Sudafrica: gli afrikaner rigettano lo status di rifugiati offerto da Trump
Il presidente americano ha sospeso gli aiuti al Paese africano accusando il governo di discriminazioni contro la minoranza bianca, ma le principali organizzazioni afrikaner respingono l'offerta di reinsediamento negli Stati Uniti.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato venerdì un ordine esecutivo che sospende tutti gli aiuti e l'assistenza finanziaria al Sudafrica, accusando il governo di violazioni dei diritti della minoranza bianca.
L'ordine esecutivo si basa su due principali accuse mosse dall'Amministrazione Trump al governo sudafricano: aver permesso attacchi violenti contro gli agricoltori afrikaner bianchi ed aver introdotto una legge sull'espropriazione terriera che consentirebbe di "sequestrare le proprietà agricole della minoranza etnica afrikaner senza compensazione."
La decisione, che ha immediate ripercussioni sulle relazioni tra i due Paesi, include anche l'offerta di status di rifugiati per gli afrikaner sudafricani - proposta che è stata però prontamente rifiutata dai diretti interessati.
La risposta delle organizzazioni degli afrikaner
"I nostri membri lavorano qui, vogliono rimanere qui e rimarranno qui", ha dichiarato Dirk Hermann, amministratore delegato del sindacato afrikaner Solidarity, che rappresenta circa 2 milioni di persone, intervistato da Politico.
"Siamo impegnati a costruire un futuro in questo Paese. Non andremo da nessuna parte."
Sulla stessa linea Kallie Kriel, CEO del gruppo di pressione AfriForum, che ha affermato categoricamente:
"Non vogliamo trasferirci altrove."
La decisione di Trump, influenzata anche dal suo consigliere Elon Musk, nato proprio in Sudafrica, ha portato all'attenzione internazionale il sentimento di alcuni sudafricani bianchi che si sentono discriminati come forma di rivalsa per l'apartheid.
Tuttavia, la reazione delle principali organizzazioni afrikaner suggerisce una realtà più complessa di quella descritta nell'ordine esecutivo del presidente americano.
La replica del governo sudafricano
Da parte sua anche il governo sudafricano ha respinto fermamente queste accuse. Il Ministero degli Esteri ha definito "ironico" il provvedimento che offre lo status di rifugiati "a un gruppo che rimane tra i più privilegiati economicamente in Sudafrica".
Il Ministero sottolinea come come questo avvenga "mentre persone vulnerabili negli Stati Uniti provenienti da altre parti del mondo subiscono espulsioni e si vedono negare l'asilo nonostante reali difficoltà."
Il contesto socio-economico
Gli afrikaner, discendenti principalmente da coloni olandesi, francesi e tedeschi arrivati in Sudafrica più di 300 anni fa, rappresentano una parte importante della minoranza bianca che costituisce il 7% della popolazione di 62 milioni di abitanti del Paese.
Nonostante siano una minoranza, i bianchi possiedono però ancora circa il 70% dei terreni agricoli privati del Paese.
Uno studio della Commissione Sudafricana per i Diritti Umani del 2021 ha rivelato che solo l'1% dei bianchi vive in condizioni di povertà, rispetto al 64% della popolazione nera.
Le leggi contestate
Le organizzazioni afrikaner si oppongono fermamente alla nuova legge sulle espropriazioni terriere, sostenendo che prenderà di mira i terreni di proprietà dei bianchi che hanno lavorato per svilupparli per anni.
Contestano inoltre una legge sulla lingua che secondo loro cerca di rimuovere o limitare l'uso dell'afrikaans nelle scuole, e criticano le altre leggi che promuovono gli interessi dei neri nel mondo degli affari, definendole discriminatorie.
Il governo sudafricano sostiene che queste leggi fanno parte del difficile compito di riparare ai torti del colonialismo e dell'apartheid, durante la quale la popolazione nera fu privata delle proprie terre e di quasi tutti i diritti.
Il portavoce del presidente Cyril Ramaphosa ha ribadito:
"Il Sudafrica è una democrazia costituzionale. Difendiamo i diritti di tutti i sudafricani, neri e bianchi. L'affermazione che gli Afrikaner affrontino privazioni arbitrarie e, quindi, debbano fuggire dal paese in cui sono nati è priva di ogni fondamento."