Musk promette tagli alla spesa pubblica per mille miliardi, ma i dati federali mostrano un aumento
Il capo del nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa sostiene di aver risparmiato 130 miliardi, ma la spesa pubblica nel 2025 è già in crescita del 7,4% rispetto all’anno precedente.

Elon Musk ha ribadito l’intenzione di ridurre la spesa pubblica statunitense di mille miliardi di dollari, un obiettivo che, se raggiunto, dimezzerebbe il deficit federale. Tuttavia, i dati del Dipartimento del Tesoro sembrano contraddire questa narrazione: nel 2025, la spesa federale è infatti destinata ad aumentare del 7,4% rispetto all’anno precedente.
In un’intervista rilasciata a Fox News, Musk ha dichiarato: «Il nostro obiettivo è ridurre il deficit di mille miliardi di dollari», aggiungendo che il piano prevede un taglio della spesa federale complessiva del 15%, da ottenere principalmente attraverso l’eliminazione di “sprechi e frodi”. Ha definito questa riduzione «decisamente raggiungibile».
Dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump, Musk è a capo del nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa, acronimo DOGE. Il dipartimento sostiene di aver già risparmiato 130 miliardi di dollari, equivalenti a circa 2 miliardi al giorno. Si tratta della metà dei 4 miliardi giornalieri che Musk aveva promesso di tagliare durante l’intervista con il giornalista Bret Baier.
La mancanza di trasparenza nei documenti ufficiali rende difficile verificare i tagli del DOGE. In particolare, il DOGE ha rimosso i numeri di identificazione federale dal codice sorgente del proprio sito web, complicando la possibilità per giornalisti e analisti di risalire a contratti e sovvenzioni specifici. Questo ostacola l’individuazione dei fornitori e la verifica dei presunti risparmi.
Alcune delle affermazioni più significative risultano inoltre inesatte. Il maggiore risparmio dichiarato — 1,9 mila miliardi di dollari — sarebbe dovuto alla cancellazione di un contratto per la modernizzazione informatica. Ma l’appaltatore ha riferito al New York Times che il contratto era già stato annullato nel novembre 2024, sotto l’amministrazione Biden. Inoltre, secondo il Sistema Federale di Dati sugli Appalti, nessun pagamento era stato ancora effettuato, nonostante il contratto autorizzasse una spesa di 1,9 miliardi in sette anni da parte dell’IRS.
L’effettivo andamento della spesa pubblica solleva ulteriori dubbi sull’efficacia delle misure del DOGE. Secondo i dati raccolti dall’Hamilton Project, un centro studi economico che analizza i flussi di cassa pubblicati dal Tesoro, al 26 marzo 2025 il governo federale aveva già speso 1.893 mila miliardi di dollari, rispetto ai 1.763 mila miliardi spesi alla stessa data dell’anno precedente.
Un aumento del 7,4% rispetto al 2024, che appare in contrasto con le dichiarazioni del governo. «Ci si aspetterebbe, data la retorica, di vedere grandi diminuzioni rispetto all’anno scorso», ha commentato Wendy Edelberg, ex capo economista dell’Ufficio di Bilancio del Congresso e ora direttrice dell’Hamilton Project, in un’intervista a MarketWatch.
Va anche considerato che la spesa federale tende a crescere di pari passo con l’economia. Tuttavia, attualmente il governo opera sotto una risoluzione di bilancio continuativa che mantiene, per la maggior parte, i livelli di spesa dell’amministrazione Biden. A titolo di confronto, alla fine del primo trimestre del 2024, la spesa risultava in calo dell’1,6% rispetto all’anno precedente, anche se sull’intero anno è poi aumentata del 3%.