Scontro frontale tra Musk e Navarro, il miliardario consigliere di Trump: "È davvero un idiota"

Il fondatore di Tesla alza i toni contro l'architetto della politica commerciale dell'amministrazione Trump.

Scontro frontale tra Musk e Navarro, il miliardario consigliere di Trump: "È davvero un idiota"

La tensione tra Elon Musk e Peter Navarro, ex consigliere commerciale della Casa Bianca, ha raggiunto nuovi livelli oggi.

In un post su X, Musk ha definito Navarro “davvero un idiota”, reagendo alle critiche da lui ricevute sulla natura delle attività industriali di Tesla.

Lo scontro, sempre più personale tra i due consiglieri di Trump, rappresenta una frattura aperta tra Musk ed il Trump-world, in particolare sul tema sempre più caldo dei dazi e del commercio internazionale.

"Ron Vara", sarcasmo e ferite vecchie

Nel thread che ha infiammato la rete, Musk ha inferto un ulteriore attacco ricordando che Navarro, nei suoi libri, ha citato come fonte “Ron Vara”, un economista immaginario che si è poi rivelato essere un anagramma del suo stesso cognome.

“Forse dovrebbe chiedere a Ron Vara cosa ne pensa,” ha ironizzato Musk.

L’episodio ha riaperto il dibattito sulla credibilità delle posizioni economiche di Navarro, già al centro di controversie accademiche e mediatiche durante il primo mandato Trump.

Un confronto su visioni opposte di commercio

Oltre gli insulti, lo scontro rivela però una frattura ideologica: Musk sostiene una visione di commercio globale più aperto, come ribadito di recente durante un evento politico in Italia.

Suo fratello, Kimbal Musk, ha definito i dazi “una tassa distruttiva per i consumatori”.

Navarro, invece, resta il simbolo dell’approccio America First: tariffe punitive, rilocalizzazione della produzione e contenimento aggressivo della Cina.

Dall’alleanza alla rottura

Un tempo soprannominato “first buddy” per la sua vicinanza a Trump, Musk ha progressivamente preso le distanze dall’approccio protezionista dell’Amministrazione in carica, criticando in particolare le politiche sostenute da Navarro.

“Navarro non ha costruito niente. Ha più ego che cervello,” aveva già scritto Musk qualche giorno fa, commentando ironicamente il dottorato di Harvard dell’ex consigliere.

La replica di Navarro non si è fatta attendere: in diverse interviste televisive, ha definito Musk “non un vero costruttore di auto, ma solo un assemblatore di componenti”, mettendo in dubbio la solidità industriale di Tesla.

La Casa Bianca prende le distanze

La portavoce Karoline Leavitt ha evitato di entrare nel merito della disputa, liquidando la questione con un laconico:

“Siamo l’Amministrazione più trasparente della storia, esprimiamo i nostri disaccordi in pubblico.”

Una risposta che sembra sottolineare l’imbarazzo della Casa Bianca, divisa tra il voler mantenere il sostegno di Musk — figura influente tra gli elettori MAGA e nell’industria — e la necessità di non sconfessare Navarro, voce storica del fronte protezionista.

E Trump?

Finora, il presidente Donald Trump è rimasto in silenzio, nonostante la crescente visibilità dello scontro.

Ma il peso politico ed economico di Musk — e il suo ruolo strategico in settori chiave come automotive, energia e difesa — potrebbe rendere il silenzio del presidente insostenibile nel lungo termine.

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