Pritzker definisce “autoritarismo strisciante” i piani di Trump per Chicago
Il governatore dell’Illinois definisce “autoritarismo strisciante” le minacce del presidente di dispiegare militari in città. Sindaco e senatori democratici contestano: “Non è sicurezza, è politica”.

Il governatore dell’Illinois JB Pritzker ha criticato il presidente Donald Trump per le sue dichiarazioni su un possibile dispiegamento di forze federali a Chicago, definendolo un atto di “autoritarismo strisciante”. In una conferenza stampa nel centro della città, Pritzker ha ribadito che non esiste alcuna emergenza che giustifichi un intervento esterno. “Signor presidente, non venga a Chicago, non è né voluto né necessario. Le sue osservazioni dimostrano una continua perdita di lucidità mentale e non sono degne dell’alto ufficio che ricopre”, ha dichiarato.
Il presidente aveva già inviato forze federali a Washington DC con l’obiettivo dichiarato di contrastare la criminalità, e nelle ultime settimane ha ipotizzato operazioni simili in altre città amministrate dai democratici. Lunedì mattina ha attaccato i leader del Partito democratico per le loro critiche, definendo Chicago “un campo di battaglia con omicidi ovunque” e sostenendo che “gli abitanti dovrebbero essere grati per l’aiuto”. Trump ha aggiunto che l’Illinois sarebbe “un disastro” e ha ricordato di possedere proprietà nello Stato.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, il Pentagono starebbe pianificando da settimane un’operazione militare a Chicago. Pritzker ha però precisato che nessun rappresentante della Casa Bianca ha contattato il suo ufficio per discutere del dispiegamento e che lo Stato non ha avanzato richieste di supporto federale. Ha inoltre invitato i cittadini a protestare pacificamente contro eventuali interventi e annunciato che impugnerà legalmente ogni misura che ritenga lesiva dei diritti dei residenti.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio: la California è già in causa con il governo federale per la decisione di inviare la Guardia nazionale a Los Angeles, dove sono esplose proteste contro le politiche di espulsione di massa. A Washington, le autorità hanno dispiegato militari e agenti federali in stazioni della metropolitana, quartieri della movida e presso monumenti.
Il sindaco di Chicago, Brandon Johnson, ha ricordato che la città ha registrato un calo significativo dei reati violenti. “Negli ultimi due anni abbiamo visto riduzioni sostanziali della criminalità, con un calo di oltre il 30% negli omicidi solo nell’ultimo anno”, ha affermato. Johnson ha respinto con forza l’idea di un intervento federale: “L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che qualcuno da fuori, che non conosce la nostra città, venga a dirci cosa fare”.
Esponenti democratici dell’Illinois hanno accusato Trump di usare la sicurezza come pretesto politico. “Non si tratta di combattere il crimine, ma di cercare un pretesto per inviare l’esercito in una città democratica e intimidire i suoi avversari”, ha detto Pritzker.
La senatrice Tammy Duckworth ha definito la mossa una distrazione dai problemi politici dell’amministrazione. “Se fosse davvero interessato alla sicurezza non avrebbe tagliato milioni di dollari ai programmi contro la violenza armata. È solo un tentativo di distogliere l’attenzione dagli aumenti dei prezzi causati dalla sua politica estera”, ha dichiarato. Per Duckworth, la Guardia nazionale dovrebbe addestrarsi “a combattere i nemici all’estero, non a portare il conflitto nelle nostre strade”.
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