Senatore democratico rimosso con la forza dalla conferenza stampa della Segretaria Kristi Noem
Alex Padilla, senatore della California, è stato ammanettato dopo aver cercato di porre domande alla Segretaria durante una conferenza stampa. Reazioni dure dai democratici, il Dipartimento della Sicurezza Interna si difende.

Il senatore democratico Alex Padilla è stato fisicamente rimosso e ammanettato oggi durante una conferenza stampa della Segretaria alla Sicurezza Interna Kristi Noem a Los Angeles, un episodio ripreso da un video diffuso sui social network che ha scatenato immediate polemiche e reazioni politiche.
Il filmato dell’incidente, pubblicato su X dal giornalista Bill Melugin di Fox News, mostra chiaramente Padilla mentre viene afferrato e allontanato con forza dalla sala conferenze, dopo aver affermato di voler rivolgere domande alla segretaria. Nel video si sente il senatore dichiarare: ”Sono il senatore Alex Padilla“, prima che alcuni agenti lo portino via dalla stanza.
BREAKING: California Democratic Senator @AlexPadilla4CA just crashed DHS Secretary Noem’s press conference in LA and was forcibly removed. pic.twitter.com/Q2sUWiImAM
— Bill Melugin (@BillMelugin_) June 12, 2025
L’episodio è rapidamente degenerato: Padilla è stato poi ammanettato e trattenuto nel corridoio adiacente come ha mostrato un secondo video.
BREAKING 🚨 Democrat U.S. Senator Alex Padilla was just thrown on the ground and handcuffed 🔥
— MAGA Voice (@MAGAVoice) June 12, 2025
Democrats are no longer above the law
I VOTED FOR THIS pic.twitter.com/iq79kHNMC0
Poco dopo, l’ufficio del senatore ha confermato in una dichiarazione ufficiale che Padilla ”non è più detenuto” e ha annunciato che sta raccogliendo ulteriori dettagli sull’accaduto.
JUST IN: Padilla's office says he is no longer detained: pic.twitter.com/9ia2VJk67R
— Kyle Cheney (@kyledcheney) June 12, 2025
Secondo quanto riportato da NBC News, la Segretaria Noem ha espresso l’intenzione di contattare direttamente Padilla per chiarire quanto accaduto.
A sitting Democratic Senator @AlexPadilla4CA physically pushed today after interrupting a DHS press conference in his state…
— Julie Tsirkin (@news_jul) June 12, 2025
Kristi Noem just said she will reach out to him and “try to have a conversation” https://t.co/hPp6PlwcCr
Successivamente, Noem ha riferito a Fox News di aver scambiato il proprio numero di telefono con quello del senatore nel corso di un breve incontro successivo all’episodio.
Le reazioni politiche
L’episodio ha suscitato indignazione nella leadership democratica nazionale. Il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer, ha definito l’accaduto come “maltrattamento di un senatore degli Stati Uniti”, dichiarandosi “nauseato” e pretendendo “risposte immediate su quello che diavolo è successo”.
Anche il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha espresso duramente il proprio sdegno, definendo l’accaduto “oltraggioso, dittatoriale e vergognoso”, e ha accusato esplicitamente il presidente e la sua Amministrazione di comportarsi in modo autoritario e incontrollato.
Particolarmente severe le parole del senatore Adam Schiff, anch’egli democratico della California, che ha chiesto pubblicamente le dimissioni di Noem e l’avvio di un’indagine formale su quanto avvenuto. “Ogni senatore che lavora in questo Campidoglio dovrebbe essere offeso e oltraggiato da questo”, ha dichiarato Schiff ai giornalisti riuniti fuori dalla sede del Congresso.
La difesa del Dipartimento per la Sicurezza Interna
La versione dei fatti fornita dal Dipartimento per la Sicurezza Interna si discosta nettamente da quella dei democratici. In una dichiarazione pubblicata sull’account ufficiale X, il Dipartimento sostiene che Padilla avrebbe provocato intenzionalmente l’incidente, scegliendo un “teatro politico irrispettoso“, interrompendo una conferenza stampa in diretta senza identificarsi adeguatamente o indossare il distintivo di sicurezza previsto per i membri del Senato.
Senator Padilla chose disrespectful political theatre and interrupted a live press conference without identifying himself or having his Senate security pin on as he lunged toward Secretary Noem.
— Homeland Security (@DHSgov) June 12, 2025
Mr. Padilla was told repeatedly to back away and did not comply with officers’… https://t.co/5TGxrRZ2Ex
Secondo il Dipartimento, il senatore sarebbe stato più volte invitato a fermarsi, ma avrebbe ignorato le richieste degli agenti. Di conseguenza, il Secret Service avrebbe considerato Padilla una minaccia imminente, reagendo in modo appropriato secondo i protocolli stabiliti.
Un evento senza precedenti
L’episodio rappresenta un episodio di estrema gravità e senza precedenti nei rapporti tra istituzioni governative federali e Congresso degli Stati Uniti, sollevando questioni cruciali sulla gestione della sicurezza e del rispetto istituzionale reciproco durante eventi ufficiali.
La discrepanza radicale tra le due versioni della vicenda – da un lato, la rappresentazione del senatore come un aggressore non identificato, dall’altro, quella di un parlamentare che esercitava legittimamente il diritto di porre domande – riflette chiaramente le tensioni politiche attuali e la profonda divisione che caratterizza il clima politico americano.
Inoltre, l’episodio ha evidenziato le problematiche relative ai protocolli di identificazione e accesso dei senatori durante manifestazioni istituzionali. La difesa del Dipartimento ha infatti enfatizzato l’assenza del distintivo senatoriale di sicurezza come elemento decisivo per l’intervento degli agenti.
La promessa di contatto personale tra la Segretaria Noem ed il senatore Padilla potrebbe rappresentare un primo tentativo di smorzare le tensioni, anche se le forti dichiarazioni dei leader democratici indicano chiaramente che l’episodio avrà effetti duraturi nel dibattito politico nazionale, accentuando ulteriormente la già profonda spaccatura tra i democratici e l’attuale Amministrazione.