Tensione alla Casa Bianca: il vertice Trump-Zelensky si conclude nel caos. Le prime reazioni.

L'incontro tra i due presidenti nello Studio Ovale è degenerato in uno scontro verbale. Il Cremlino esulta mentre gli alleati europei ribadiscono il sostegno a Kiev.

Tensione alla Casa Bianca: il vertice Trump-Zelensky si conclude nel caos. Le prime reazioni.
Zelensky esce dalla Casa Bianca dopo lo scontro pubblico con Trump e Vance

L'atteso incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la firma dell'accordo sullo sfruttamento delle terre rare si è concluso oggi in modo burrascoso, con uno scambio di accuse che ha portato all'interruzione anticipata del vertice.

Quello che doveva essere un incontro diplomatico di alto livello nello Studio Ovale si è trasformato in un confronto acceso che ha provocato l'allontanamento della delegazione ucraina dalla Casa Bianca.

La delegazione ucraina, che attendeva in una sala separata come da protocollo standard per le visite di leader stranieri, non è stata invitata al pranzo previsto.

Il cibo preparato è rimasto sui carrelli in un corridoio mentre agli ucraini è stato comunicato di lasciare la Casa Bianca. Secondo un funzionario della Casa Bianca, nonostante gli ucraini volessero continuare i colloqui, la richiesta è stata respinta.

Il mancato accordo sulle terre rare

Un aspetto significativo dell'incontro fallito riguarda la mancata firma dell'accordo sulle terre rare.

Era prevista una cerimonia nella East Room della Casa Bianca per la firma di un'intesa che avrebbe consentito agli Stati Uniti di condividere le risorse minerarie rare dell'Ucraina, presentata da Trump come condizione per il futuro sostegno americano.

La cerimonia è stata annullata dopo lo scontro nello Studio Ovale.

Trump ha poi dichiarato su Truth Social che Zelensky potrà tornare solo quando sarà "pronto a parlare di pace", suggerendo che l'Amministrazione Trump considera prioritaria la fine del conflitto piuttosto che il prolungamento del sostegno militare.

Reazioni internazionali: il Cremlino festeggia

La notizia del fallimento dell'incontro ha provocato reazioni contrastanti a livello internazionale.

A Mosca, l'ex presidente russo e stretto alleato di Vladimir Putin, Dmitry Medvedev, ha celebrato l'episodio con toni offensivi sui social media, scrivendo:

"Il maiale insolente ha finalmente ricevuto uno schiaffo appropriato nello Studio Ovale. E Trump ha ragione: il regime di Kyiv sta 'giocando d'azzardo con la Terza Guerra Mondiale'".

I media statali russi hanno dato ampio risalto all'incidente. L'anchorman del telegiornale statale Alexander Kareevsky ha commentato che l'incontro "ha superato i limiti della decenza" e "probabilmente passerà alla storia", aggiungendo che nulla di simile si è mai visto nella storia diplomatica.

Un corrispondente del canale di notizie statale Russia 24 ha dichiarato che dopo l'incontro è chiaro che "non si può parlare di ulteriori consegne di armi all'Ucraina" e che "Zelensky sta lasciando gli Stati Uniti a mani vuote".

La reazione di Zelensky e il sostegno europeo

Nonostante l'umiliazione pubblica, Zelensky ha mantenuto un tono diplomatico. Dopo aver lasciato la Casa Bianca, ha pubblicato un messaggio su X (ex Twitter) ringraziando gli Stati Uniti:

"Grazie America, grazie per il vostro sostegno, grazie per questa visita. Grazie al presidente, al Congresso e al popolo americano. L'Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura, e stiamo lavorando esattamente per questo".

Anche i leader europei hanno rapidamente espresso il loro sostegno all'Ucraina. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha scritto su X:

"Caro Zelensky, cari amici ucraini, non siete soli".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha quindi parlato al telefono prima con il presidente francese Emmanuel Macron e poi con il Segretario Generale della NATO Mark Rutte, ha riferito una fonte vicina al leader ucraino al giornalista del Financial Times Christopher Miller.

