Rutte sprona la NATO: Spesa per la difesa al 5% o imparate il russo

Il Segretario generale dell’Alleanza avverte i Paesi membri sui rischi dell’inazione, mentre cresce la tensione tra Russia e Occidente

Rutte sprona la NATO: Spesa per la difesa al 5% o imparate il russo

Il Segretario generale della NATO Mark Rutte ha rivolto un appello diretto e senza mezzi termini ai Paesi membri dell’Alleanza: aumentare la spesa per la difesa fino al 5% del prodotto interno lordo oppure prepararsi a gravi conseguenze. "Dovrete tirare fuori i vostri corsi di lingua russa", ha affermato l'ex primo ministro olandese, ammonendo che senza un impegno immediato il rischio di una futura aggressione da parte della Russia potrebbe diventare concreto.

Il messaggio arriva in un momento di persistente instabilità sul fronte orientale, con l’invasione russa dell’Ucraina ancora in corso e segnali di crescente assertività da parte di Mosca. In questo contesto, Rutte ha indicato come prioritario il rafforzamento della postura militare dell’Alleanza, ponendo l’accento sulla necessità di investimenti strutturali e duraturi.

Nel dettaglio, i ministri della difesa della NATO hanno concordato un piano che prevede di destinare il 3,5% del PIL alla cosiddetta “spesa di difesa principale”, concentrata su armamenti pesanti e sistemi di difesa aerea. A questa cifra si aggiunge un ulteriore 1,5% annuo da impiegare in settori collegati alla sicurezza, tra cui infrastrutture critiche e difesa informatica. Secondo Rutte, questi obiettivi chiariscono in modo preciso “in quali capacità gli Alleati devono investire nei prossimi anni”.

Il Segretario generale ha avvertito che la finestra temporale per agire si sta rapidamente chiudendo. "Se non agiamo ora, nei prossimi tre anni staremo bene, ma dobbiamo iniziare adesso, perché altrimenti, tra tre, quattro o cinque anni da ora, saremo davvero sotto minaccia", ha dichiarato. Ha poi rincarato la dose: "Lo dico sul serio. Allora dovrete tirare fuori i vostri corsi di lingua russa, o andare in Nuova Zelanda".

L’ammonimento di Rutte è stato ripreso anche da Mathew Whitaker, ambasciatore presso la NATO del presidente Donald Trump. Durante un briefing a margine degli incontri dell’Alleanza, Whitaker ha chiesto progressi “credibili” da parte dei membri europei in termini di investimenti. "Le minacce che la NATO deve affrontare stanno crescendo e i nostri avversari certamente non stanno aspettando che ci riarmiamo o che siamo pronti prima di fare la prima mossa", ha sottolineato. "Preferiremmo che i nostri alleati si muovano urgentemente per raggiungere il 5%".

Il richiamo a una maggiore responsabilità da parte degli alleati europei rientra in una linea politica portata avanti in modo sistematico dalla Casa Bianca sin dall’inizio del secondo mandato di Trump. L’amministrazione statunitense ha infatti più volte accusato le nazioni europee di non contribuire in misura sufficiente alla propria difesa, affidandosi di fatto alla copertura militare fornita dagli Stati Uniti.

Di fronte a queste pressioni, diverse capitali europee, compreso il Regno Unito, hanno dichiarato l’intenzione di “intensificare” il proprio contributo, riaffermando la volontà di assumersi una maggiore responsabilità nella difesa del continente.

Nel frattempo, le tensioni con la Russia si aggravano ulteriormente. Mosca ha rivolto un severo avvertimento al Regno Unito in merito all’ipotesi di una “coalizione dei volenterosi” pronta a intervenire più direttamente in Ucraina. Secondo le autorità russe, una tale iniziativa potrebbe spingere verso un’escalation che includa il rischio di un conflitto su scala mondiale con l’uso di armi nucleari. Questi timori si sono intensificati dopo la fuga di notizie su tecnologie avanzate statunitensi per droni, che sarebbero potenzialmente impiegabili nel teatro ucraino.

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