Per tre americani su quattro l'economia va male, Trump ai minimi storici

I dati del sondaggio nazionale mostrano come il 76% degli elettori giudichi negativamente l'economia, con un forte aumento rispetto ai mesi precedenti. La maggioranza degli intervistati afferma che le politiche economiche dell'amministrazione hanno danneggiato le loro famiglie.

Per tre americani su quattro l'economia va male, Trump ai minimi storici
Official White House Photo by Molly Riley

L'ultimo sondaggio nazionale di Fox News rivela un profondo malcontento degli elettori americani verso l'economia e l'operato del presidente Donald Trump. Il 76% degli intervistati valuta negativamente la situazione economica del paese, un peggioramento significativo rispetto al 67% di luglio e al 70% registrato alla fine del mandato del presidente Biden. L'indagine è stata condotta tra il 14 e il 17 novembre su un campione di 1.005 elettori registrati.

Gli elettori attribuiscono la responsabilità della situazione economica attuale principalmente a Trump. Il 62% degli intervistati ritiene che il presidente sia responsabile dell'economia, mentre solo il 32% incolpa ancora Biden. Anche tra i repubblicani, il 42% attribuisce a Trump la responsabilità della situazione economica, mentre il 53% continua a dare la colpa a Biden. Tra gli indipendenti, il 62% incolpa Trump e il 29% Biden.

Il dato più significativo riguarda l'impatto percepito delle politiche economiche. Con un margine di 31 punti percentuali, gli elettori affermano che le politiche economiche di Trump hanno danneggiato più che aiutato le loro famiglie. Questo risultato è praticamente identico a quello registrato alla fine del mandato di Biden, quando gli elettori esprimevano lo stesso giudizio negativo con un margine di 30 punti. Tre quarti dei democratici affermano di essere stati danneggiati dalle politiche di Trump, ma il dato preoccupante per la Casa Bianca è che anche una parte significativa degli altri gruppi condivide questa percezione.

L'approvazione complessiva del presidente ha raggiunto livelli storicamente bassi. Solo il 41% degli elettori approva il suo operato, mentre il 58% disapprova. Si tratta del secondo peggior risultato da quando Trump è presidente, superato solo dal 38% di ottobre 2017 durante il suo primo mandato. Due mesi fa l'approvazione era al 46%. Per confronto, Biden nello stesso periodo della sua presidenza aveva un'approvazione del 44% e una disapprovazione del 54%.

Il calo di consensi è particolarmente marcato tra i gruppi tradizionalmente favorevoli a Trump. L'approvazione ha toccato massimi storici negativi tra gli uomini, gli elettori bianchi e quelli senza laurea. Anche tra i repubblicani il sostegno è sceso: l'86% approva il suo operato, in calo dal 92% di marzo. Sul fronte economico specifico, solo il 38% approva la gestione dell'economia da parte del presidente, il livello più basso mai registrato.

Le difficoltà economiche delle famiglie americane emergono chiaramente dai dati. Il 60% degli intervistati valuta le proprie finanze personali come discrete o pessime, una percentuale sostanzialmente invariata rispetto a un anno fa. La situazione è particolarmente grave per alcuni gruppi: circa il 70% degli elettori senza laurea, degli ispanici, degli afroamericani, degli indipendenti e degli under 45 giudica negativamente le proprie finanze. Tra le famiglie con redditi inferiori ai 50.000 dollari annui, il 79% esprime un giudizio negativo.

L'aumento dei costi rappresenta una preoccupazione trasversale. L'85% degli elettori afferma che i prezzi dei generi alimentari sono aumentati nell'ultimo anno, con il 60% che parla di aumenti consistenti. Il 78% segnala aumenti nelle bollette, il 67% nell'assistenza sanitaria, il 66% negli affitti e nei mutui, e il 54% nella benzina. Su questi aumenti c'è un raro consenso bipartisan: maggioranze di repubblicani, democratici e indipendenti concordano che i costi siano aumentati per tutte queste voci, eccetto la benzina.

Il blocco delle attività governative ha danneggiato l'immagine di tutti i protagonisti politici. Circa due terzi degli elettori disapprovano la gestione dello shutdown da parte di Trump (62%), dei repubblicani al Congresso (63%) e dei democratici al Congresso (64%). Il 45% delle famiglie afferma che il blocco ha causato difficoltà gravi o moderate, mentre il 54% dice di non aver subito conseguenze.

Le conseguenze politiche sono evidenti nei dati sul gradimento dei partiti e dei leader. Solo il 39% ha un'opinione favorevole del partito democratico, in calo dal 42% di luglio. Anche il partito repubblicano è al 39%, giù dal 44% dell'estate. Lo stesso Trump è visto favorevolmente dal 40% degli elettori, in calo dal 43% di settembre e dal 50% di gennaio.

Il leader che ha subito il crollo più forte è Chuck Schumer, leader della minoranza democratica al Senato. Solo il 22% lo vede favorevolmente contro il 54% che ha un'opinione negativa, per un saldo netto di meno 32 punti. A gennaio il suo saldo era negativo per 16 punti. Anche tra i democratici, le opinioni favorevoli su Schumer sono scese dal 51% di gennaio al 38% attuale.

Il sondaggio rivela un profondo senso di distacco tra elettori e classe politica. Circa 6 elettori su 10 ritengono che i democratici al Congresso (59%), i repubblicani al Congresso (65%) e Trump (63%) non si preoccupino di persone come loro. Questo dato attraversa le divisioni partitiche e rappresenta un segnale di sfiducia generalizzata verso le istituzioni.

Sul fronte delle politiche specifiche, gli elettori attribuiscono ai repubblicani maggiore competenza su sicurezza dei confini, immigrazione e criminalità, mentre vedono i democratici più capaci su accessibilità economica, salari, sanità e cambiamento climatico. L'approvazione più alta per Trump riguarda la sicurezza dei confini (53%), mentre i livelli più bassi sono sulla sanità (34%) e sui dazi (35%).

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