Politico: in che modo i democratici hanno perso la battaglia culturale sui programmi DEI?

Il presidente Donald Trump sta avviando una drastica revisione delle politiche sulla diversità nel settore pubblico, capitalizzando sul contraccolpo conservatore al movimento Black Lives Matter del 2020.

Politico: in che modo i democratici hanno perso la battaglia culturale sui programmi DEI?

Il neo presidente Donald Trump ha dato avvio a un radicale smantellamento dei programmi di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) all'interno delle agenzie governative.

La mossa, annunciata già nel suo primo giorno di mandato, rappresenta, secondo una analisi di Politico, il culmine della reazione conservatrice al movimento per la giustizia razziale del 2020 e segna un cambio di paradigma nella gestione delle politiche sulla diversità nel settore pubblico americano.

L'impatto immediato sul settore pubblico

Le conseguenze delle direttive presidenziali si sono manifestate rapidamente: centinaia di dipendenti federali sono stati posti in congedo amministrativo retribuito, inclusi i lavoratori del Dipartimento dell'Istruzione coinvolti nel programma "Diversity Change Agent".

Il provvedimento ha portato anche al licenziamento di funzionari di alto livello nominati dalla precedente Amministrazione democratica in agenzie bipartisan responsabili dell'applicazione delle leggi anti-discriminazione, sollevando interrogativi sulla futura vigilanza contro le discriminazioni nel settore privato.

La portata dell'intervento rimane ancora da definire completamente, con la Casa Bianca e l'Ufficio per la Gestione e il Bilancio (OMB) che non hanno ancora divulgato il numero esatto dei dipendenti coinvolti.

Questa intanto è stata la dichiarazione della portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt:

"Il presidente Trump ha mantenuto la promessa di porre fine al flagello del DEI nel nostro governo federale, ripristinando una società basata sul merito dove le persone vengono assunte per le loro competenze, non per il colore della loro pelle".

Le radici del cambiamento

La svolta attuale affonda le sue radici in un processo iniziato anni fa. Nel corso degli anni della presidenza Biden, infatti, il movimento conservatore ha ottenuto significative vittorie elettorali cavalcando il malcontento degli elettori verso le politiche DEI.

Questo è stato dimostrato prima dalla vittoria di Glenn Youngkin alle elezioni per il governatore in Virginia e poi dalle iniziative di successo del governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis, che ha vietato l'insegnamento di materie sulla diversità nelle scuole pubbliche.

A rafforzare questa tendenza sono intervenute anche importanti vittorie legali, in particolare la decisione della Corte Suprema che ha dichiarato illegittime le ammissioni universitarie basate sulla appartenenza etnica ad Harvard e all'Università del North Carolina.

Edward Blum, l'attivista legale conservatore che ha guidato con successo il caso contro l'Università di Harvard, ha sottolineato come queste pratiche fossero "illegali e polarizzanti".

Implicazioni future e reazioni

L'impatto di questa svolta politica promette di estendersi ben oltre l'attuale presidenza Trump. Il cambiamento sta già modificando profondamente la percezione del settore pubblico come luogo di lavoro sicuro per le minoranze.

"Il governo federale era considerato un posto sicuro dove trovare lavoro", ha commentato un dipendente federale afroamericano che ha chiesto l'anonimato, "ma non è più così".

Nel frattempo, i Democratici faticano a formulare una risposta efficace a questa offensiva contro valori che il Partito aveva fino a novembre considerato come suoi punti di forza.

La situazione è particolarmente critica considerando il calo di sostegno tra gli elettori afroamericani e latini, che nelle ultime elezioni hanno mostrato un crescente supporto per Trump, nonostante le posizioni apertamente anti DEI del Partito Repubblicano.

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