Project 2025: L'impronta della Heritage Foundation nei primi ordini esecutivi di Trump

Una lunga analisi di Politico mostra che le indicazioni della fondazione conservatrice sono presenti in ben 37 ordini esecutivi che delineano una trasformazione radicale del governo federale.

Nonostante il presidente Donald Trump abbia pubblicamente preso le distanze dal Project 2025 durante la campagna elettorale dello scorso anno, un'analisi approfondita di Politico rivela come, in realtà, le 922 pagine del documento della Heritage Foundation stiano plasmando in maniera significativa la politica della nuova Amministrazione.

Il confronto tra gli ordini esecutivi presidenziali ed il documento della fondazione conservatrice mostra infatti numerose sovrapposizioni, arrivando in alcuni casi persino a formulazioni pressoché identiche.

Ogni ordine esecutivo è praticamente da considerarsi il tassello di una strategia più ampia che mira a riallineare le istituzioni federali secondo precise direttrici ideologiche e operative delineate proprio dal Project 2025.

La rivoluzione nella pubblica amministrazione

Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la trasformazione dell'apparato federale.

Il Project 2025 ha fornito le linee guida per una riorganizzazione radicale del personale del governo, con particolare attenzione alla riclassificazione dei dipendenti federali per facilitarne il licenziamento e all'inserimento di figure fedeli alla linea presidenziale nelle posizioni chiave dell'Amministrazione.

Un esempio emblematico è il ripristino dello "Schedule F", una categoria speciale per i dipendenti federali con ruoli di policy-making che ne facilita la rimozione.

Parallelamente, sono state avviate iniziative per bloccare le nuove assunzioni e riallocare i dirigenti del Senior Executive Service in base all'allineamento con l'agenda presidenziale.

Il giro di vite sull'immigrazione

Le politiche anti immigrazione rappresentano uno dei settori dove l'influenza del documento è più evidente.

Gli ordini esecutivi emessi da Trump dall'inizio del suo secondo mandato hanno seguito fedelmente le raccomandazioni del Project 2025: dalla cooperazione rafforzata tra forze dell'ordine federali e locali per la detenzione dei migranti, all'imposizione di sanzioni ai Paesi che non accettano i rimpatri, fino alla sospensione del programma di assistenza ai rifugiati e al taglio dei fondi alle cosiddette "città santuario".

Ciò non sorprende, considerando che il capitolo sull'immigrazione del Project 2025 è stato redatto da Ken Cuccinelli, ex direttore dell'U.S. Citizenship and Immigration Services durante la prima presidenza Trump.

L'approccio alle questioni sociali

Particolarmente significativo è l'approccio alle questioni sociali, dove gli ordini esecutivi riflettono la nuova direzione intrapresa del Partito Repubblicano sotto la guida di Donald Trump.

Invece di concentrarsi principalmente su tematiche religiose tradizionali, la nuova Amministrazione Trump ha adottato un'agenda culturale più ampia.

Le nuove iniziative spaziano dall'eliminazione dei programmi di Diversity, Equity and Inclusion (DEI) nel governo federale, al riconoscimento esclusivo del sesso biologico, fino alla restrizione dell'accesso all'aborto attraverso una reinterpretazione dell'emendamento Hyde.

Significativa è anche la decisione di reintegrare in servizio i militari congedati a suo tempo per aver rifiutato di sottoporsi al vaccino anti COVID-19, contemporaneamente alla decisione di sospendere dal servizio i militari transgender.

Energia e politica estera

In ambito energetico, gli ordini esecutivi della seconda presidenza Trump hanno finora seguito l'orientamento tradizionale repubblicano, ma con un'enfasi particolare sullo sviluppo delle risorse energetiche in Alaska e l'eliminazione dei requisiti di efficienza per gli elettrodomestici.

Centrale però è stato anche il ritiro dagli accordi di Parigi sul clima e la sospensione dei fondi per combattere il cambiamento climatico stanziati dall'Inflation Reduction Act, così come previsto dal Project 2025.

Anche sul fronte internazionale, le direttive presidenziali hanno recepito le indicazioni del Project 2025 su molteplici fronti: dalla revisione degli aiuti esteri all'investimento nei sistemi di difesa missilistica, dalle restrizioni sulle importazioni cinesi al ritiro dagli accordi fiscali globali.

Un'agenda in evoluzione

L'influenza del Project 2025 si estende, però, ben oltre il perimetro degli ordini esecutivi presidenziali.

Un esempio emblematico è la recente direttiva alla Federal Communications Commission (FCC) di avviare un'indagine approfondita su National Public Radio (NPR) e Public Broadcasting Service (PBS).

L'inchiesta, che si concentra sulle presunte violazioni delle regole sulla sponsorizzazione pubblicitaria, rispecchia fedelmente le raccomandazioni contenute nel documento della Heritage Foundation riguardo la necessità di un maggiore controllo sui media pubblici.

Questa mossa si inserisce in un più ampio disegno di revisione del ruolo dei media pubblici nell'ecosistema informativo americano, come delineato nel documento della fondazione conservatrice.

Le implicazioni per la governance americana

Il documento della Heritage Foundation sta quindi influenzando non solo le prime decisioni formali dell'Amministrazione, ma anche il processo stesso di formulazione di queste politiche, suggerendo approcci, metodologie e obiettivi per plasmare in funzione conservatrice l'intero apparato governativo.

Questo fenomeno si manifesta attraverso una serie di iniziative coordinate che, pur non assumendo sempre la forma di ordini esecutivi, stanno già iniziando a produrre in poco tempo cambiamenti significativi nell'operatività delle istituzioni federali.

La portata di questa rivoluzione conservatrice guidata dal Project 2025 si sta riflettendo anche nelle nomine strategiche all'interno delle agenzie governative e nella riorganizzazione delle strutture decisionali.

L'ampiezza e la profondità delle riforme in atto suggeriscono che il Project 2025 rappresenti, quindi, molto più di un semplice documento programmatico: si sta rivelando un vero e proprio piano operativo per una ridefinizione sostanziale del governo federale americano con una vera e propria tabella di marcia.

I prossimi mesi saranno cruciali per valutare la piena portata di questa trasformazione e le sue implicazioni per il futuro della governance americana.

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