Molti dei migranti espulsi in El Salvador non avevano precedenti penali negli Stati Uniti, ammette l'ICE

L'Amministrazione Trump ha espulso numerosi cittadini venezuelani in base all'Alien Enemies Act del 1798 definendoli come membri di pericolose gang criminali, nonostante l'assenza di condanne penali sul territorio americano.

Molti dei migranti espulsi in El Salvador non avevano precedenti penali negli Stati Uniti, ammette l'ICE

Molti dei migranti venezuelani deportati sabato scorso in El Salvador sulla base all'Alien Enemies Act (AEA) non avevano precedenti penali negli Stati Uniti, secondo quanto ammesso da un funzionario dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) in una dichiarazione sotto giuramento.

Robert Cerna, direttore ad interim dell'ufficio ICE per le operazioni di applicazione ed espulsione, ha sostenuto in un documento ufficiale che "la mancanza di informazioni specifiche su ciascun individuo evidenzia, in realtà, il rischio che essi rappresentano" e "dimostra che si tratta di terroristi su cui non abbiamo un profilo completo".

La dichiarazione è stata inclusa nella recente mozione dell'Amministrazione Trump per annullare l'ordinanza restrittiva temporanea emessa dal giudice James Boasberg, che ha bloccato i voli di espulsione effettuati in base all'AEA.

"Sebbene sia vero che molti dei membri [della gang Tren de Aragua, TdA] espulsi in base all'AEA non abbiano precedenti penali negli Stati Uniti, ciò è dovuto al fatto che si trovano negli Stati Uniti solo da un breve periodo di tempo. L'assenza di precedenti penali non indica che rappresentino una minaccia limitata".

L'ammissione che molti degli uomini non avessero precedenti penali – e che siano stati espulsi solo presumendo che potessero essere membri di gang criminali – arriva mentre alti funzionari dell'Amministrazione Trump insistono invece sul fatto che questi uomini fossero criminali violenti, con il presidente Donald Trump che li ha addirittura definiti come "mostri".

Cerna ha dichiarato che alcuni degli stranieri espulsi erano stati condannati o arrestati per crimini negli Stati Uniti, tra cui omicidio, aggressione, molestie e reati di droga, scrivendo che il personale ICE "ha attentamente esaminato ogni singolo migrante per assicurarsi che fossero effettivamente membri del TdA".

Per determinare se uno straniero fosse un "membro del TdA", le forze dell'ordine avrebbero utilizzato testimonianze delle vittime, transazioni finanziarie, verifiche informatiche e altre "tecniche investigative".

"L'ICE non si è basata semplicemente su post sui social media, fotografie dello straniero che mostrava gesti con le mani legati alle gang o tatuaggi", ha precisato Cerna.

Secondo quanto da lui affermato, una analisi approfondita dei database dell'ICE ha suggerito che "numerosi individui espulsi" erano stati arrestati o condannati al di fuori degli Stati Uniti.

Almeno 5 degli uomini erano, inoltre, soggetti a notifiche INTERPOL per presunti crimini tra cui stupro, rapimento, corruzione e possesso illegale di armi da fuoco.

Cerna ha anche osservato che alcuni di loro sono stati arrestati o intercettati durante raid delle forze dell'ordine federali mentre si trovavano negli Stati Uniti, sebbene la dichiarazione non specifichi se gli uomini siano mai stati accusati o condannati per qualsiasi reato.

Le identità e lo status degli uomini espulsi non sono stati divulgati dall'Amministrazione Trump, rendendo così impossibile per organizzazioni indipendenti stabilire quale porzione dei più di 200 stranieri avesse precedenti penali negli Stati Uniti o all'estero.

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