questo è finito. È finito con forza. Non possono nemmeno più pensarci,” ha dichiarato.
Il presidente ha riservato particolare attenzione alla sua offensiva contro la diversità nelle forze armate. Tra le azioni citate, la rimozione di un generale afroamericano a quattro stelle dalla presidenza del Joint Chiefs of Staff, il licenziamento di ufficiali donne di alto rango e il ripristino del divieto per le persone transgender di servire nell’esercito. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth, ex conduttore di Fox News e veterano della Guardia Nazionale, ha sostenuto con forza queste scelte, arrivando a definire “la frase più stupida della storia militare” l’idea che “la nostra diversità sia la nostra forza”.
Anche l’accademia di West Point, tradizionalmente apolitica e controllata dal Dipartimento della Difesa, è stata coinvolta nella battaglia culturale voluta dal presidente. Per adeguarsi alle direttive di Trump e Hegseth, l’istituto ha rimosso libri su etnia e genere, sciolto una dozzina di gruppi studenteschi, modificato i programmi e cancellato corsi.
Nel suo discorso, Trump non ha menzionato direttamente le polemiche interne all’accademia, ma ha sottolineato il suo obiettivo di “liberare le truppe da formazioni politiche divisive e umilianti”. Ha anche rivendicato che sotto la sua amministrazione promozioni e nomine sono basate solo sul merito. “Siamo tornati a essere un Paese fondato sul merito,” ha dichiarato.
Il tono del discorso è apparso in netto contrasto con quello pronunciato a West Point durante il suo primo mandato, nel 2020, in un momento in cui il Paese stava affrontando una profonda riflessione sul razzismo sistemico dopo l’uccisione di George Floyd. All’epoca, Trump aveva invitato i cadetti a “non dimenticare mai” il sacrificio dei soldati che avevano combattuto per abolire la schiavitù e aveva esaltato la capacità delle istituzioni americane di resistere alle passioni e ai pregiudizi del momento. Quest’anno, invece, ha rivendicato la guida di una “nuova” stagione di cambiamento culturale, più radicale. “Stiamo eliminando le distrazioni,” ha affermato, “e stiamo concentrando il nostro esercito sulla sua missione fondamentale: schiacciare i nemici dell’America, uccidere i nemici dell’America e difendere la nostra grande bandiera americana come non è mai stata difesa prima.”
Il presidente ha anche deriso le iniziative inclusive nelle forze armate, sostenendo che “il compito delle forze armate degli Stati Uniti non è ospitare spettacoli drag né trasformare culture straniere”, salvo poi confondersi e aggiungere che il loro ruolo è “diffondere la democrazia a tutti nel mondo, con la forza delle armi”.
Nel corso della cerimonia, Trump ha avuto momenti di digressione, prendendosi il tempo per attaccare i suoi avversari politici e raccontare aneddoti su Gary Player, suo amico golfista, e sull’imprenditore William Levitt, al quale ha attribuito ironicamente il merito di essersi assicurato una “moglie da trofeo”. Il presidente ha anche elogiato le qualità della nuova generazione di ufficiali, portando alcuni cadetti sul palco e definendo il loro ingresso nell’esercito come “un momento decisivo nella storia dell’Armata” e sostenendo che “sono più rispettati di qualunque altro esercito al mondo”.
"In pochi momenti", ha concluso, "diventerete cadetti dell’accademia militare più elitaria e leggendaria della storia dell’umanità. E diventerete ufficiali nell’esercito più grande e potente che il mondo abbia mai conosciuto. E lo so, perché quell’esercito l’ho ricostruito io".