Newsom fa causa a Fox News per diffamazione per 787 milioni di dollari

Il governatore della California chiede 787 milioni di dollari e una ritrattazione formale, accusando l’emittente di aver manipolato la copertura di uno scambio telefonico con il presidente

Newsom fa causa a Fox News per diffamazione per 787 milioni di dollari

Il governatore della California Gavin Newsom ha citato in giudizio Fox News, accusando l’emittente di averlo diffamato nella copertura della telefonata avvenuta con il presidente Donald Trump all’inizio di giugno. La causa è stata depositata venerdì in Delaware, dove Fox è registrata, e chiede un risarcimento di almeno 787 milioni di dollari. Newsom richiede inoltre un ordine del tribunale che vieti alla rete di trasmettere o pubblicare contenuti che affermino falsamente che il governatore abbia mentito sulla conversazione.

Il contenzioso arriva in un contesto di crescente tensione tra il governatore democratico e l’amministrazione Trump, soprattutto dopo che il presidente ha ordinato l’invio di truppe militari a Los Angeles nell’ambito della repressione dell’immigrazione irregolare. Newsom ha assunto un tono sempre più conflittuale nei confronti di Trump, e in questo caso ha scelto di ricorrere a un’azione legale diretta, sul modello delle stesse strategie usate in passato dal presidente contro i media.

Secondo quanto indicato dagli avvocati del governatore, la querela potrebbe essere ritirata nel caso in cui Fox News accettasse di emettere una ritrattazione formale e delle scuse pubbliche in diretta, affidate al conduttore Jesse Watters. È stato infatti il suo programma a trasmettere un segmento in cui si affermava che Newsom aveva mentito in merito alla telefonata con il presidente.

La richiesta di risarcimento punitivo riflette l’accordo raggiunto da Fox News nel 2023 per risolvere una causa avanzata da Dominion Voting Systems. In quel caso, l’emittente aveva accettato di pagare 787,5 milioni di dollari per aver promosso false teorie cospirative sulle elezioni, danneggiando l’azienda. “Se Fox News vuole mentire al popolo americano per conto di Donald Trump, dovrebbe affrontare le conseguenze – proprio come è accaduto nel caso Dominion,” ha dichiarato Newsom in una nota ufficiale. “Credo che il popolo americano debba poter fidarsi delle informazioni che riceve da un importante organo di informazione.”

Al centro della controversia legale c’è la ricostruzione degli scambi tra Newsom e Trump avvenuti dopo la decisione del presidente di invocare uno statuto federale poco utilizzato per assumere il controllo della Guardia Nazionale della California. Tale decisione era stata adottata nonostante le obiezioni esplicite del governatore, ed era finalizzata a gestire le proteste contro i raid federali sull’immigrazione.

Secondo quanto documentato sia da Newsom sia da un registro del cellulare fornito da Trump, i due si sarebbero parlati telefonicamente nella tarda notte del 6 giugno (ora del Pacifico), ossia all’1 del mattino del 7 giugno sulla costa orientale. Trump ha dato l’ordine di attivazione della Guardia Nazionale meno di ventiquattro ore dopo.

L’8 giugno Newsom è intervenuto sull’emittente MSNBC per commentare la telefonata. Due giorni dopo, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha risposto a un giornalista che gli chiedeva quando avesse parlato l’ultima volta con Newsom, dicendo: “Un giorno fa. L’ho chiamato per dirgli che deve fare un lavoro migliore.” In seguito, il governatore ha pubblicato il video di quel commento sui social media, affermando: “Non c’è stata nessuna chiamata. Nemmeno un messaggio in segreteria. Gli americani dovrebbero essere allarmati dal fatto che un presidente che schiera i Marines nelle nostre strade non sappia nemmeno con chi sta parlando.”

Secondo la causa, quel post era un tentativo di correggere la dichiarazione di Trump, non di negare che ci fosse mai stata una telefonata. In risposta, il presidente ha fornito a Fox News screenshot del proprio registro telefonico per dimostrare che la chiamata c’era stata, presentandola come avvenuta nella notte tra il 6 e il 7 giugno.

La copertura della vicenda da parte di Fox News, tuttavia, è stata oggetto di forti critiche da parte di Newsom. Secondo il governatore, l’emittente avrebbe trasmesso montaggi video ingannevoli e dichiarazioni false, omettendo che l’affermazione del presidente riguardava un presunto contatto “un giorno fa”, e non la semplice esistenza di una conversazione precedente. In sostanza, Fox avrebbe presentato il registro telefonico come prova che Newsom aveva mentito, mentre in realtà mostrava che era stato Trump a confondersi sul momento esatto della chiamata.

Durante il suo programma, Jesse Watters ha detto: “Perché Newsom dovrebbe mentire e affermare che Trump non lo ha mai chiamato?”, accompagnando il commento con un sottotitolo in sovrimpressione che recitava: “Gavin ha mentito sulla chiamata di Trump.” La causa sostiene che questo tipo di contenuto ha falsamente accusato il governatore di disonestà, travisando il disaccordo temporale tra i due leader per danneggiare la reputazione politica di Newsom.

Il documento depositato in tribunale afferma inoltre che tali dichiarazioni potrebbero avere un impatto negativo sul sostegno elettorale al governatore, e disincentivare future donazioni alle sue campagne. Pur essendo frequentemente criticato dai conduttori di Fox News, Newsom ha mantenuto una visibilità elevata sulla rete, partecipando a numerosi segmenti in prima serata.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.