Russia e Cina cercano di reclutare i dipendenti pubblici licenziati da Trump

Le potenze straniere puntano su ex funzionari vulnerabili per accedere a informazioni riservate. I tagli al personale federale creano opportunità di infiltrazione, mentre CIA e Pentagono si preparano a ulteriori licenziamenti

Russia e Cina cercano di reclutare i dipendenti pubblici licenziati da Trump
Photo by Ivan Lapyrin / Unsplash

Quattro fonti con accesso alle recenti informazioni dell'intelligence statunitense hanno rivelato alla CNN un'inquietante realtà: paesi stranieri, tra cui Russia e Cina, hanno intensificato gli sforzi per reclutare dipendenti federali statunitensi nel settore della sicurezza nazionale. L'attenzione si concentra su coloro che sono stati licenziati o temono di esserlo a breve, una strategia che sfrutta il clima di instabilità creato dalle politiche di riduzione del personale dell’amministrazione Trump sotto la guida del miliardario Elon Musk.

Le fonti ritengono che gli avversari stranieri vedono nei licenziamenti di massa un'opportunità d’oro per infiltrarsi nelle istituzioni americane. La Russia e la Cina, in particolare, puntano a ex dipendenti con nulla osta di sicurezza e a coloro che sono in fase di prova, soggetti vulnerabili che potrebbero rivelare dettagli critici sulle infrastrutture statunitensi e sul funzionamento interno della burocrazia federale. Alcuni paesi hanno persino lanciato siti web di reclutamento e stanno sfruttando LinkedIn per individuare potenziali bersagli.

"I dipendenti federali licenziati sono più vulnerabili in questo momento", ha detto una delle fonti alla CNN. Non occorre molta immaginazione per comprendere perché: professionisti con anni di esperienza, estromessi bruscamente, potrebbero essere tentati di vendere informazioni riservate per necessità economica o per risentimento.

Queste informazioni confermano un timore che serpeggiava da tempo tra i funzionari della sicurezza nazionale: i licenziamenti di massa non sono solo un problema di gestione delle risorse umane, ma un rischio per la sicurezza nazionale. In passato, il Dipartimento di Giustizia ha già perseguito ex membri dell'intelligence e dell'esercito per aver condiviso segreti con potenze straniere.

Attuali ed ex membri della CIA hanno trascorso le ultime settimane valutando come contenere il rischio, secondo quanto riferito alla CNN in recenti interviste. Ma per Tulsi Gabbard, direttore dell’Intelligence nazionale, che supervisiona 18 agenzie di sicurezza, comprese quelle nei dipartimenti di Difesa e Giustizia e nell’FBI, non è un avvertimento sui rischi dei tagli di Trump, ma una “minaccia” orchestrata da funzionari sleali. E per Gabbard, chi ha parlato con la CNN non merita protezione, ma punizione.

Tuttavia, sono molti i funzionari delle agenzie di sicurezza nazionale, che parlando sotto anonimato, esprimono frustrazione per la reazione della Casa Bianca, riporta la CNN. Holden Triplett, ex direttore del controspionaggio del Consiglio di sicurezza nazionale e veterano dell'FBI a Mosca e Pechino, avverte: "I dipendenti che si sentono traditi dal governo sono storicamente più inclini a divulgare informazioni sensibili. Potremmo aver creato, involontariamente, l’ambiente di reclutamento perfetto per le intelligence straniere".

Nel frattempo, la CIA e il Dipartimento della Difesa si preparano a drastici tagli al personale. Il Pentagono ha annunciato che oltre 5.000 dipendenti in prova, molti con meno di un anno di servizio, potrebbero essere licenziati a breve. La CIA ha già allontanato più di 20 funzionari coinvolti in iniziative sulla diversità, alcuni dei quali stanno contestando il provvedimento in tribunale.

E in un errore che potrebbe avere conseguenze disastrose, la CIA potrebbe aver già esposto informazioni riservate a spie e hacker stranieri. Nel tentativo di rispettare l'ordine esecutivo sulla riduzione del personale, l’agenzia ha inviato alla Casa Bianca un’e-mail contenente un elenco di tutte le nuove assunzioni degli ultimi due anni. Tra i nomi figuravano agenti destinati a operazioni sotto copertura. Il problema? L’email è stata inviata tramite un server non sicuro.

Se questi licenziamenti procederanno come previsto, alcuni di questi agenti – con accesso a segreti operativi di vitale importanza – potrebbero trovarsi improvvisamente senza lavoro, con competenze preziose e poche alternative. E per Mosca e Pechino, non c’è scenario più favorevole.

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