Popolarità Trump, i numeri del periodo estivo continuano a non essere smossi (14 settembre)

In attesa di capire se l'omicidio di Charlie Kirk provocherà qualche scossone, prosegue la fase di stagnazione della popolarità di Trump iniziata verso metà luglio, con i numeri che rimangono sopra alla media del primo mandato.

Popolarità Trump, i numeri del periodo estivo continuano a non essere smossi (14 settembre)

Come ogni domenica, facciamo un resoconto sulla approvazione del presidente Trump, con i cambiamenti occorsi negli ultimi sette giorni.

Anche questa settimana è stata contraddistinta da una situazione stazionaria, con con oscillazioni poco significative nelle medie considerate.

A questo punto possiamo iniziare a fare una panoramica generale dopo quasi 8 mesi di presidenza. Fino ad oggi la popolarità di Trump è stata molto frastagliata, condita da momenti anche molto diversi tra loro, con fluttuazioni improvvise in positivo o in negativo.

Possiamo in linea di massima distinguere in 5 periodi il mandato di Trump finora:

1) Primi due mesi di presidenza: caratterizzati dalla luna di miele, con popolarità con segno positivo.
2) Metà marzo - fine aprile: momento di grande calo, in parte fisiologico e in parte accentuato dalla questione dei dazi.
3) Maggio - metà giugno: la popolarità rimbalza e il tycoon risale in alto, tornando a sfiorare i numeri antecedenti al Liberation Day.
4) Metà giugno - metà luglio: si torna in discesa, con numeri compresi tra il -6 e il -9.
5) Metà luglio - metà settembre: permane un sostanziale immobilismo, con variazioni che si annullano da una settimana all'altra e una popolarità che rimane stabilmente in negativo intorno ai -6, -7 punti.

Tutto ciò fa sì che ad oggi la situazione rimanga sostanzialmente cristallizzata, in attesa di possibili sviluppi in una direzione o nell'altra. I sondaggi, seppur in alcuni casi segnalino trend molto diversi, vanno sostanzialmente ad annullarsi tra di loro, provocando variazioni minime.

Il net rating (la differenza tra tasso di approvazione e tasso di disapprovazione) rimane comunque saldamente in territorio negativo sia per la media di RealClearPolitics, sia per quella del Silver Bulletin, sia per la nostra di Focus America.

RealClearPolitics è l’unico sito a rilevare un cambiamento più significativo questa domenica, ma salta subito all’occhio come le tre medie siano ad oggi piuttosto allineate tra loro, con un net rating racchiuso in meno di due punti, tra il -5,5 e il -7,2.

Complessivamente, questo è un risultato che resta abbastanza positivo per Trump, che dimostra di continuare ad avere uno zoccolo duro piuttosto resiliente, con una base di sostenitori che non aumenta ma nemmeno diminuisce significativamente: questa è una caratteristica infrequente - di norma la fine della luna di miele coincide con un deciso calo dei consensi - e da tenere in considerazione. Grazie a questa relativa stabilità, il confronto con gli altri presidenti sta progressivamente migliorando.

Infatti, ad oggi, il gradimento del tycoon resta di gran lunga superiore rispetto a quello del primo mandato, che rimane il punto più basso di sempre per qualsiasi presidente. I numeri si stanno avvicinando anche a quelli di Joe Biden, che quattro anni fa in questo preciso momento - complice la questione afghana - viveva un periodo di deciso declino.

Il gradimento di Trump in confronto al suo primo mandato e a quello di Biden nei primi mesi di presidenza (dati Focus America)

Facendo un paragone con il passato, grazie ai dati di Focus America, si nota come il dato di apprezzamento di Trump dopo 236 giorni di presidenza (-6,5 secondo la nostra media) sia uno dei più bassi tra tutti i presidenti USA dal secondo dopoguerra in avanti nello stesso periodo, ad esclusione appunto del suo primo mandato (in cui era nel pieno del picco negativo, a -16,6).

Joe Biden, in questo preciso giorno, si attestava a -3.4, nel pieno della sua discesa. Anche Bill Clinton (+0,5) e Gerald Ford (-5,6) non brillavano particolarmente dopo circa 8 mesi di presidenza.

Sul nostro sito trovate i grafici con il confronto con tutti i primi mandati degli altri presidenti, con una frequenza di aggiornamento pari a 8 volte al giorno.

Il tasso di approvazione di Trump oscilla tra il 45% e il 46%, mentre il tasso di disapprovazione si aggira intorno al 51%-52%, numeri sostanzialmente in linea rispetto a quelli che aveva nell’ultima parte del suo primo mandato.

Nelle prossime settimane osserveremo l’evoluzione di questa situazione, per comprendere anche se il brutale omicidio di Charlie Kirk, che ancora non è stato considerato nelle rilevazioni pubblicate, influenzerà i numeri, facendoli uscire dalla sostanziale paralisi dell'ultimo periodo.

Di seguito pubblichiamo una selezione delle rilevazioni dei migliori istituti rilasciate nel corso dell’ultima settimana. Di fianco alla casa sondaggistica scriviamo due numeri percentuali: il primo è il tasso di approvazione, il secondo quello di disapprovazione.

Ricordiamo che, stante la chiusura del sito FiveThirtyEight, abbiamo deciso di utilizzare i numeri del Silver Bulletin, il nuovo sito di Nate Silver, fondatore di 538.

Legenda

(A) indica un sondaggio effettuato su tutti gli adulti americani, (RV) un sondaggio tra i soli elettori registrati al voto (i soli che possono votare), (LV) tra coloro che probabilmente voteranno. In caso di più sondaggi dello stesso istituto, si privilegiano i campioni migliori secondo questo ordine: LV, RV e A.

Morning Consult (RV): 45%-52%
YouGov-The Economist (RV): 43%-54%
Ipsos-Reuters (A): 42%-56%
RMG Research (RV): 50%-48%
Beacon Research/Shaw & Co. Research-FOX News (RV): 46%-54%
The Bullfinch Group-Independent Center (A): 45%-51%

Il sito Silver Bulletin (che fa una propria media aggiustata di tutti i sondaggi, dandone un peso maggiore o minore in base al bias storico e al rating delle firme che li svolgono) segna una media generale di 44,6% (+0,2) - 51,8% (+0,1). In totale un net approval di -7,2 (+0,1).

Il sito RealClearPolitics, invece, che fa una selezione solo di alcuni sondaggi in base all'affidabilità di chi li esegue, segnala una media totale migliore: 45,9% (+0,5) - 51,4% (-0,3). In totale un rating di -5,5 (+0,8).

La media calcolata da noi di Focus America, invece, è di 45,4% (+0,7) - 51,9% (+1), con in totale un rating di -6,5 (-0,3). La metodologia utilizzata è specificata direttamente nella pagina del nostro sito dedicata ai sondaggi sulla popolarità di Trump.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.