Mark Carney confermato primo ministro del Canada

Mark Carney ottiene un nuovo mandato alla guida del Canada, con i Liberali che prevalgono in un'elezione segnata dalle minacce economiche e politiche del presidente Trump.

Mark Carney confermato primo ministro del Canada

Il primo ministro Mark Carney ha ottenuto un nuovo mandato alla guida del Canada, come indicano le proiezioni di CBC/Radio Canada, in un'elezione federale fortemente condizionata dalle tensioni con il presidente Trump. Al momento non sembra che il Partito Liberale riuscirà a raggiungere i 172 seggi per la maggioranza, ma dovrebbe fermarsi a circa 165.

La vittoria di Carney rappresenta un'inversione di tendenza sorprendente per i Liberali, che pochi mesi fa sembravano destinati alla sconfitta contro i Conservatori guidati da Pierre Poilievre. Carney, 60 anni, ha basato la propria campagna sull'opposizione alle politiche aggressive di Trump, proponendosi come il "candidato anti-Trump" e beneficiando del crescente malcontento canadese verso il presidente statunitense.

Il voto, descritto da candidati e cittadini come il più importante della loro vita, ha avuto come tema dominante il futuro delle relazioni con gli Stati Uniti. Trump ha imposto dazi sui beni canadesi, spingendo l'economia canadese verso la recessione, e ha ripetutamente minacciato di annettere il Canada come "51º Stato". Persino durante la giornata elettorale, il presidente ha riaffermato questa intenzione sui social media.

Pierre Poilievre e i Conservatori, che da anni dominavano i sondaggi criticando i Liberali per la gestione economica, hanno visto il loro vantaggio dissolversi rapidamente a causa delle azioni di Trump. Le preoccupazioni degli elettori canadesi si sono concentrate sia sulle relazioni internazionali sia sulle difficoltà economiche interne, come il costo della vita, in particolare quello legato alla casa. Tuttavia, il voto ha assunto anche il valore di un referendum contro l'approccio di Trump nei confronti degli alleati e dei partner commerciali degli Stati Uniti. La vittoria di Carney rappresenta il secondo grande test internazionale dalla rielezione di Trump, dopo le elezioni in Germania.

Carney, ex governatore della Bank of Canada e della Bank of England, ha saputo capitalizzare il clima di instabilità con un approccio pragmatico e centrista, che ha attratto elettori moderati in cerca di stabilità. Nonostante l'accusa, da parte dei Conservatori, di essere un elitario distante dai problemi quotidiani dei canadesi, la sua figura di economista esperto ha rassicurato una parte significativa dell'elettorato.

Durante la campagna, Carney ha posto l'accento sui valori di umiltà, ambizione e unità, richiamando il pubblico a "costruire un Canada forte" e a "resistere alle pressioni americane". Nel suo discorso di vittoria, ha ribadito la volontà di lavorare con tutte le forze politiche, le province e i popoli indigeni, riconoscendo che "una delle responsabilità del governo è prepararsi al peggio".

La strada per Carney non sarà semplice. Dovrà affrontare Trump su questioni spinose come i dazi commerciali e la sicurezza, oltre a rilanciare un'economia segnata da crescita lenta e disoccupazione persistente. Carney ha già promesso di liberalizzare il commercio interno e di contenere le dimensioni del governo federale.

Intanto, il leader conservatore Pierre Poilievre, pur riconoscendo la sconfitta, ha annunciato la volontà di rimanere alla guida del partito, promettendo di "tenere il governo responsabile" e di collaborare nella difesa della sovranità canadese contro le minacce di Trump.

Le elezioni hanno segnato anche importanti cambiamenti nella scena politica canadese. Jagmeet Singh ha annunciato le proprie dimissioni dalla guida del Nuovo Partito Democratico, dopo che il partito ha subito pesanti perdite, non riuscendo a raggiungere il numero minimo di seggi per mantenere lo status ufficiale alla Camera dei Comuni. Nel contesto regionale, il Bloc Québécois ha visto diminuire la propria forza in Quebec, complice il timore che un'eventuale annessione americana potesse minacciare l'identità francofona della provincia. In questo scenario, alcuni storici elettori del Bloc hanno deciso di sostenere i Liberali.

Mentre il conteggio finale dei voti prosegue, resta da vedere se i Liberali riusciranno a governare da soli o se dovranno negoziare alleanze parlamentari. Tuttavia, è già certo che l'elezione ha segnato una svolta: il Canada ha scelto di rispondere con fermezza alle sfide provenienti dagli Stati Uniti.

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