Milei trionfa alle elezioni di metà mandato in Argentina con il sostegno di Trump

Il partito del presidente argentino ottiene oltre il 40% dei voti dopo che gli Stati Uniti hanno finalizzato un pacchetto di aiuti fino a 40 miliardi di dollari. La vittoria arriva nonostante i recenti scandali di corruzione e le difficoltà economiche causate dalle politiche di austerità.

Milei trionfa alle elezioni di metà mandato in Argentina con il sostegno di Trump
White House

Il partito del presidente argentino Javier Milei ha conquistato una vittoria decisiva nelle elezioni legislative di domenica, ottenendo oltre il 40% dei voti e superando nettamente l'opposizione peronista che si è fermata al 31%. Il risultato rappresenta un successo cruciale per il leader libertario, che ha legato la propria sorte politica al sostegno del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

L'elezione si è svolta mentre Washington finalizzava un pacchetto di salvataggio finanziario fino a 40 miliardi di dollari per l'Argentina, che include uno swap valutario da 20 miliardi e altri 20 miliardi di finanziamenti del settore privato. Trump aveva esplicitamente condizionato questo aiuto e potenziali futuri sostegni ai risultati di Milei alle urne. "Se perde, non saremo generosi con l'Argentina", aveva dichiarato Trump all'inizio di ottobre. "Se vince, restiamo con lui. Se non vince, ce ne andiamo".

Con oltre il 95-98% delle schede scrutinate, il partito di Milei, La Libertad Avanza, ha ottenuto una percentuale tra il 40,7% e il 40,8% dei voti a livello nazionale, mentre l'opposizione peronista di Fuerza Patria si è attestata tra il 23% e il 31,67% a seconda delle camere. Il risultato è stato definito sorprendente dagli esperti, considerati i recenti colpi alla popolarità del presidente.

La vittoria conferisce a Milei un supporto sufficiente nel Congresso per impedire che i suoi veti presidenziali vengano annullati, mettendolo in una forte posizione per portare avanti la sua agenda ambiziosa. Il partito ha conquistato 64 dei 127 seggi della camera bassa in palio e 12 dei 24 seggi del senato. Tuttavia, La Libertad Avanza rimane ancora lontana dalla maggioranza assoluta in entrambe le camere (non si votava per tutti i seggi che in totale sono 257 alla Camera e 72 al Senato) e dovrà cercare accordi con i partiti centristi più piccoli per approvare le riforme chiave.

"Oggi abbiamo superato un punto di svolta", ha detto Milei ai sostenitori domenica sera, dopo essere salito sul palco cantando una canzone della campagna elettorale. "Oggi inizia la costruzione di una grande Argentina". Il presidente ha poi aggiunto, echeggiando lo slogan trumpiano: "Vogliamo rendere l'Argentina di nuovo grande".

Trump ha prontamente offerto le sue congratulazioni, definendo la vittoria del partito di Milei "schiacciante" e affermando che "la nostra fiducia in lui è stata giustificata dal popolo argentino". Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha descritto l'assistenza finanziaria come parte di una nuova "dottrina Monroe economica" in America Latina, spiegando su Meet the Press che "pensiamo sia molto meglio usare il potere economico americano in anticipo per stabilizzare un governo amico e aprire la strada".

L'amministrazione Trump vede Milei come un baluardo vitale in America Latina, dove Washington sta cercando di ridurre l'influenza cinese. Il presidente argentino è un sostenitore entusiasta di Trump e del movimento MAGA, e le sue fortune sono considerate dall'amministrazione statunitense come un modo per rafforzare l'influenza americana in Sud America.

Il risultato elettorale assume particolare rilievo dopo la pesante sconfitta subita dal partito di Milei nelle elezioni provinciali di Buenos Aires a settembre, quando perse contro i peronisti con un margine di 14 punti percentuali. Quella débâcle aveva innescato una corsa al ribasso del peso argentino e una crisi dei mercati finanziari che aveva minacciato di far deragliare il programma di riforme del presidente.

