Senato Usa respinge lo stop alle armi a Israele, ma cresce il dissenso tra i Dem

ltre metà dei senatori democratici ha votato per limitare le forniture militari, segnale di un cambiamento nelle posizioni sul conflitto a Gaza

Senato Usa respinge lo stop alle armi a Israele, ma cresce il dissenso tra i Dem
Photo by Timon Studler / Unsplash

Il Senato degli Stati Uniti ha respinto mercoledì due risoluzioni volte a bloccare la vendita di armi a Israele per un valore complessivo superiore ai 675 milioni di dollari. Nonostante l’esito negativo delle votazioni, con 70 voti contro 27 e 72 contro 24, il sostegno crescente a un possibile embargo all’interno del Partito Democratico segna un passaggio politico rilevante. Sono stati infatti 27 i senatori democratici che hanno votato a favore delle misure, superando per la prima volta la soglia della metà del gruppo parlamentare guidato da Chuck Schumer.

Le risoluzioni, promosse dal senatore indipendente del Vermont Bernie Sanders, prevedevano il blocco della vendita statunitense di circa 5.000 bombe, comprensive dei sistemi di guida, e di decine di migliaia di fucili d’assalto destinati alle forze israeliane. Sanders, critico di lungo corso delle politiche del governo israeliano, ha forzato il voto in Aula proprio per portare alla luce le divisioni emergenti all’interno del Congresso sul tema del sostegno militare a Israele.

I risultati delle votazioni segnalano un indebolimento della tradizionale coalizione bipartisan a favore di Israele, in particolare tra i democratici. Il sostegno a Israele, consolidato da decenni nei due principali partiti statunitensi, si sta progressivamente erodendo tra i senatori democratici, molti dei quali si dicono sempre più preoccupati per la crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.

A colpire è stato il voto della senatrice Jeanne Shaheen del New Hampshire, principale esponente democratica della Commissione Relazioni Estere del Senato, che ha espresso parere favorevole a entrambe le risoluzioni. La sua posizione ha avuto un impatto rilevante, contribuendo ad aprire la strada ad altri senatori moderati, storicamente vicini a Israele, per sostenere il blocco alla vendita di armi. Shaheen si è così differenziata dal leader della minoranza al Senato Chuck Schumer e dal senatore Cory Booker del New Jersey, entrambi contrari alle misure.

L’aumento del dissenso rispetto a inizio anno è evidente. A gennaio erano stati solo 10 i democratici a votare per una proposta analoga, mentre questa volta sono più del doppio. Questo cambiamento non implica tuttavia un’inversione di rotta definitiva: il sostegno bipartisan a Israele, pur messo alla prova, non è venuto meno. Tutti i senatori repubblicani si sono schierati contro le risoluzioni, e la maggioranza del gruppo democratico ha comunque votato per mantenere il flusso di armi verso Israele.

Le votazioni rappresentano un momento chiave nel dibattito in corso al Congresso sul ruolo degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Hamas. L’evoluzione della situazione umanitaria a Gaza sta incidendo sulle scelte politiche dei rappresentanti, anche tra coloro che storicamente si sono schierati con Israele. Il crescente sostegno all’embargo militare da parte di esponenti moderati del Partito Democratico evidenzia come il consenso tradizionale stia cedendo sotto il peso delle immagini e delle notizie che arrivano dalla Striscia.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.