Putin chiede all'Ucraina la cessione completa del Donbass in cambio di un accordo di pace

Secondo Bloomberg, il presidente russo sarebbe disposto a congelare il conflitto nelle regioni di Zaporizhia e Kherson lungo l'attuale linea del fronte, ma pretende il controllo totale di Donetsk e Luhansk.

Putin chiede all'Ucraina la cessione completa del Donbass in cambio di un accordo di pace

Vladimir Putin avrebbe posto come condizione per un possibile accordo di pace con l'Ucraina la cessione completa delle regioni di Donetsk e Lugansk. Lo riporta Bloomberg, citando fonti a conoscenza della situazione, secondo cui il presidente russo starebbe preparando questa proposta in vista di un possibile summit con Donald Trump.

La proposta di accordo prevede che Kyiv ritiri le sue forze armate dalle porzioni del Donbass ancora sotto controllo ucraino, consegnando di fatto l'intero territorio delle due regioni orientali alla Russia. Si tratta di una richiesta che va ben oltre l'attuale situazione sul campo, dove l'esercito ucraino mantiene ancora il controllo di alcune aree significative del Donbass.

Per quanto riguarda le regioni di Zaporizhia e Kherson, le fonti di Bloomberg indicano che Putin sarebbe invece ora disposto a congelare le operazioni militari lungo l'attuale linea del fronte, rinunciando a ulteriori avanzate. Questo rappresenterebbe un cambiamento rispetto alla posizione precedente del Cremlino, che insisteva per ottenere il controllo completo di queste due regioni nei loro confini amministrativi, nonostante l'esercito russo ne controlli attualmente poco più della metà.

Resta tuttavia incerto se il presidente russo sia disposto a cedere su alcuni territori strategici attualmente sotto controllo di Mosca. Un punto particolarmente delicato riguarda la centrale nucleare di Zaporizhia, la più grande d'Europa e dell'Ucraina, che prima del conflitto generava circa il 20% dell'energia elettrica del Paese. La centrale, ora in mani russe, rappresenta un asset strategico di primaria importanza nelle trattative.

Il nodo della Crimea e il ruolo degli Stati Uniti

Secondo le fonti citate da Bloomberg, l'accordo richiederebbe inoltre che l'Ucraina rinunci formalmente a qualsiasi rivendicazione sulla Crimea, la penisola annessa dalla Russia nel 2014. L'Amministrazione americana starebbe lavorando per far accettare queste condizioni sia all'Ucraina che ai suoi alleati europei, anche se al momento non vi sono garanzie che tale consenso possa essere raggiunto.

L'eventuale intesa sui territori dovrebbe aprire la strada a un cessate il fuoco immediato, seguito da negoziati tecnici per raggiungere un accordo di pace definitivo. Tuttavia, permangono significative incertezze sulla volontà di Putin di partecipare a un incontro trilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come proposto da Trump.

Le fonti dell'agenzia stampa sottolineano però anche che numerosi funzionari dell'Amministrazione americana nutrono forti dubbi sulla sincerità delle intenzioni di Putin. Molti ritengono ancora che il presidente russo non sia genuinamente interessato a concludere il conflitto con un accordo che non soddisfi pienamente gli obiettivi iniziali di Mosca in Ucraina.

A tal proposito, Bloomberg ricorda che una precedente proposta avanzata da Trump prevedeva condizioni significativamente diverse: il riconoscimento dell'annessione della Crimea e il congelamento del conflitto lungo l'attuale linea del fronte, ma con Zaporizhia e Kherson che sarebbero rimaste sotto il controllo ucraino. La nuova posizione russa, se confermata, rappresenterebbe quindi un inasprimento delle richieste di Mosca, rendendo ancora più complesso il percorso verso una possibile soluzione negoziale del conflitto.

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