Project 2025: l'architetto del controverso piano conservatore celebra la sua vittoria

Paul Dans, ex direttore del controverso progetto, ritiene che l'Amministrazione Trump stia realizzando la sua agenda "oltre ogni aspettativa".

Project 2025: l'architetto del controverso piano conservatore celebra la sua vittoria

Un anno fa, Paul Dans era considerato il principale architetto del piano per il possibile secondo mandato di Donald Trump. Otto mesi dopo, tuttavia, fu improvvisamente allontanato dall'orbita MAGA.

Oggi, in un'intervista esclusiva concessa a Politico, Dans si dice entusiasta di come quel documento, a lungo rinnegato da Trump durante la campagna elettorale, stia effettivamente guidando le azioni dell'attuale Amministrazione.

Dans era direttore di Project 2025 presso la Heritage Foundation quando, a metà della campagna presidenziale del 2024, il progetto iniziò a diventare un problema politico per Trump.

I democratici lo accusavano di essere un programma radicale che avrebbe portato al divieto totale dell'aborto, all'eliminazione dei diritti LGBTQ+ e a un controllo presidenziale completo sulle agenzie federali, con la possibile eliminazione di alcune di esse, tra cui il Dipartimento dell'Istruzione.

La controversia crebbe a tal punto che anche diversi conservatori iniziarono ad accusare la Heritage Foundation e Project 2025 di danneggiare le possibilità di vittoria elettorale di Donald Trump.

Lo stesso candidato, durante la campagna, affermò più volte di non aver mai letto il documento, dichiarando su Truth Social di "non avere idea di chi ci sia dietro". Dans divenne così un capro espiatorio, e sotto pressione dovette lasciare il suo incarico presso la Heritage Foundation alla fine di luglio.

Ora, tuttavia, Paul Dans sembra intenzionato a lasciarsi alle spalle le polemiche e si dice "deliziato" del fatto che Project 2025 stia funzionando come un vero e proprio manuale operativo della seconda Amministrazione Trump.

Nella sua prima intervista completa da quando Trump è tornato alla Casa Bianca, Dans conferma in sostanza ciò che i democratici avevano sostenuto fin dall'inizio e che Trump negava pubblicamente: non c'è quasi alcuna differenza tra Project 2025 e ciò che il presidente aveva pianificato e ora sta effettivamente implementando.

"Tutto ciò è andato oltre i miei sogni più sfrenati", ha dichiarato Dans, aggiungendo che, sebbene la strada non sarà facile e il cosiddetto Deep State "cercherà di reagire", la determinazione con cui l'Amministrazione ha iniziato ad agire presagisce, secondo lui, "quattro grandi anni".

Dans precisa anche che Project 2025 è stato sviluppato indipendentemente da Trump e rappresenta principalmente la visione e le ambizioni del movimento conservatore.

"È stato creato per chiarire: 'Questo è ciò in cui crediamo e questo è ciò che ci aspettiamo dal prossimo presidente conservatore'".

Uno dei temi centrali di questa agenda è il ridimensionamento dello Stato amministrativo federale, che Dans ritiene attualmente dominato dai liberal.

Secondo lui, gli ultimi cento anni rappresentano "una grande deviazione dalla struttura costituzionale originale di questo grande esperimento americano di democrazia", iniziata sotto le presidenze progressiste di Woodrow Wilson e Franklin D. Roosevelt.

Interrogato sulle recenti azioni dell'Amministrazione Trump, inclusi il congelamento degli aiuti all'estero ed i licenziamenti di massa nei dipartimenti federali, Dans ha minimizzato l'importanza delle sentenze giudiziarie contrarie, definendole come una "usurpazioni di potere".

Secondo Dans, "un tribunale federale con tre impiegati non può sovrastare il potere che la Costituzione conferisce al presidente".

In merito alla prevista eliminazione del Dipartimento dell'Istruzione, Dans ha ricordato che questo obiettivo risale almeno al 1980.

Ha difeso questa scelta, criticando i risultati ottenuti sotto la gestione federale dell'istruzione:

"Il danno causato dalla federalizzazione dell'istruzione è evidente. L'America merita un voto insufficiente."

Riguardo invece alla decisione dell'Amministrazione Trump di smantellare l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), sebbene Project 2025 ne suggerisse soltanto una riforma, Dans ha sostenuto che sotto Biden l'agenzia era diventata "una completa perversione della sua missione originale", trasformandosi in un "veicolo per diffondere una visione del mondo progressista".

Alla domanda se stesse cercando un ruolo nell'attuale Amministrazione Trump, Dans ha risposto di essere già impegnato come padre di quattro figli e avvocato.

Tuttavia, ha lasciato la porta aperta ad un futuro impegno:

"Se il presidente Trump o il suo team avessero bisogno di me, risponderei volentieri alla chiamata".
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