SpaceX avrà una sua città in Texas: Starbase

Approvata con un voto a larga maggioranza dagli abitanti, quasi tutti dipendenti di Elon Musk. Critiche per i possibili effetti su spiagge e accesso pubblico

SpaceX avrà una sua città in Texas: Starbase

La località di South Texas che ospita il centro spaziale di SpaceX è prossima a diventare ufficialmente una città con un nome ispirato allo spazio: Starbase. La decisione è arrivata in seguito a un voto tenutosi sabato 3 maggio, approvato con un ampio margine da un ristretto gruppo di elettori, costituito in larga parte da dipendenti dell’azienda di Elon Musk.

Starbase è la sede operativa di SpaceX, azienda contrattualizzata dal Dipartimento della Difesa e dalla NASA per le missioni spaziali che puntano a riportare astronauti sulla Luna e, in prospettiva, su Marte. La proposta di trasformare l’area in una vera e propria città risale al 2021, quando Musk avanzò per la prima volta l’idea. Con 283 persone aventi diritto al voto, la maggioranza riconducibile alla forza lavoro di SpaceX, l’esito favorevole era praticamente scontato.

L’iniziativa non è priva di controversie. Il processo di creazione di quella che appare a tutti gli effetti come una città aziendale ha sollevato critiche legate al possibile rafforzamento del controllo personale di Musk sull’area. Uno dei timori principali riguarda l’eventuale trasferimento del potere di chiudere al pubblico una spiaggia e un parco statale utilizzati per i lanci spaziali. Attualmente, questa autorità spetta al governo della contea. Ma parallelamente al voto sulla città, sono stati presentati progetti di legge nel Parlamento statale per trasferire queste competenze al nuovo sindaco e al consiglio comunale di Starbase.

La richiesta di municipizzazione si inserisce in un contesto di espansione delle attività dell’azienda. SpaceX ha chiesto alle autorità federali il permesso di incrementare i lanci da South Texas da 5 a 25 all’anno. L’area interessata dalla futura Starbase è situata all’estremo sud del Texas, vicino al confine con il Messico, e si estende su circa 1,5 miglia quadrate, con poche strade, roulotte Airstream e abitazioni modeste risalenti alla metà del secolo scorso.

In una lettera inviata nel 2024 ai funzionari locali, la direttrice generale di Starbase, Kathryn Lueders, aveva sottolineato la necessità di far crescere la comunità. Nella missiva si affermava che l’azienda gestisce già strade, reti di servizio e offre “l’accesso a istruzione e assistenza medica” per le persone residenti nella proprietà.

Secondo quanto riferito ai legislatori da rappresentanti dell’azienda, il riconoscimento di Starbase come città semplificherebbe le operazioni di lancio, che richiedono la chiusura di una strada statale e degli accessi al Boca Chica State Park e alla Boca Chica Beach. Proprio la questione della chiusura della spiaggia è diventata uno dei punti più contestati. I critici sostengono che questa competenza dovrebbe rimanere in capo al governo della contea, che rappresenta una comunità più ampia e che da sempre utilizza la spiaggia e il parco.

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