Missili iraniani su Israele dopo i raid aerei: tre morti e decine di feriti
L’Iran ha lanciato numerosi attacchi missilistici contro Israele in risposta a una vasta operazione militare israeliana sul proprio territorio. Gli attacchi hanno colpito aree urbane e causato vittime civili.

L’Iran ha risposto all’operazione militare lanciata da Israele contro i siti nucleari e militari. Nella la notte di venerdì e la mattina di sabato, Teheran ha lanciato una serie di attacchi missilistici e con droni, colpendo diverse aree del territorio israeliano, inclusi i centri urbani di Tel Aviv, Ramat Gan e la pianura costiera. L’offensiva ha causato almeno tre morti e circa cinquanta feriti in Israele.
La televisione di Stato iraniana ha descritto l’operazione come parte della campagna “Promessa onesta 3”. I missili lanciati avrebbero avuto come obiettivo “decine di basi e infrastrutture militari israeliane”. Secondo l’esercito israeliano, sono stati sparati meno di cento missili, la maggior parte dei quali è stata intercettata dai sistemi di difesa aerea. Tuttavia, alcuni hanno colpito direttamente aree residenziali, provocando vittime civili.
Il Magen David Adom, servizio di emergenza israeliano, ha riferito che una donna di circa sessant’anni è morta per le ferite riportate nella regione di Tel Aviv. Un altro decesso si è verificato a Ramat Gan. Sabato mattina, è stata colpita la pianura costiera, ferendo tredici persone, di cui due in gravi condizioni. Un uomo di 30 anni è stato classificato in “condizioni critiche”, mentre un altro di 45 anni ha riportato gravi ferite. Una donna di 50 anni è stata ricoverata con traumi definiti da moderati a gravi.
Durante gli attacchi, le sirene di allarme hanno risuonato in varie zone del Paese. I cittadini israeliani sono stati costretti a rifugiarsi in bunker e aree protette. Nella notte, l’esercito ha poi abbassato l’allerta, autorizzando la popolazione a uscire dagli edifici protetti, ma con l’indicazione di restare nelle vicinanze per motivi di sicurezza.
L’operazione iraniana è stata annunciata poche ore dopo che Israele aveva lanciato una vasta offensiva aerea contro oltre 200 obiettivi in Iran, tra cui il sito nucleare di Natanz e le basi militari di Tabriz e Hamadan. In quell’occasione, secondo l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, 78 persone sono state uccise e più di 320 ferite, con una “larga maggioranza di civili, comprese donne e bambini”.
A seguito degli attacchi israeliani, il leader supremo iraniano, Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che il “regime sionista ha commesso una colpa imperdonabile che lo ridurrà a nulla”. Il nuovo comandante dell’esercito, il generale Abdolrahim Moussavi, ha promesso che “le porte dell’inferno si apriranno su Israele”. Il ministro degli Esteri Abbas Araghtchi ha escluso qualsiasi gesto di moderazione verso lo Stato ebraico, respingendo gli appelli alla calma ricevuti da diverse capitali occidentali.
La pressione è aumentata anche sul fronte internazionale. Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha lanciato un appello accorato a fermare l’escalation: “Bombardamenti israeliani su siti nucleari iraniani. Lanci di missili su Tel-Aviv. Basta escalation, è tempo che tutto ciò finisca. La pace e la diplomazia devono prevalere”.
Nonostante ciò, l’Iran ha continuato a colpire. L’esercito israeliano ha segnalato almeno due ondate di attacchi missilistici nella notte tra venerdì e sabato. Le esplosioni sono state udite anche sopra Gerusalemme, mentre i sistemi antimissile erano in piena attività. Le forze iraniane hanno inoltre dichiarato di aver abbattuto droni israeliani impegnati in operazioni di “spionaggio” nella regione di Salmas, nel nord-ovest del Paese.
L’aviazione civile iraniana ha annunciato la chiusura dello spazio aereo fino a sabato pomeriggio, mentre decine di voli internazionali da e per l’Iran sono stati cancellati o dirottati. Le immagini diffuse dalle agenzie iraniane mostrano colonne di fumo e incendi nella zona dell’aeroporto Mehrabad di Teheran, dove sarebbe avvenuta un’esplosione nella notte.
In Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’operazione contro Teheran proseguirà “per tutto il tempo necessario”. In un video pubblicato sul proprio canale Telegram, ha avvertito la popolazione iraniana che “altre operazioni sono in arrivo”. Netanyahu ha invitato i cittadini iraniani a ribellarsi contro quello che ha definito un “regime malefico e oppressivo”.
Il presidente americano Donald Trump, che stava portando avanti negoziati nucleari con Teheran, ha preso le distanze dai raid israeliani, mentre il segretario di Stato Marco Rubio ha smentito ogni coinvolgimento degli Stati Uniti. Tuttavia, Trump ha avvertito che se l’Iran non accetterà un nuovo accordo per fermare il proprio programma nucleare, subirà “attacchi ancora più brutali”. Un colloquio telefonico tra Trump e il premier britannico Keir Starmer ha confermato l’impegno congiunto a cercare una soluzione diplomatica.