Maxwell sull’affaire Epstein: "Mai visto comportamenti inappropriati di Trump"
Il ministero della giustizia ha reso pubblica la trascrizione e l’audio di un colloquio con Ghislaine Maxwell. L’ex compagna di Jeffrey Epstein nega legami compromettenti con Donald Trump, esprime dubbi sul suicidio del finanziere e respinge l’idea di una “lista di clienti”.

Il ministero della giustizia statunitense ha diffuso il 22 agosto la registrazione e la trascrizione integrale di un colloquio con Ghislaine Maxwell, compagna e collaboratrice di Jeffrey Epstein, condannata nel 2022 a vent’anni di carcere per aver reclutato minorenni a scopo di sfruttamento sessuale.
Nel colloquio, condotto a fine luglio da Todd Blanche, vice procuratore generale ed ex avvocato personale del presidente Donald Trump, Maxwell ha dichiarato di non aver mai assistito a comportamenti inappropriati da parte di Trump. Ha inoltre espresso dubbi sulla tesi ufficiale del suicidio di Epstein, trovato morto in carcere nel 2019, ma senza avanzare ipotesi su possibili responsabilità.
Todd Blanche ha sottolineato che la pubblicazione del materiale è avvenuta senza tagli: «A eccezione dei nomi delle vittime, ogni parola è inclusa. Nulla è stato nascosto». Parallelamente, James Comer, deputato repubblicano e figura di spicco della Camera, ha annunciato che il ministero ha consegnato “migliaia di pagine di documenti legati a Epstein” a una commissione parlamentare. Non ne ha però rivelato i contenuti.
La decisione del governo arriva in un momento delicato per la Casa Bianca. Dopo mesi di promesse su possibili nuove rivelazioni, l’amministrazione ha ammesso a inizio luglio di non aver trovato elementi inediti che giustificassero ulteriori pubblicazioni. L’assenza di novità ha alimentato accuse di scarsa trasparenza nei confronti del presidente, già criticato per la gestione del caso. La vicenda continua a dividere l’opinione pubblica statunitense, alimentata dalle teorie complottiste nate intorno alla morte di Epstein.
Nell’intervista Maxwell ha negato l’esistenza di una “lista di clienti” e qualsiasi forma di ricatto ai danni di personalità di rilievo. Ha anche dichiarato che Trump si è sempre comportato in modo «cordiale e gentile» con lei, aggiungendo: «Ammir(o) il suo straordinario risultato di essere diventato presidente». Alla domanda se avesse mai sentito accuse dirette a Trump di abusi o atteggiamenti impropri, la risposta è stata: «Assolutamente mai, in nessun contesto».
Maxwell, 63 anni, è stata trasferita all’inizio di agosto in un penitenziario del Texas a regime meno severo, una settimana dopo l’intervista. La sua testimonianza si inserisce in un contesto di forte attenzione politica: la commissione parlamentare che indaga sul caso aveva convocato la donna l’11 agosto, ma l’audizione è stata rinviata senza nuova data. Intanto, la stessa commissione ha chiamato a comparire anche Bill e Hillary Clinton, con audizioni fissate a ottobre, sebbene non sia certo che vi parteciperanno.
Nella trascrizione, Maxwell ha inoltre affermato di non avere conoscenza di episodi legati a Bill Clinton a bordo del jet privato di Epstein, rispondendo così alle accuse di James Comer secondo cui l’ex presidente democratico avrebbe ricevuto massaggi da una vittima del traffico.
Il Wall Street Journal aveva già riferito a luglio dell’esistenza di una lettera a sfondo salace scritta da Trump a Epstein nel 2003, in occasione del cinquantesimo compleanno del finanziere, allora suo amico. Una rivelazione che ha contribuito a riaccendere l’attenzione sui rapporti passati tra i due.
La diffusione dell’intervista di Maxwell, insieme al rilascio di documenti al Congresso, rappresenta un tentativo da parte del governo di allentare la pressione politica e mediatica. Tuttavia, l’affaire Epstein continua a proiettare ombre sulla scena pubblica americana, coinvolgendo figure di primo piano della politica e dell’economia.
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