Negoziati Usa-Ucraina a Berlino, progressi sulle garanzie di sicurezza ma resta irrisolto il nodo del Donbass

Due giorni di colloqui a Berlino tra i consiglieri di Trump e Zelensky hanno prodotto un'intesa di massima su garanzie di sicurezza per l’Ucraina simili a quelle dell'Articolo 5 della NATO, ma permangono divergenze profonde sulla questione territoriale e sul ritiro ucraino dal Donbass.

Negoziati Usa-Ucraina a Berlino, progressi sulle garanzie di sicurezza ma resta irrisolto il nodo del Donbass
Fonte: account X di Steve Witkoff

Due giorni di negoziati intensi tra Ucraina, Stati Uniti e funzionari europei hanno prodotto progressi significativi sulle garanzie di sicurezza per Kyiv, ma hanno lasciato ancora aperti ampi divari sulla questione del territorio ucraino da cedere in cambio della pace. Lo hanno riferito oggi funzionari americani ai giornalisti, spiegando che gli Stati Uniti ora intendono finalizzare un accordo con l'Ucraina da presentare poi ai russi.

Passi avanti

I due principali punti di frizione emersi durante diverse settimane di colloqui riguardano le garanzie di sicurezza che l'Ucraina dovrebbe ricevere dagli Stati Uniti e dai suoi alleati europei, e la posizione delle linee del cessate il fuoco nel periodo successivo alla guerra. Secondo i funzionari americani, le parti si stanno avvicinando sempre di più a un accordo sulle garanzie di sicurezza, che si baserebbero su quelle previste dall'Articolo 5 della NATO.

Uno dei funzionari americani ha dichiarato che il "90%" delle questioni è stato risolto tra Stati Uniti e Ucraina, ma alcune delle questioni in sospeso richiedono discussioni tecniche. Probabilmente ci saranno colloqui questo fine settimana "da qualche parte negli Stati Uniti, potrebbe essere Miami, con gruppi di lavoro, militari, che esamineranno mappe", ha affermato un funzionario americano. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha trascorso sette ore con i consiglieri di Trump a Berlino negli ultimi due giorni, ha invece confermato che le parti mantengono ancora "posizioni diverse sul territorio" da cedere.

Il nodo del Donbass

Il piano americano iniziale prevedeva che l'Ucraina si ritirasse dal circa 14% della regione del Donbas che attualmente ancora controlla, ma che la Russia ha rivendicato come suo. Nell'ultima bozza dell'accordo, quest'area dovrebbe diventare una "zona economica libera" demilitarizzata. Zelensky ha pubblicamente messo in dubbio questa ipotesi chiedendosi perché la Russia non dovrebbe semplicemente entrare una volta che le truppe ucraine si dovessero ritirare, e ha anche affermato che solo il popolo ucraino potrebbe accettare concessioni territoriali, eventualmente attraverso un referendum.

Parlando alla fine dei colloqui di oggi a Berlino, Zelensky ha aggiunto di non credere che gli Stati Uniti stiano "chiedendo" all'Ucraina di cedere il territorio in questione, ma piuttosto che stiano trasmettendo le richieste russe in questo senso. Una fonte informata dei fatti ha descritto le discussioni sul Donbass come "complicate".

Un funzionario americano ha affermato che spetterà alla fine all'Ucraina decidere come gestire la questione territoriale. Tuttavia lo stesso funzionario ha anche avvertito che il resto dell'offerta di pace statunitense, comprese le più forti garanzie di sicurezza mai proposte fino ad oggi, "non sarà disponibile per sempre".

Le garanzie di sicurezza

I consiglieri di Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, ceneranno questa sera con Zelensky e diversi leader europei, ed è possibile che anche Trump si colleghi telefonicamente durante la cena, hanno riferito i funzionari statunitensi.

Zelensky ha già incontrato funzionari statunitensi ed europei per più di cinque ore domenica e per più di due ore oggi. Entrambe le parti hanno descritto quegli incontri come produttivi, e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha anche preso parte in prima persona ai colloqui, si è mostrato ottimista riguardo a quanto gli Stati Uniti hanno proposto sulle garanzie di sicurezza. Un funzionario americano ha affermato che gli interlocutori ucraini ed europei sono rimasti sorpresi dal fatto che la parte statunitense fosse disposta a offrire così tanto sulle garanzie di sicurezza e che credessero che la Russia le avrebbe accettate.

"Fornire questa garanzia simile all'Articolo 5 della NATO è qualcosa che il presidente Trump crede di poter far accettare alla Russia", ha dichiarato un funzionario americano, che poi ha aggiunto che tali garanzie di sicurezza "dovrebbero essere presentate per l’approvazione al Senato", ma non ha precisato se l'Amministrazione cercherà di farlo tramite un trattato formale.

Tuttavia non tutti condividono questo ottimismo. Il giornalista ucraino Illia Ponomarenko ha espresso un chiaro scetticismo:

"Voglio ricordarvi che sotto l'involucro brillante delle cosiddette 'garanzie di sicurezza in stile Articolo 5' non c'è esattamente nulla. Se, o meglio quando, la Russia riprenderà la guerra, gli Stati Uniti saranno liberi di esprimere la loro più profonda preoccupazione, e Donald Trump pubblicherà l'ennesimo sfogo incoerente dando la colpa all'Ucraina per 'non aver dovuto attaccare la Russia', e questo sarà, formalmente parlando, perfettamente in linea con l'Articolo 5 della NATO".
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