Milei, un economista outsider che si autodefinisce "anarco-capitalista" e che a volte brandisce la sua caratteristica motosega per simboleggiare la sua visione radicale, ha significativamente ridotto l'inflazione galoppante dell'Argentina. L'inflazione è scesa dal 160-200% annuo quando assunse l'incarico a circa il 30% quest'anno. La sua austerità fiscale ha prodotto un surplus di bilancio, il primo in 14 anni, e ha placato i creditori internazionali. L'attività economica è cresciuta dello 0,3% ad agosto 2025 dopo tre mesi consecutivi di calo.

Tuttavia, i suoi tagli profondi alla spesa hanno inflitto un dolore acuto a parti della popolazione. Milei ha licenziato decine di migliaia di dipendenti del settore pubblico e ha congelato gli investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione e persino la fornitura di medicinali per i pensionati. Il potere d'acquisto è crollato, la maggior parte degli argentini afferma di avere difficoltà ad arrivare a fine mese, sono andati persi oltre 250.000 posti di lavoro e circa 18.000 aziende hanno chiuso.

La popolarità del presidente ha subito un colpo anche a causa di scandali di corruzione che hanno coinvolto la sua cerchia ristretta. Sua sorella Karina Milei, membro del gabinetto più potente, è stata coinvolta in un presunto schema di corruzione. Uno dei principali candidati del suo partito si è ritirato dalle elezioni di domenica dopo aver ammesso di aver ricevuto 200.000 dollari da un uomo d'affari accusato di traffico di droga negli Stati Uniti. Milei ha anche promosso una criptovaluta che poi è crollata.

Per impedire la svalutazione del peso, il governo ha bruciato le sue riserve in dollari, anche dopo aver contratto un prestito da 20 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale, di cui 14 miliardi sono già stati erogati. L'Argentina rimane il più grande debitore del FMI.

La posizione di Trump è stata vista da molti nel paese come un'ingerenza nelle elezioni, e alcuni avevano previsto che il sostegno statunitense potesse ritorcersi contro Milei a causa del sentimento anti-americano presente in parti della popolazione. Dopo la visita di Milei alla Casa Bianca all'inizio di ottobre, l'hashtag #PatriaOColonia, che significa "patria o colonia", aveva iniziato a circolare online.

Gli analisti hanno attribuito i risultati, in parte, a un'opposizione frammentata, che includeva molti degli stessi leader respinti dagli elettori due anni fa quando elessero Milei. "Le persone gli hanno dato un altro voto di fiducia nonostante le difficoltà economiche, nonostante le accuse di corruzione", ha dichiarato Mariel Fornoni, analista politica che gestisce una società di sondaggi. "E questo ha molto a che fare con le alternative disponibili".

Molti elettori che lasciavano i seggi elettorali a Buenos Aires domenica hanno detto di essere disposti a dare a Milei più tempo per attuare la sua agenda. Hanno affermato di voler andare avanti rispetto ai peronisti, seguaci del movimento iniziato dall'ex presidente Juan Perón, che hanno presieduto all'instabilità economica per la maggior parte della storia recente dell'Argentina.

L'affluenza alle urne è stata del 68%, la più bassa in qualsiasi elezione nazionale dal ritorno della democrazia nel 1983. Il voto in Argentina è obbligatorio, ma le multe per non votare equivalgono a meno di 50 centesimi di dollaro. La precedente affluenza record più bassa era stata del 71% nel 2021.

Cristina Fernández de Kirchner, ex presidente peronista due volte e leader del partito, è apparsa dopo i risultati sul balcone dell'appartamento dove si trova agli arresti domiciliari per una condanna per corruzione. Ha salutato e mandato baci ai sostenitori in attesa ma non ha parlato.

L'ex presidente Mauricio Macri, che guida il partito di centro-destra PRO ed è stato un alleato chiave per Milei, ha suggerito al presidente di rafforzare il suo gabinetto dopo le elezioni per migliorare la governabilità, affermando di essere pronto ad aiutare.

Milei ha dichiarato di voler riformare le leggi sul lavoro e rendere i contratti più flessibili, approfondire i tagli al governo federale, allentare le normative, ridurre le tasse e semplificare le procedure burocratiche per incoraggiare l'attività economica e aumentare l'occupazione e i salari. Vuole anche rendere più facile la registrazione di nuove società.

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