Papa Leone XIV critica il trattamento dei migranti negli Stati Uniti

Il pontefice americano sostiene pubblicamente la posizione dei vescovi cattolici che hanno condannato le espulsioni di massa dell'amministrazione Trump. Ha chiesto di trattare le persone con umanità e dignità, pur riconoscendo il diritto di ogni paese a controllare le proprie frontiere.

Papa Leone XIV critica il trattamento dei migranti negli Stati Uniti
Official State Department photo by Freddie Everett

Papa Leone XIV ha criticato apertamente la politica migratoria del presidente Donald Trump, definendo "estremamente irrispettoso" il trattamento riservato ai migranti negli Stati Uniti. Il pontefice ha espresso il suo sostegno alla dichiarazione dei vescovi cattolici americani che hanno condannato le espulsioni di massa e il clima di paura nel paese.

Le parole del papa sono arrivate martedì sera davanti alla sua residenza di Castel Gandolfo, dove trascorre solitamente i martedì per riposare. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Leone XIV ha detto che serve trovare "il modo di trattare le persone con umanità, con la dignità che hanno". Il papa ha riconosciuto che ogni paese ha il diritto di stabilire chi può entrare, quando e come. Ha ammesso che esistono problemi nel sistema migratorio americano e che nessuno chiede agli Stati Uniti di avere frontiere aperte.

Ma ha aggiunto che molte persone vivevano vite normali da dieci, quindici o vent'anni e sono state trattate in modo irrispettoso. "Ci sono stati anche episodi di violenza, sfortunatamente", ha sottolineato. Il pontefice ha invitato tutti gli americani ad ascoltare il messaggio dei vescovi, che ha definito "molto chiaro".

La Conferenza episcopale degli Stati Uniti aveva pubblicato la settimana scorsa un messaggio speciale durante l'assemblea generale dei vescovi a Baltimora. Il testo criticava le espulsioni di massa dei migranti e la loro "denigrazione" nel dibattito pubblico. I vescovi hanno espresso preoccupazione per la paura e l'ansia che le operazioni di controllo hanno creato nelle comunità. Hanno anche denunciato il rifiuto di assistenza pastorale ai migranti nei centri di detenzione.

Si è trattato di una dichiarazione rara. Era dal 2013 che i vescovi non dedicavano un messaggio speciale a un singolo tema durante una loro riunione. Per rafforzare l'impatto, la conferenza ha anche pubblicato un video su Instagram con singoli vescovi che leggevano il testo davanti alla telecamera.

Leone XIV, primo papa americano della storia, è nato a Chicago e ha trascorso oltre vent'anni come missionario in Perù prima di essere eletto pontefice a maggio. In diverse occasioni ha incoraggiato i vescovi locali a prendere l'iniziativa su questioni di giustizia sociale. La sua posizione critica verso l'amministrazione Trump è diventata sempre più esplicita nei mesi successivi alla sua elezione.

L'amministrazione Trump ha annunciato il 27 ottobre di aver espulso oltre 527.000 migranti dall'inizio del mandato presidenziale a gennaio. Tom Homan, responsabile del controllo delle frontiere nominato da Trump, ha risposto alle critiche dei vescovi affermando che "un confine sicuro salva vite" e che il governo continuerà a far rispettare la legge.

Il papa ha anche parlato di altri temi di attualità internazionale. Sulla guerra in Ucraina, ha detto che il problema principale è l'assenza di un cessate il fuoco. "Non stanno raggiungendo un punto da cui possano iniziare un dialogo per risolvere la questione. Sfortunatamente, ogni giorno muoiono persone", ha affermato. Ha aggiunto che bisogna insistere sulla pace, partendo da un cessate il fuoco e poi dal dialogo. Le sue dichiarazioni sono arrivate alla vigilia di un nuovo tentativo di riprendere i negoziati di pace tra Ucraina e Russia, previsto in Turchia.

Sul Nigeria, dove domenica scorsa aveva già espresso preoccupazione durante l'Angelus, il pontefice ha parlato di un pericolo che riguarda tutti, cristiani e musulmani. Ha detto che molti cristiani sono morti e che è importante trovare modi perché il governo e tutte le comunità promuovano l'autentica libertà religiosa. Il papa ha collegato il terrorismo all'economia di guerra e alla lotta per il controllo della terra.

Leone XIV ha anche accennato ai suoi prossimi viaggi. Ha detto che nel 2026, dopo la fine dell'Anno Santo, inizierà a pianificare alcune visite. Tra le possibili destinazioni ha menzionato Fatima in Portogallo, Guadalupe in Messico, e poi Uruguay, Argentina e "naturalmente" il Perù, dove ha vissuto come missionario. "Mi è sempre piaciuto viaggiare, il problema è coordinare gli impegni", ha spiegato. La settimana prossima partirà per il suo primo viaggio all'estero come papa, in Turchia e Libano.

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