Negoziati USA-Russia: oggi l'incontro di Riad, mentre l'Europa resta esclusa dal tavolo delle trattative

Mentre Stati Uniti e Russia si preparano ai colloqui di Riad, l'UE valuta l'invio di 30mila militari in Ucraina come forza di deterrenza. A Kyiv, Zelensky respinge a priori accordi presi senza la sua partecipazione.

Negoziati USA-Russia: oggi l'incontro di Riad, mentre l'Europa resta esclusa dal tavolo delle trattative
Fonte: account X del Ministero degli Esteri russo

L'Europa si trova relegata in una posizione sempre più marginale nelle trattative per la fine del conflitto russo-ucraino, mentre Stati Uniti e Russia hanno iniziato oggi a Riad i primi colloqui bilaterali dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina.

La delegazione americana, guidata dal Segretario di Stato Marko Rubio, sta incontrando la controparte russa capeggiata dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in un vertice bilaterale tra le due potenze che esclude sia l'Ucraina che l'Unione Europea.

L'UE si prepara ad una missione di peacekeeping

Nel frattempo, secondo quanto riportato dal Washington Post, i Paesi europei, seppure con grossa difficoltà e divisi tra loro, stanno valutando l'invio di un contingente militare compreso tra 25 e 30mila unità in Ucraina, come parte di un possibile accordo di pace.

In precedenza, l'Amministrazione Trump aveva escluso la partecipazione delle truppe americane al contingente di mantenimento della pace e aveva richiesto ai leader europei informazioni sul numero di soldati e sul tipo di equipaggiamento militare che sarebbero stati in grado di inviare in Ucraina.

La Francia si sarebbe già detta pronta a contribuire con 10mila militari, mentre anche il Regno Unito, attraverso il primo ministro Kier Starmer, ha manifestato la propria disponibilità a partecipare alla missione.

La Germania, tuttavia, ha posto come condizione imprescindibile la partecipazione degli Stati Uniti all'operazione. "Non parteciperemo a scenari in cui la politica di sicurezza europea e americana divergono", ha dichiarato una fonte governativa tedesca all'AFP.

La portavoce del governo tedesco Christiane Hoffman ha affermato che prima occorre aspettare e vedere “se e come la pace arriverà in Ucraina”, e solo dopo “si potrà parlare delle condizioni e capire cosa si può fare”.

Una posizione che evidenzia le crescenti tensioni transatlantiche, ulteriormente acuite dalla recente richiesta del presidente Donald Trump di aumentare la spesa per la difesa dei Paesi NATO fino al 5% del PIL.

Le divergenze all'interno dell'UE emergono anche dalle posizioni di Italia, Polonia e Spagna, che si sono espresse contro l'invio di truppe o considerano prematura questa discussione.

La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha definito l'invio di truppe "la più difficile e la meno efficace" delle possibili opzioni a disposizione dell'Europa per sostenere l'Ucraina.

L'eventuale contingente europeo, secondo le proposte in discussione, non verrebbe, comunque, schierato sulla linea del fronte ma solo nelle retrovie, con funzioni di supporto logistico e addestramento alle truppe ucraine.

Allo stesso tempo, però, i Paesi UE continuano a insistere sulla necessità di un sostegno americano, soprattutto nei settori dell'intelligence, della sorveglianza e della difesa aerea, per proteggere le truppe eventualmente schierate in Ucraina.

Il j'accuse di Armin Papperger sull'Europa

Particolarmente critica la posizione di Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, che in un'intervista al Financial Times ha attribuito l'esclusione dell'Europa dai negoziati agli scarsi investimenti nella difesa degli ultimi decenni.

"Se non investi, se non hai forza, ti trattano come un bambino", ha affermato Papperger, sottolineando come la spesa militare europea, pur aumentata del 30% tra il 2021 e il 2024, resti ancora insufficiente.

"È diventato assolutamente chiaro che gli europei sono stati trattati come dei bambini", ha detto Papperger a margine della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, tenutasi dal 14 al 16 febbraio.

Armin Papperger dubita che gli sforzi di Donald Trump costringeranno davvero la Russia a interrompere le ostilità.

Tuttavia, anche in caso di cessate il fuoco, ha osservato il CEO della Rheinmetall, la sua azienda trarrebbe comunque vantaggio, poiché l'Europa sarebbe costretta ad aumentare gli investimenti in armi per contrastare la minaccia di un’aggressione russa.

"Gli europei e gli ucraini non dispongono di scorte sufficienti", ha dichiarato, riferendosi alla limitata disponibilità di armi nel Vecchio Continente.

"Anche se la guerra tra Russia e Ucraina dovesse terminare, sarebbe sbagliato pensare che il futuro si prospetti particolarmente pacifico".

L'Ucraina trattata peggio della Germania dopo la prima guerra mondiale?

Emerge intanto il contenuto di un controverso accordo proposto dall'Amministrazione Trump all'Ucraina. Secondo The Telegraph, il documento prevede un controllo americano su risorse minerarie, petrolifere e infrastrutturali ucraine, con una partecipazione del 50% sui ricavi correnti e futuri.

Condizioni che, secondo il quotidiano britannico, sarebbero "peggiori delle sanzioni finanziarie imposte a Germania e Giappone dopo la sconfitta del 1945", o persino delle "riparazioni di guerra imposte alla Germania dal Trattato di Versailles" dopo la prima guerra mondiale.

Un alto funzionario ucraino, parlando a condizione di mantenere l'anonimato, ha dichiarato ai giornalisti che Kyiv è rimasta sbalordita dall'entità delle richieste dell'Amministrazione Trump ed ha paragonato la situazione alla divisione delle colonie africane da parte dei Paesi europei nel XVIII secolo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha, intanto, respinto categoricamente qualsiasi accordo negoziato senza la partecipazione di Kyiv.

"Non riconosceremo alcun accordo concluso senza di noi", ha dichiarato Zelensky, ricevendo il sostegno dell'Unione Europea che, attraverso la responsabile della diplomazia Kaja Kallas, ha definito come "destinate inesorabilmente al fallimento" le intese raggiunte senza il coinvolgimento di Europa e Ucraina.

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