"Non voglio essere l'ultimo redneck democratico": l'appello di uno Dem texano al suo partito

Chuck Rocha, stratega politico ed ex dirigente sindacale, critica la disconnessione dei democratici dalla classe operaia. Cresciuto in Texas in una famiglia di operai, chiede al partito di tornare alle radici.

"Non voglio essere l'ultimo redneck democratico": l'appello di uno Dem texano al suo partito
Photo by Patrick Collins / Unsplash

Chuck Rocha lancia un appello accorato al Partito Democratico attraverso il suo Substack The Rocha Revolution: "Non voglio essere l'ultimo redneck nel Partito Democratico. Non voglio essere l'ultimo uomo con i calli sulle mani nel Partito Democratico". Lo stratega politico, che ha lavorato per campagne al Senato e come direttore politico nazionale del sindacato United Rubber Workers, denuncia il distacco crescente tra i dirigenti del partito e gli elettori della classe operaia che dovrebbero rappresentare.

Secondo Rocha, il problema centrale è la composizione della leadership democratica. I consulenti e i dirigenti delle campagne condividono profili simili: sono cresciuti interessandosi di politiche pubbliche, spesso con genitori avvocati, o sono attivisti che frequentavano manifestazioni fin da bambini. Questa non è la storia della maggior parte degli americani, sostiene Rocha, eppure il partito affida a queste persone il compito di elaborare messaggi per convincere elettori che non si interessano di politica.

Rocha porta la sua esperienza personale come contrappunto. Cresciuto in una roulotte nel Texas orientale con una madre quindicenne, in una famiglia di operai delle fabbriche locali, ha conosciuto la politica solo a 19 anni quando si iscrisse al sindacato della fabbrica di pneumatici dove lavorava. La svolta arrivò nel 2007, quando lo stabilimento chiuse e si trasferì all'estero a causa delle politiche commerciali. Lui era già passato al lavoro sindacale, ma suo padre, i suoi zii e centinaia di colleghi persero il lavoro. "Quando le persone parlano di dazi commerciali reagiscono a cose che hanno letto in uno studio. Io invece lo ho vissuto davvero", afferma.

La critica di Rocha si concentra sulla comunicazione. I candidati democratici appaiono predicatori e saccenti, cercano di spiegare alle persone quali problemi dovrebbero interessarle. Invece, sostiene, i messaggi dovrebbero concentrarsi su lavoro, dignità del lavoro, famiglia, fede e accessibilità economica. Le persone vogliono sapere quanti soldi guadagnano, quanti ne vanno in bollette e se possono permettersi una vacanza. Non pensano alla democrazia, all'oligarchia o al numero di giudici della Corte Suprema.

Lo stratega critica duramente l'uso dei focus group, che i consulenti considerano rappresentativi ma che sono solo un gruppo ristretto di persone. Il partito fa troppo affidamento su questi strumenti perché non ha connessione reale con le persone che cerca di raggiungere. Rocha cita come esempio la campagna di Harris, che ha speso 100 milioni di dollari solo per testare annunci pubblicitari, ma ha comunque ottenuto risultati peggiori di Biden in ogni singola contea americana.

Secondo Rocha c'è tempo per invertire la rotta perché l'America è disposta a tornare al Partito Democratico dopo quanto sta vedendo dall'amministrazione Trump. Il partito deve ammettere di aver perso la strada, rifocalizzarsi sulle famiglie lavoratrici e comunicare un piano chiaro. Ma questo piano deve essere scritto da persone con esperienze di vita reali, non da chi cerca soluzioni su ChatGPT o nelle tesi accademiche. Serve un vero punto di svolta nella politica americana, conclude.

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