Successivamente Macron ha dichiarato ai giornalisti di ritenere che gli alleati dell'Ucraina abbiano fatto bene ad aiutare Kyiv e a sanzionare la Russia tre anni fa, sottolineando:

"C'è un aggressore, che è la Russia, e un popolo attaccato, che è l'Ucraina. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno aiutato e rispettare coloro che combattono fin dall'inizio".

Divisioni nel panorama politico americano

L'episodio ha evidenziato le profonde divisioni nella politica americana riguardo al sostegno all'Ucraina.

Diversi senatori repubblicani hanno espresso chiaro sostegno a Trump dopo l'incontro, tra cui i senatori Rick Scott (Florida), Roger Marshall (Kansas), Josh Hawley e Eric Schmitt (Missouri) e Bernie Moreno (Ohio).

Anche Elon Musk è intervenuto, scrivendo su X:

"Zelensky si è distrutto da solo agli occhi del popolo americano".

I democratici hanno invece criticato duramente l'approccio del presidente Trump.

La senatrice Amy Klobuchar ha risposto direttamente a Vance:

"Risposta a Vance: Zelensky ha ringraziato il nostro paese più e più volte, sia privatamente che pubblicamente. E il nostro paese ringrazia LUI e i patrioti ucraini che si sono opposti a un dittatore, hanno seppellito i propri caduti e hanno impedito a Putin di marciare verso il resto d'Europa. Vergognati".

Il senatore democratico Chris Murphy del Connecticut ha definito l'episodio "un totale imbarazzo per l'America".

Il futuro delle relazioni USA-Ucraina

La crisi diplomatica solleva interrogativi sul futuro del sostegno americano all'Ucraina.

Il senatore repubblicano Lindsey Graham, durante un'intervista a Fox News, ha suggerito che Zelensky dovrebbe utilizzare la sua intervista programmata con il conduttore Bret Baier per scusarsi e dire al mondo che "ha commesso un grosso errore".

Graham, che faceva parte del gruppo di senatori che ha incontrato Zelensky prima del suo incontro con Trump, ha dichiarato:

"Gli ho detto questa mattina, non abboccare all'esca, non lasciare che i media o chiunque altro ti porti in un litigio con il presidente Trump. Ora Zelensky dovrà cambiare radicalmente o farsi da parte".

Le reazioni in Ucraina

I leader delle regioni ucraine hanno espresso il loro sostegno al presidente Zelensky.

Serhii Lysak, presidente della regione orientale ucraina di Dnipro, ha scritto sui social media:

"Nella lotta per il destino del Paese fondamentalmente incrollabile. Sostegno indiscutibile a Volodymyr Zelensky, al nostro leader. Crediamo nel nostro Presidente! Crediamo nell'Ucraina".

Per dare una idea della reazione in Ucraina a quanto successo oggi, Christopher Miller, corrispondente del Financial Times da Kyiv, afferma che:

"Questa sera a Kyiv sono con gli ucraini che sono arrabbiati, frustrati e delusi dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea. Soprattutto con l'Ambasciatrice degli Stati Uniti che ha retwittato questo post dopo il bullismo del presidente ucraino nello Studio Ovale. È difficile esprimere quanto gli ucraini siano arrabbiati con gli Stati Uniti e con la loro ambasciatrice stasera a Kyiv dopo quanto accaduto nello Studio Ovale e le sue parole di sostegno. Le parole che stanno usando non posso scriverle qui".

Questo episodio segna indubbiamente una momento chiave nella gestione del conflitto ucraino da parte dell'Amministrazione Trump, segnalando nella maniera più forte ed immediata possibile dinanzi a tutto il mondo il riposizionamento della politica estera americana nei confronti dell'Ucraina e della Russia, rispetto a quella della precedente Amministrazione Biden.

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