Putin testa Trump sulle sanzioni attraverso la richiesta di riammissione al sistema SWIFT
Bloomberg rivela la strategia del Cremlino per verificare la disponibilità dell'Amministrazione americana a ridurre le misure restrittive contro Mosca.

Il presidente russo Vladimir Putin sta tentando di verificare quanto possa ottenere dal presidente americano Donald Trump in merito all'allentamento delle sanzioni contro la Russia.
A rivelarlo è l'agenzia stampa Bloomberg in un articolo pubblicato il 28 marzo, citando fonti a conoscenza della questione.
Secondo le fonti interpellate da Bloomberg, parte della "strategia ben pianificata" del Cremlino consisterebbe nella richiesta di riconnetterela banca Rosselkhozbank (Banca Agricola Russa) al sistema bancario internazionale SWIFT, controllato dall'Unione Europea.
Mosca avrebbe avanzato questa condizione nell'ambito dei negoziati per un cessate il fuoco nel Mar Nero.
Gli informatori di Bloomberg hanno spiegato che la scelta di concentrarsi su Rosselkhozbank sarebbe strategica e avrebbe lo scopo di "testare se Trump parteciperà a questo processo e se riuscirà a coinvolgere l'Europa".
Un eventuale successo sul fronte SWIFT potrebbe, secondo quanto riportato dalle fonti, "portare a un graduale indebolimento del regime sanzionatorio nel suo complesso".
La mossa del Cremlino è arrivata dopo il secondo round di negoziati tra Russia e Stati Uniti tenutosi a Riyadh il 25 marzo.
In seguito all'incontro, Mosca ha presentato diverse condizioni per accettare il cessate il fuoco nel Mar Nero proposto dalla delegazione americana.
Tra queste richieste figura proprio la revoca delle sanzioni contro Rosselkhozbank "e altre istituzioni finanziarie coinvolte nel commercio internazionale di prodotti alimentari e fertilizzanti".
Si tratta di una mossa che sembra mirata a creare una prima breccia nel sistema sanzionatorio occidentale.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti intendono discutere la questione sia con la Russia che con l'Unione Europea, segnalando una possibile apertura da parte di Washington a valutare la proposta russa.
La reazione europea, invece, appare decisamente più fredda. Secondo quanto riportato da Bloomberg, i rappresentanti dell'Unione Europea si sono rifiutati di allentare le sanzioni contro la Russia, mostrando una posizione più intransigente rispetto a quella americana.
Le richieste di Putin si inseriscono in un contesto di tensione geopolitica prolungata, con la Russia che cerca di utilizzare i negoziati sul Mar Nero come leva per ottenere concessioni sul fronte economico.