Proposta bipartisan di sanzioni contro la Russia: il Senato USA si mobilita contro Putin
Il Congresso americano prepara misure economiche severe se Mosca non accetterà una pace duratura con l'Ucraina.

I senatori Lindsey Graham (repubblicano, South Carolina) e Richard Blumenthal (democratico, Connecticut) hanno presentato ieri una proposta di legge congiunta che prevede nuove e dure sanzioni contro la Russia, nel caso in cui Mosca non accetti di negoziare una pace duratura con l’Ucraina.
La proposta, sostenuta da un’ampia coalizione composta da 50 senatori di entrambi i partiti, prevede sanzioni primarie e secondarie, nonché dazi fino al 500% su prodotti importati da Paesi che continueranno ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre risorse energetiche russe qualora non vi siano progressi verso la fine del conflitto.
“Misure severe per una ragione precisa”
In un comunicato congiunto, Graham e Blumenthal hanno dichiarato:
“Le sanzioni contro la Russia prevedono dazi sui Paesi che acquistano petrolio, gas, uranio e altri prodotti russi. Sono misure severe per una ragione precisa. L’opinione predominante al Senato è che la Russia sia l’aggressore e che l’invasione di Putin debba finire ora ed essere impedita in futuro.”
L’iniziativa del Senato arriva in un momento critico, mentre proseguono gli attacchi aerei russi contro le infrastrutture ucraine, nonostante un recente, fragile accordo tra Mosca e Kiev per evitare l’uso della forza nel Mar Nero e sospendere gli attacchi alle centrali energetiche per 30 giorni.
Un fragile cessate il fuoco e le pressioni di Trump
Il piccolo passo verso la de-escalation è stato preceduto da un pesante attacco russo nella regione di Donetsk, con l’impiego di droni e missili.
Nello stesso giorno, il presidente Trump ha minacciato nuove sanzioni contro Mosca, nel tentativo di forzare un accordo per un cessate il fuoco.
Durante i colloqui in Arabia Saudita, i negoziatori russi hanno chiesto agli Stati Uniti di intervenire per ottenere la revoca delle sanzioni europee sulle banche russe e per favorire la vendita di fertilizzanti e prodotti agricoli russi sui mercati internazionali, condizionando a ciò la disponibilità a negoziare la fine delle ostilità.
La frustrazione di Trump nei confronti di Putin
Negli ultimi giorni, Trump ha espresso apertamente il proprio disappunto nei confronti di Vladimir Putin per le continue tattiche dilatorie.
“Se penso che ci stiano prendendo in giro, non sarò contento,” ha dichiarato domenica ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, riferendosi alla situazione dei negoziati di pace.
I promotori della proposta di legge affermano di condividere il malumore del presidente:
“Siamo altrettanto frustrati per gli ostacoli posti dalla Russia al cessate il fuoco e sosteniamo il desiderio del presidente Trump di una pace duratura, giusta e onorevole.”
I precedenti ignorati e la memoria del Memorandum di Budapest
Nel testo della proposta, i senatori ricordano il Memorandum di Budapest del 1994, con cui l’Ucraina rinunciò a circa 1.700 armi nucleari in cambio della promessa — da parte di Stati Uniti, Russia e Regno Unito — di rispettarne la sovranità.
Una promessa, sottolineano, che non ha impedito successive aggressioni russe.
“Nel 2014 e 2015 sono stati firmati gli accordi di Minsk per porre fine all’invasione, ma ciò non ha scoraggiato ulteriori atti ostili. Nel 2022, la Russia ha nuovamente invaso l’Ucraina, causando la morte di centinaia di migliaia di persone e lo sfollamento di milioni di civili.”
Obiettivo 2025: una pace definitiva
Nel documento si esprime la speranza che l’attuale Amministrazione riesca a ottenere ciò che è finora sfuggito alla comunità internazionale:
“È nostra speranza che nel 2025 il presidente Trump e il suo team riescano finalmente a porre fine in modo permanente all’aggressione russa e a garantire la sopravvivenza di un’Ucraina libera e democratica.”
I promotori ritengono che, se portata al voto, la proposta riceverà un consenso ampio e trasversale sia al Senato sia alla Camera dei Rappresentanti.
Un raro momento di unità bipartisan
Il sostegno alla proposta arriva da entrambi i partiti. Tra i co-sponsor figurano nomi come i senatori Dan Sullivan (repubblicano dell’Alaska), Dick Durbin (democratico dell’Illinois), Katie Britt (repubblicana dell’Alabama) e Sheldon Whitehouse (democratico del Rhode Island), a conferma di un ampio fronte bipartisan.
Alla Camera, una proposta gemella è stata presentata dai deputati Brian Fitzpatrick (repubblicano della Pennsylvania), Mike Quigley (democratico dell’Illinois), Joe Wilson (repubblicano del South Carolina) e Marcy Kaptur (democratico dell’Ohio), rafforzando il segnale di determinazione che il Congresso americano intende inviare.
La proposta di legge rappresenta infatti un chiaro avvertimento alla Russia: gli Stati Uniti sono pronti a impiegare misure economiche drastiche per interrompere l’aggressione contro l’Ucraina.
In un contesto politico segnato da forti divisioni interne, questa iniziativa bipartisan mostra che, almeno sulla politica estera verso Mosca, la posizione del Congresso americano resta, per ora, compatta e determinata.