Mentre Trump minaccia il ritiro dai negoziati sull'Ucraina, Putin proclama una tregua di 30 ore per la Pasqua

Il Cremlino però accusa allo stesso tempo l'Amministrazione Trump di non proporre "idee ragionevoli" per la pace a causa del "background anti-russo". Russia e Ucraina, intanto, effettuano uno scambio di prigionieri con 246 militari da ciascuna parte, più altri feriti.

Mentre Trump minaccia il ritiro dai negoziati sull'Ucraina, Putin proclama una tregua di 30 ore per la Pasqua

Gli Stati Uniti potrebbero abbandonare il processo negoziale con la Russia se non si registreranno progressi tangibili in tempi brevi. Lo ha dichiarato ieri il Segretario di Stato Marco Rubio, sottolineando che Washington è pronta a ritirarsi “se la situazione non registrerà rapidi progressi”. Poche ore dopo, il presidente Donald Trump ha ribadito l’urgenza, specificando che “tutto deve avvenire velocemente” affinché gli Stati Uniti possano continuare a svolgere un ruolo attivo di mediazione.

Proposte negoziali e nodi sul tavolo

Secondo quanto riportato da Bloomberg, nel corso di un incontro tenutosi a Parigi con i Paesi alleati, gli Stati Uniti avrebbero presentato una bozza di accordo che prevede l’allentamento delle sanzioni in cambio di un cessate il fuoco stabile e, soprattutto, il riconoscimento del controllo russo sulla Crimea. Mosca, però, punta a molto di più.

Il presidente Putin e il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov chiedono che Kyiv riconosca la sovranità russa su tutte le cinque regioni illegalmente annesse dalla Russia e firmi un impegno giuridicamente vincolante a non aderire alla NATO. Inoltre, Mosca esige la rimozione completa delle sanzioni occidentali. Queste condizioni, finora, si sono rivelate un ostacolo rilevante al proseguimento del dialogo.

Secondo indiscrezioni emerse nel corso degli incontri con i Paesi alleati, l’Amministrazione Trump avrebbe già ipotizzato nuove misure restrittive nei confronti di Mosca, da adottare nel caso in cui il dialogo restasse fermo. Le opzioni includerebbero sia decreti presidenziali a revoca rapida, sia leggi del Congresso, più difficili da annullare in futuro.

Il presidente Trump, secondo quanto riportato da Fox News, sarebbe irritato per quella che considera una tattica dilatoria del Cremlino. Tra le possibili nuove sanzioni si discute della possibilità di colpire la cosiddetta “flotta ombra”, ovvero il sistema navale impiegato da compagnie russe per eludere le restrizioni sull’export di petrolio.

Replica del Cremlino e tregua di Pasqua

Alla linea dura di Washington ha fatto seguito una reazione immediata da parte di Mosca. Yuri Ushakov, assistente del presidente Vladimir Putin, ha dichiarato che l’assenza di “idee ragionevoli” da parte statunitense è dovuta a un “background anti-russo” radicato negli Stati Uniti e in Europa. Secondo Ushakov, tale clima ostile impedirebbe l’avanzamento di proposte di compromesso che, a suo dire, “a Washington in privato condividono”.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha però confermato la volontà di mantenere i contatti con gli Stati Uniti, pur senza specificare come si articoleranno le prossime fasi del dialogo.

Nel tentativo di allentare la tensione sul campo, il presidente Putin ha ordinato una sospensione totale delle operazioni militari dalle 18:00 (ora di Mosca) del 19 aprile fino alla mezzanotte del 21 aprile. Il comunicato del Cremlino afferma che durante il periodo pasquale verrà interrotta “completamente l’attività militare” e che si attende una risposta analoga da parte ucraina. Al momento dell’annuncio, tuttavia, da Kyiv non erano ancora giunti commenti ufficiali sulla possibile adesione al cessate il fuoco.

Va ricordato che nel gennaio 2023, in occasione del Natale ortodosso, Mosca aveva dichiarato unilateralmente il cessate il fuoco, ma questo non venne rispettato tra accuse reciproche di averlo violato.

Nuovo scambio di prigionieri sotto mediazione araba

Oltre all'annuncio della tregua pasquale, oggi si è tenuto un nuovo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. L’operazione, condotta sotto la mediazione degli Emirati Arabi Uniti, ha riguardato 246 prigionieri per parte. In aggiunta, Mosca ha restituito 31 soldati ucraini feriti ricevendo in cambio 15 militari russi in condizioni sanitarie critiche.

Il Ministero della Difesa russo ha comunicato che i prigionieri russi si trovano ora in Bielorussia per le prime valutazioni mediche, in attesa del trasferimento presso strutture ospedaliere militari. Non sono giunti commenti ufficiali da parte ucraina sull’esito dello scambio.

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