Perché il mondo trumpista è ossessionato dal declino europeo
L'amministrazione Trump considera l'Europa impegnata in un "cancellamento civilizazionale" e promette di sostenere i partiti populisti di destra per rovesciare le élite centriste del continente
La strategia di sicurezza nazionale pubblicata dalla Casa Bianca il 5 dicembre ha scioccato gli europei. Il documento, manifesto politico del movimento MAGA (Make America Great Again), accusa l'Europa di essere vittima di un "cancellamento civilizazionale". "Non è un testo di analisi geopolitica", spiega il giornalista di Le Monde Piotr Smolar, "ma un programma ideologico che rivela più ossessioni americane che una lettura lucida del mondo".
La strategia ignora le grandi sfide del presente: i cambiamenti climatici, le minacce informatiche, l'avvento dell'intelligenza artificiale, il terrorismo. Preferisce concentrarsi su ossessioni identitarie legate all'etnia, alla cristianità e al nazionalismo. Presenta un Occidente in declino visto attraverso pregiudizi razziali e religiosi, e un'America che brutalizza i suoi alleati invece di affrontare i suoi veri rivali, come la Cina.
Il documento promette di riabilitare l'identità nazionale americana, l'economia e la dignità di chi ha sofferto la crisi finanziaria del 2008-2009, la deindustrializzazione e la pandemia. Ma lo fa attraverso una visione che esclude e restringe, basata sulla famiglia tradizionale bianca e sull'identità cristiana. Il cattolicesimo natalista del vicepresidente J.D. Vance pesa in modo inedito, dopo l'influenza degli evangelici durante il primo mandato di Trump.
Un'America senza alleati né principi
"Senza alleati, senza parola data, senza principi, dove va l'America? Si restringe su se stessa", osserva Smolar. L'idea di un'"internazionale reazionaria", per usare l'espressione del presidente francese Emmanuel Macron, non è un'alternativa sostenibile nel lungo periodo, anche se l'ondata populista dovesse travolgere l'Europa. È una promessa di frammentazione occidentale.
Cina e Russia possono rallegrarsi. La compiacenza della strategia americana nei loro confronti li conferma nell'idea che la fine dell'egemonia statunitense sia innanzitutto un processo di autodissoluzione. "Quando un paese smette di essere rispettato o persino amministrato, e suscita solo paura o esasperazione, non si tratta forse di un ribaltamento?", si chiede il giornalista.
Thomas Wright, esperto della Brookings Institution, ha scritto su Atlantic l'8 dicembre: "La strategia di sicurezza nazionale è una tabella di marcia per costruire un ordine internazionale illiberale, in cui gli Stati Uniti affermano il loro dominio in modo unilaterale, concludono accordi con potenze revisioniste come Cina e Russia, e lavorano pazientemente per sostenere i partiti populisti di destra in Europa al fine di rovesciare le élite centriste. Si può chiamare idealismo distopico".
Gerarchia e darwinismo geopolitico
"L'ideologia 'America first' crede nella gerarchia", scrive Smolar. "Presuppone una forma di darwinismo geopolitico, una fatalità di destino per i piccoli, costretti a cercare protezione condizionata o a essere divorati". Così l'Ucraina è coraggiosa, ma deve ammettere la sua inferiorità di fronte a Mosca, ha ribadito Trump il 9 dicembre in un'intervista a Politico. Il diritto internazionale, in questa prospettiva, è una reliquia.
L'altra gerarchia è identitaria. Si basa su un'ossessione di purezza e un rifiuto dell'alterità. Il testo estende all'intero Occidente alcune ossessioni MAGA sull'America: l'idea di una decadenza, di una perdita di rispetto verso se stessi e da parte degli altri. "Non è lucidità, ma un mix di angosce reali in una parte della popolazione e pura manipolazione, in cui il social network X di Elon Musk gioca un ruolo centrale", afferma il giornalista.
Se i democratici hanno trascurato la questione migratoria, esponendosi ad accuse di lassismo, il campo trumpista cade nell'eccesso opposto. Ne fa una minaccia esistenziale. Eppure un sondaggio Gallup di giugno ha mostrato che l'immigrazione è considerata positiva dal 79% degli americani, il livello più alto degli ultimi venticinque anni.
I riferimenti MAGA identificati in Europa
"Coltivare la resistenza alla traiettoria attuale dell'Europa" è un obiettivo dichiarato dalla strategia di sicurezza nazionale, che promette di opporsi "alle restrizioni antidemocratiche, spinte dalle élite, sulle libertà fondamentali in Europa". Il mondo MAGA vede l'Unione europea come un'entità ostile da sabotare. Un Leviatano illegittimo che soffoca i popoli, tanto più perché osa attaccare i giganti tecnologici americani imponendo loro un codice di buona condotta.
Nel Regno Unito i riferimenti sono il militante Tommy Robinson e il partito Reform UK di Nigel Farage. In Germania il partito Alternative für Deutschland. In Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In Francia il Rassemblement National, che cerca di acquisire rispettabilità, non ha ancora legami stretti con il mondo trumpista, a differenza della deputata europea Sarah Knafo o di Meloni. Ma gli obiettivi comuni creano rapidamente convergenze.
"Abbandonare a questa destra identitaria le questioni delle frontiere, della criminalità, del patriottismo e della protezione delle produzioni nazionali sarebbe una forma di suicidio per i pro-europei", avverte Smolar. "È proprio in nome del patriottismo che le ingerenze americane nei cicli elettorali futuri devono essere denunciate". Se le operazioni russe di destabilizzazione sono avanzate mascherate, dietro orde di account anonimi, i riferimenti MAGA in Europa sono identificati e potenti.
Si disegna così un inganno di vasta portata: un discorso che attacca le élite tradizionali per difendere meglio le più grandi fortune attuali, che non sopportano più vincoli.