Musk unifica xAI e X: sinergie tra intelligenza artificiale e social network per rilanciare la piattaforma
Il miliardario statunitense ha annunciato la fusione tra la sua società di intelligenza artificiale xAI e la piattaforma X (ex Twitter). Un’operazione da 45 miliardi di dollari che mira a integrare sviluppo tecnologico e distribuzione su larga scala.

Elon Musk ha ufficializzato la fusione tra xAI, la sua start-up di intelligenza artificiale, e X, il social network precedentemente noto come Twitter. L’operazione, strutturata come un acquisto di X da parte di xAI per un valore di 45 miliardi di dollari (circa 41,6 miliardi di euro), punta a consolidare le attività delle due aziende sotto un’unica entità, rafforzando le sinergie già in atto tra modelli linguistici avanzati, dati di addestramento e capacità di distribuzione su larga scala.
Fondata nel 2023, xAI ha fin dall’inizio potuto accedere ai dati testuali, visivi e video generati dagli utenti di X per l’addestramento dei propri modelli di intelligenza artificiale, tra cui il chatbot Grok. Questa integrazione dei contenuti social rappresenta un vantaggio strategico rispetto ad altri attori del settore, come OpenAI, Google o Meta, che cercano anch’essi fonti di dati aggiornate e diversificate per alimentare i propri algoritmi.
A confermare il valore dell’operazione, Musk ha dichiarato su X che «il futuro di xAI e X sono intrecciati». L’integrazione prevede la condivisione di dati, modelli, potenza di calcolo e risorse umane. Le due aziende avevano già avviato collaborazioni concrete, inclusa la condivisione degli uffici a San Francisco, ma la fusione rappresenta un’accelerazione e una formalizzazione di questo approccio integrato.
Tra gli asset strategici di xAI figura anche il supercomputer Colossus, lanciato nel 2024 nei pressi di Memphis e considerato tra i più potenti al mondo, con 100.000 chip Nvidia di ultima generazione. Questo dispositivo sarà ora pienamente a disposizione per l’elaborazione e l’ottimizzazione dei contenuti e dei servizi offerti attraverso X.
Sul fronte della distribuzione, Grok è già disponibile gratuitamente a tutti gli utenti della piattaforma X, circa 600 milioni, offrendo un canale privilegiato di accesso a tecnologie avanzate. Questo posizionamento consente a xAI di distinguersi nel mercato rispetto a concorrenti come ChatGPT, che non possiede una piattaforma nativa ma dipende da accordi con Microsoft (Bing e Office) o Apple (integrazione su iPhone).
La fusione rafforza anche la posizione di mercato di X, la cui valutazione era precipitata dopo l’acquisizione da parte di Musk per 44 miliardi di dollari nel 2022. Secondo dati del fondo Fidelity, il valore della piattaforma era sceso fino al 70% rispetto al prezzo iniziale. Tuttavia, con questa operazione, X torna a essere valutata 45 miliardi di dollari (inclusi 12 miliardi di debito), ripristinando simbolicamente il valore dell’investimento originario.
La mossa rappresenta anche una risposta agli azionisti di X – tra cui Fidelity, Sequoia e Andreessen Horowitz – ai quali Musk aveva già concesso il 25% del capitale di xAI nel 2024. Il riavvicinamento ai livelli di valutazione iniziali è inoltre sostenuto dalle aspettative di crescita dei ricavi pubblicitari, previsti a 2,26 miliardi di dollari per il 2025, nonostante restino inferiori alla metà rispetto al periodo pre-acquisizione.
Una parte di questa ripresa è attribuita alla drastica riduzione dei costi, ottenuta tramite licenziamenti di massa e un ridimensionamento della moderazione dei contenuti. Inoltre, la trasformazione della piattaforma con l’introduzione di video brevi, dirette audio e algoritmi di raccomandazione in stile TikTok ha contribuito a rinnovarne l’attrattiva.
La crescente vicinanza politica tra Musk e Donald Trump, di cui il miliardario è diventato consigliere, ha inoltre influenzato positivamente la posizione commerciale di X. Secondo il Wall Street Journal, grandi aziende come Amazon e Apple starebbero valutando un ritorno alla piattaforma con budget pubblicitari ampliati, anche per timore di possibili conseguenze legali o finanziarie in caso contrario. In parallelo, l’approccio meno restrittivo alla moderazione dei contenuti adottato da X è stato in parte imitato anche da Meta (Facebook e Instagram), segnando un possibile cambiamento di rotta più ampio nel panorama dei social media.
Per Elon Musk, questa fusione rappresenta dunque non solo un’operazione strategica in chiave tecnologica, ma anche un passaggio cruciale nel rilancio economico e politico della piattaforma X.