RFK Jr., la scommessa di Trump per la posizione di Segretario alla Salute divide il Senato
Sotto accusa le sue precedenti posizioni controverse su vaccini, aborto e Medicaid. Ma i repubblicani per ora fanno muro attorno a lui.

Il primo round di audizioni per la conferma di Robert F. Kennedy Jr. (RFK Jr.) come nuovo Segretario alla Salute e ai Servizi Umani (HHS) ha acceso un serrato dibattito al Senato, dividendo fortemente i due partiti.
RFK Jr., nipote dell’ex presidente John F. Kennedy ed ex avvocato ambientalista, ha risposto alle domande della Commissione Finanza del Senato in un clima di forte tensione, con interruzioni da parte dei manifestanti presenti in aula e aspre critiche provenienti per lo più dai senatori democratici.
Nel suo discorso di apertura, il candidato voluto da Donald Trump ha insistito di non essere “no-vax” ma “pro-sicurezza” dei vaccini. Una dichiarazione che, però, suona in netto contrasto con le numerose interviste in cui in passato aveva messo in dubbio l’efficacia dei vaccini, scatenando forti reazioni da parte della comunità scientifica.
L’argomento vaccini è rimasto al centro dello scontro durante tutta la sua audizione: da un lato, RFK Jr. ha ribadito che tutti i suoi figli sono vaccinati; dall’altro, i senatori democratici hanno ricordato alcune sue affermazioni del 2023, in cui sosteneva che “nessun vaccino è sicuro ed efficace”.
Secondo questi ultimi, un Segretario alla Salute che nega evidenze mediche e mette in dubbio la sicurezza delle vaccinazioni rischia di minare la fiducia del pubblico nel sistema sanitario.
Nel corso dell’audizione, RFK Jr. ha mostrato incertezze anche su questioni cruciali come la riforma di Medicaid, il programma sanitario per i cittadini a basso reddito finanziato congiuntamente dagli Stati e dal governo federale.
Nel dialogo intercorso con il senatore repubblicano Bill Cassidy, RFK Jr. si è confuso citando Medicare – il programma che assiste gli over 65 – invece di Medicaid ed ha dovuto ammettere di non avere ancora proposte precise per la sua riforma.
La tensione è salita ulteriormente quando i senatori democratici hanno ricordato altri suo passati commenti controversi secondo i quali le sostanze chimiche nell’acqua potabile favorirebbero un aumento di giovani che si identificano come gay o transgender, tesi non suffragata da alcuno studio scientifico accreditato.
Un altro nodo delicato è stato quello dell’aborto. RFK Jr., che in passato si era professato a favore del diritto di scelta, ha dichiarato ora di “condividere la visione di Trump” secondo cui “ogni aborto è una tragedia”.
Più volte incalzato dai democratici su questo argomento, ha ribadito di non aver mai cambiato opinione sulla necessità di tutelare la salute delle donne, ma di considerare la procedura abortiva come un dramma personale.
Questa posizione sfumata non è bastata certo per placare le critiche di chi lo accusa di essersi allineato a Trump su questo argomento solo allo scopo di ottenere la poltrona.
Sul fronte repubblicano, comunque, diversi senatori si sono dimostrati decisamente più bendisposti nei suoi confronti.
Alcuni tra loro hanno apertamente difeso le posizioni di RFK Jr., definendole semplici preoccupazioni per la salute pubblica e sostenendo che la sua nomina possa rappresentare un’“occasione di cambiamento” all’interno del Dipartimento della Salute.
Dall'audizione è emerso, quindi, un cauto ottimismo sulla possibilità di conferma da parte della Commissione, visti i numeri a favore dei repubblicani.
Tuttavia, la posizione di Caroline Kennedy, cugina del candidato Segretario alla Salute ed ex ambasciatrice, ha complicato il quadro: in una lettera al Congresso, lo ha definito un “predatore” privo delle qualifiche necessarie a guidare un comparto delicato come quello della sanità federale.
La partita rimane aperta e si sposterà presto anche davanti alla Commissione Salute, Istruzione, Lavoro e Pensioni (HELP), dove RFK Jr. dovrà nuovamente fare i conti con le domande sul suo passato da attivista e sui numerosi punti aperti del suo programma ribattezzato “MAHA” (Make America Healthy Again).
Se confermato, avrà in mano le redini di un’agenzia fondamentale per l’approvazione dei farmaci, per la gestione di programmi pubblici che coprono oltre un terzo della popolazione statunitense e per la risposta a nuove emergenze sanitarie.