Texas, presentata proposta di legge che obbliga all'uso di un documento d'identità per acquistare sex toys online

La senatrice Angela Paxton presenta un disegno di legge che imporrebbe verifiche dell'età per l'acquisto online di "dispositivi osceni", continuando quella che alcuni definiscono una "guerra contro la masturbazione".

Texas, presentata proposta di legge che obbliga all'uso di un documento d'identità per acquistare sex toys online

In Texas, una nuova proposta di legge presentata dalla senatrice Angela Paxton – moglie del procuratore generale Ken Paxton – intende richiedere ai consumatori di esibire un documento d’identità con foto prima di poter acquistare sex toys online.

Il Senate Bill 3003 ha come obiettivo dichiarato la protezione dei minori, regolamentando la vendita su Internet di quelli che vengono definiti "dispositivi osceni" a persone sotto i 18 anni.

Cosa prevede il disegno di legge

Secondo quanto riportato dal Dallas Observer, la proposta classifica come "dispositivo osceno" qualsiasi oggetto, inclusi dildo o vagine artificiali, progettato o commercializzato principalmente per la stimolazione degli organi genitali umani.

La legge prevede che la vendita o distribuzione di questi dispositivi a minori ed il mancato rispetto dell’obbligo di implementare un sistema di verifica dell’età costituiscano un reato di classe A, punibile fino a un anno di carcere e una multa fino a 4.000 dollari.

Inoltre, ogni violazione comporterebbe una sanzione civile di 5.000 dollari.

Modalità di verifica e possibili limitazioni

Tra i metodi ritenuti accettabili dalla proposta di legge per la verifica dell’età rientrano:

  • la presentazione di un documento d’identità con foto emesso dal governo;
  • l’uso di servizi di verifica esterni che consultano registri pubblici;
  • la limitazione delle vendite a metodi di pagamento disponibili solo per adulti.

Sebbene il disegno di legge non vieti la vendita online di sex toys, introduce una serie di ostacoli che potrebbero quindi scoraggiare gli utenti, obbligandoli a condividere informazioni personali per accedere a prodotti di uso privato.

Le critiche: privacy, stigma e controllo

La proposta ha suscitato forti critiche da parte di esperti e associazioni. La dottoressa Shamyra Howard, assistente sociale clinica e educatrice sessuale per il marchio We-Vibe, ha dichiarato al Dallas Observer:

"Richiedere un documento d'identità per acquistare un sex toy trasmette il messaggio che il piacere è qualcosa da controllare e sorvegliare. Patologizza qualcosa che è completamente normale e trasforma un atto privato e sano in qualcosa di vergognoso."

Anche la Electronic Frontier Foundation (EFF) ha espresso preoccupazioni in merito alle implicazioni sulla privacy. Lisa Femia, avvocato dell’EFF, ha affermato:

"La proposta di legge sulla verifica dell’età del Texas priva gli utenti di Internet dell’anonimato, li espone a rischi per la privacy e la sicurezza, e blocca completamente alcuni adulti dall’accesso a contenuti sessuali protetti dal Primo Emendamento."

Un contesto legislativo già controverso

Non è la prima volta che il Texas tenta di limitare la vendita o il possesso di sex toys.

Dal 1973 lo Stato del Texas ha adottato norme sull’oscenità che, in passato, vietavano completamente la vendita di questi dispositivi. Solo nel 2003 la legge è stata modificata per limitare il possesso a sei dispositivi per persona.

Nel 2004, dopo l’arresto di Joanne Webb, una donna accusata di oscenità per aver venduto dildo durante una festa, un giudice federale dichiarò incostituzionale la legge.

Tuttavia, la norma resta ancora oggi formalmente iscritta nel codice penale del Texas.

Una tendenza restrittiva più ampia

Il disegno di legge della senatrice Paxton si inserisce in un movimento più ampio, guidato da lei e dal marito, volto a rafforzare le verifiche dell’età per l’accesso a materiali sessualmente espliciti.

Attualmente, il Procuratore Generale del Texas Ken Paxton sta difendendo davanti alla Corte Suprema una legge che obbligherebbe i siti pornografici a raccogliere documenti d’identità dai visitatori.

Un’ulteriore proposta, la House Bill 1549, presentata dalla deputata Hillary Hickland, vieterebbe invece la vendita di sex toys nei negozi di alimentari e minimarket.

Se entrambe le misure venissero approvate, le opzioni di acquisto per i consumatori che desiderano proteggere la propria privacy si ridurrebbero drasticamente.

Preoccupazioni politiche e sociali

La dottoressa Howard ha sottolineato come queste proposte riflettano un atteggiamento culturale più profondo:

"In Texas, stiamo assistendo a un modello di legislazione che riflette un disagio con il piacere, l’intimità e l’autonomia personale – soprattutto quando si tratta di donne e comunità emarginate. Questi attacchi non riguardano la protezione: riguardano il controllo."

Anche il senatore statale di Dallas, Nathan Johnson, ha criticato duramente l’iniziativa:

"Proposte come questa cercano di risolvere qualcosa che non è rotto, sprecando tempo legislativo cruciale. È una grottesca dimostrazione di priorità fuori luogo. Gli elettori hanno bisogno che svolgiamo il nostro lavoro."
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