Scontro diplomatico USA-Germania dopo le parole di Vance sulla cooperazione con l'estrema destra
Duro botta e risposta tra Scholz e Vance alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, mentre Tesla paga il prezzo delle posizioni politiche di Musk in Europa.

La tensione tra Stati Uniti e Germania è esplosa pubblicamente alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, dopo che il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha respinto con fermezza le dichiarazioni del Vicepresidente americano JD Vance sulla necessità di una cooperazione con i partiti di estrema destra.
"Non accetteremo interferenze esterne nella nostra democrazia, nelle nostre elezioni", ha tuonato Scholz, in risposta al discorso provocatorio di Vance del giorno precedente. "Tutto questo non è appropriato, specialmente tra amici e alleati."
Le elezioni federali in arrivo ed il firewall anti-AfD
La controversia si inserisce in un momento particolarmente delicato per la Germania, a soli otto giorni dalle elezioni federali.
Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) sta registrando un consenso a livelli storici, attestandosi al secondo posto nei sondaggi con circa il 20% delle preferenze, dietro solo al blocco conservatore CDU/CSU che mantiene il 30%.
Il "firewall" democratico, ovvero il rifiuto categorico di collaborare con partiti estremisti, è stato al centro delle critiche di Vance, che ha sostenuto come "la democrazia si basi sul principio sacro che la voce del popolo conta" e che "non c'è spazio per i firewall".
Il Vicepresidente americano ha inoltre incontrato direttamente Alice Weidel, candidata principale dell'AfD, ricevendo il plauso del presidente Trump.
La risposta di Scholz è stata particolarmente incisiva nel ricordare la visita di Vance al campo di concentramento di Dachau e il suo impegno per il "mai più".
"Un impegno per il 'mai più' non può essere riconciliato con il sostegno all'AfD".
Così ha parlato il Cancelliere, ricordando come esponenti di spicco del partito di estrema destra abbiano minimizzato i crimini nazisti.
Anche il Ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot è intervenuto in difesa delle politiche europee:
"La libertà di espressione è garantita in Europa. Nessuno è obbligato ad adottare il nostro modello, ma nessuno può imporci il proprio."
L'impatto sulle vendite di Tesla in Europa
L'impatto di queste tensioni politiche si riflette anche nel settore automobilistico, dove Tesla sta subendo un significativo contraccolpo in Europa.
In Germania, le vendite dell'azienda di proprietà di Elon Musk sono crollate del 59% a gennaio, mentre in Francia hanno registrato una diminuzione di quasi due terzi rispetto all'anno precedente.
Il fenomeno viene definito dagli analisti come il momento "Alternative for Tesla", in riferimento ironico al sostegno di Elon Musk all'AfD.
Matthias Schmidt, di Schmidt Automotive Research, sottolinea come "la Germania sia probabilmente il mercato che risentirà maggiormente del contagio delle dichiarazioni sempre più politicizzate di Musk, data la sensibilità all'argomento derivante dalla sua peculiare storia."
Nel Regno Unito, dove Musk ha criticato il governo laburista e sostenuto il partito Reform UK di Nigel Farage, Tesla ha registrato un calo delle vendite dell'8% a gennaio, mentre il mercato complessivo delle auto elettriche è cresciuto del 42%. Per la prima volta, l'azienda è stata superata dal produttore cinese BYD.
Le conseguenze si estendono anche al mercato dell'usato, dove i prezzi delle Tesla sono diminuiti del 20% nell'ultimo anno, il doppio rispetto al tasso medio di deprezzamento dei veicoli elettrici.