L’Unione Europea valuta un fondo intergovernativo per la difesa comune
Il Meccanismo Europeo di Difesa permetterebbe l'acquisto condiviso di equipaggiamenti militari, riducendo i costi e limitando l’impatto sui debiti pubblici nazionali. La proposta sarà discussa dai ministri delle Finanze a Varsavia

I ministri delle Finanze dell’Unione Europea si riuniranno sabato a Varsavia per discutere una proposta che potrebbe portare a un’evoluzione significativa nella cooperazione militare europea. Si tratta del Meccanismo Europeo di Difesa (EDM), un fondo intergovernativo pensato per acquistare e possedere equipaggiamenti militari, che verrebbero poi messi a disposizione degli Stati membri dietro pagamento di una tariffa per l’utilizzo.
La proposta nasce da un documento redatto dal think tank Bruegel su richiesta della presidenza polacca del Consiglio dell’UE. L’idea centrale è quella di creare un fondo capace di generare risorse per la difesa comune senza pesare ulteriormente sui bilanci nazionali, una preoccupazione diffusa tra i paesi dell’area euro più indebitati, come Italia, Spagna, Grecia, Belgio, Portogallo e Francia.
Questo strumento si collocherebbe all’interno di un più ampio processo di rafforzamento della preparazione militare dell’UE, motivato dalla crescente percezione di minacce esterne, in particolare dalla Russia, e dalla consapevolezza che l’Europa non può più affidarsi totalmente alla protezione garantita dagli Stati Uniti.
Attualmente, l’Unione Europea ha già annunciato l’intenzione di aumentare la spesa militare complessiva di 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni. A tale fine, sono già in discussione misure che prevedono l’allentamento delle regole fiscali sugli investimenti nella difesa e l’emissione congiunta di debito garantito dal bilancio comune. L’EDM si affiancherebbe a queste iniziative, proponendo un ulteriore strumento per rafforzare l’autonomia strategica del continente.
Secondo la proposta, il fondo verrebbe istituito tramite un trattato intergovernativo e sarebbe dotato sia di capitale versato sia di capitale richiamabile. Questo permetterebbe all’EDM di ottenere finanziamenti sui mercati, oltre che di emettere prestiti e aprirsi alla partecipazione di paesi esterni all’Unione, come Regno Unito, Norvegia e Ucraina.
Un obiettivo parallelo della proposta è quello di favorire la creazione di un mercato unico europeo per le attrezzature di difesa, promuovendo una maggiore integrazione industriale. Al momento, il panorama della difesa nei 27 Stati membri è fortemente frammentato, con una pluralità di modelli per ciascuna tipologia di veicolo o armamento: almeno sette diversi tipi di carri armati, nove obici semoventi e sette veicoli da combattimento per la fanteria. Questa diversità comporta costi elevati, ostacola l’interoperabilità tra le forze armate europee e impedisce economie di scala.
Il fondo si concentrerebbe sull’acquisto dei cosiddetti “abilitatori strategici”: infrastrutture e sistemi militari fondamentali per l’efficienza delle operazioni, ma particolarmente costosi, come i sistemi di comando e controllo, le comunicazioni satellitari, i caccia di quinta e sesta generazione, la difesa aerea strategica, il trasporto aereo su larga scala, la logistica marittima, i missili e le capacità di deterrenza nucleare. Molti di questi elementi sono oggi forniti principalmente dagli Stati Uniti.
Per Bruegel, la riduzione della dipendenza europea da Washington è possibile solo attraverso una centralizzazione degli appalti e la creazione di un vero mercato comune della difesa. In questo contesto, il coinvolgimento del Regno Unito come fornitore industriale chiave è considerato strategico per garantire concorrenza e qualità.
Un altro aspetto rilevante riguarda le regole per gli acquisti: l’EDM comprerebbe equipaggiamenti solo da fornitori stabiliti nei paesi membri o da consorzi con una partecipazione minima definita di appaltatori EDM. Tuttavia, il consiglio di amministrazione del fondo avrebbe la facoltà di concedere deroghe, nel caso in cui le capacità richieste non siano disponibili all’interno del perimetro EDM, o risultino acquistabili solo a costi molto più elevati.